23 ★ Dove sei?

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«Rage non me ne fotte un cazzo di quello che devi fare per ottenere informazioni su Corvina

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«Rage non me ne fotte un cazzo di quello che devi fare per ottenere informazioni su Corvina. Fallo e basta» La mia voce è rauca mentre osservo un punto indefinito della chiesa.

«Si presidente» Alzandosi dalla sedia esce di corsa.

«Hacker, entra in tutti i sistemi di controllo di New York. Usa il riconoscimento facciale ed usalo su Corvina» Ordino con gli occhi che bruciano. Sono due giorni che non dormo, non mangio e che non sorrido.

«Sarà fatto presidente» Tirando da fuori la sua piccola valigia giallo canarino il PC si mette subito al lavoro.

Corvina è scomparsa e io non ho la più pallida idea di dove sia. Ho paura, non mi vergogno ad ammetterlo.

«Viper torna da Xavier e chiude se qualcuno dei Calavera sa qualcosa. Se rifiuta digli che farò qualsiasi cosa per lui» Le mani che tengo sul tavolo si stringono in due pugni mentre sento la voglia di urlare spingere nel fondo della mia gola per poter uscire.

«Io vado in giro con la moto. Se vedo qualcosa ti chiamo» Dice Ink alzandosi anche lui dalla sedia per seguire Viper  fuori dalla chiesa.

Anche loro due sono stati colpiti duramente da questa situazione. Ma se Viper lo esprime piangendo in modo silenzioso nella sua camera da letto nel bel mezzo della notte. Ink lo esprime scolandosi tutte le scorte che abbiamo nel magazzino dietro il garage.

«Arrow stai al fianco di Ink. Fai in modo che durante il tragitto non faccia deviazione in un bar»  Con un grosso sospiro mi passo le mani tra i capelli arruffati e sporchi. Quando anche l'ultimo dei ragazzi esce mi accascio sulla sedia. La mia mano corre a tapparmi la bocca quando un singhiozzo lotta per uscire.

Una sola lacrima sfugge dal mio controllo bagnandomi la guancia ormai contaminata da peli scuri.

«Senti ho una vecchia signora perciò smettila di toccarmi» Ringhio a bassa voce prendendo per il collo la donna davanti a me e sbattendola contro il lavandino

«Sai..» Si lecca le labbra rifatte «Mi piacciono gli uomini delle caverne« Alzando il braccio di scatto prende in mano il mio cazzo coperto dai pantaloni

Nessun segno di eccitazione mi pervade e lei sembra notarlo perché il sorriso che ha sul volto scompare immediatamente

«Peccato. A me non piacciono le bambole gonfiabili» Con una spinta le faccio sbattere la testa contro l'armadietto dei farmaci che per il colpo si apre di scatto

Tutti i medicinali cadono hai nostri piedi mentre io divertito dalla sua espressione teste esco dalla porta

Con sguardo accigliato mi rendo conto che è già aperta. Io l'avevo chiusa.

Ritornando alla realtà mi alzo dalla sedia. Forse è meglio uscire un po' Penso prima di uscire dalla club house

Montando sulla moto mi metto il casco e parto. Oggi New York sembra rispecchiare il mio umore,

𝐊𝐈𝐋𝐋𝐄𝐑 - 𝐇𝐞𝐥𝐥𝐬 𝐀𝐧𝐠𝐞𝐥𝐬 𝐌𝐂 #𝟏 -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora