capitolo 3

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Ruth mosse con la forchetta il suo ormai ultimo cavoletto di Bruxelles, facendogli fare l'intero giro del piatto.
Si portò il vegetale alla bocca e masticò lentamente - tanto c'era tempo, pensò. Ormai le due famiglie erano sedute a tavola da due ore. Sua madre aveva deciso di prendersela con comodo e analizzare insieme alla sua amica Anne tutto ciò che non si erano dette da un po' mentre Cameron era ormai perso nella discussione con il ragazzo, Harry.
Ruth aveva provato più volte a entrare nel discorso ma non aveva trovato ancora l'occasione giusta per dire qualcosa.

Si sentì toccare la gamba sotto il tavolo e alzò lo sguardo verso il ragazzo seduto di fronte a lei. Harry non sembrò reagire alla cosa, non smise neanche di parlare.

Ormai più che annoiata decise di uscire sul balcone, per prendere una boccata d'aria - e per usare un po' il telefono senza risultare maleducata.
Aprì facebook e controllò se ci fosse qualcosa di interessante sulla home, ritrovandosi poi su amazon a cercare delle cuffiette nuove. La porta a vetro che dava sul balcone si aprì e il rumore le fece subito alzare lo sguardo «Posso?» Harry la guardò, alzando poi una sottile sigaretta che teneva tra due dita. Ruth annuì e si spostò leggermente più a destra per lasciargli spazio.
Continuò a usare il telefono, imbarazzata dalla situazione. Il ragazzo si accese la sigaretta e si girò al contrario, poggiando entrambi i gomiti sulla ringhiera fredda.

«Sei diversa» Ruth aggrottò le sopracciglia e si girò nella direzione di Harry «Come, scusa?» il ragazzo lasciò uscire del fumo dalle labbra piene «Sei diversa da quando ti ho vista l'ultima volta»
«Io e te ci siamo già visti?» Ruth era stupita, ed era sicura che se avesse già incontrato il ragazzo se lo sarebbe ricordato. Harry annuì e si girò leggermente verso Ruth, mantenendo un solo gomito sulla ringhiera «Eri piccolina, immaginavo che non te lo saresti ricordata» Harry spense la sigaretta su un posa cenere nei paraggi e vi lasciò dentro il mozzicone.
«Una volta mi hai dato un pugno. Poche cose sono imbarazzanti quanto essere picchiato da una femmina per un bambino» Ruth rise e cercò di ricordarsi la scena. Nulla, non aveva idea di chi fosse questo ragazzo.
«Abbastanza ovvio che io sembri diversa adesso» Ruth si girò per guardarlo in faccia «Già è tanto se non ti ho salutato con un pugno» anche Harry rise, gli si formarono due fossette ai lati delle guance. Adorabile.
«Ora saprei difendermi» Harry si allontanò di qualche passo dalla ringhiera e alzò i pugni all'altezza delle spalle, in posizione come un pugile in difesa «Mi stai sfidando?» Ruth aggrottò le sopracciglia, incuriosita e divertita allo stesso momento.
«Provaci» Ruth gli si avvicinò e copiò la sua posizione. Strinse il pugno destro e passò il peso da una gamba all'altra. Tirò un pugno e il ragazzo lo schivò. Ruth rise e scosse la testa. Provò di nuovo e gli sfiorò una spalla «Pericoloso» commentò il ragazzo. Quando Ruth provò a colpirlo per l'ultima volta il ragazzo si parò con una mano, fermando la mano piccola nella sua, e chiudendola. Avvicinò il braccio e Ruth fu tirata verso di lui. Harry la stava guardando negli occhi, in silenzio.

La porta a vetro si aprì e Ruth fece immediatamente un passo indietro «Ho interrotto qualcosa?» Cameron li guardava curioso «Nulla» rispose Harry, che aveva già lasciato il pugno della ragazza.
Nulla, ovviamente. Che ti aspettavi?
___

«Com'è che si chiama su face questo riccio?» chiese Rose, dall'altro capo del telefono «Harry Styles» Ruth si attorcigliò una ciocca al dito.

Ruth non aveva avuto tutta questa voglia di raccontarle dell'incontro strano della sera prima, ma qualcosa nel suo cervello malato le faceva pensare che parlando di un altro ragazzo sarebbe stata fuori pericolo con Zayn.
«Wow» disse Rose «Avresti dovuto dirlo subito che era un figo» Ruth ridacchiò.
Beh.
«Fossi stata in te me lo sarei scopata senza pensarci due volte lì sul balconcino» Ruth arrossì al pensiero della scena, ma lo stomaco le si contorse.

Continuò a camminare finché non raggiunse l'ingresso del negozio «Ora devo andare, puttanella» scherzò, si salutarono e riattaccò.
Quando chiuse la chiamata si rese conto di avere una notifica di richiesta di amicizia.
Pensò a Harry e cliccò sul banner ansiosa di accettarla.

Zayn Malik vorrebbe essere tuo amico.

Il cuore le finì in gola e senza pensarci due volte accettò. Wow, la cosa la faceva impazzire.

Posò il telefono in tasca e fantasticò un po' sulla cosa, senza prestare la minima attenzione ai vestiti che stava guardando.
Il telefono suonò indicando l'arrivo di un nuovo messaggio.
In un microsecondo il telefono fu di nuovo nella sua mano.

Hai un nuovo messaggio da Zayn Malik.

Panico totale. Perché la cosa la faceva stare così male? Era agitatissima. Uscì dal negozio a passo svelto e raggiunse una panchina lì vicino; aveva bisogno di aria.
Aprì il messaggio.

Ciao, Ruth.
Ho bisogno di un piccolo favore.

Lesse il messaggio più volte, cercando di immaginare cosa volesse da lei. Aveva visualizzato e il ragazzo era online. Pensò in fretta a una risposta plausibile.

Ciao, cosa ti serve?

Non riusciva a immaginare niente di possibile. Era così strano che le avesse scritto. Il telefonò suonò di nuovo.

Innanzitutto il tuo numero di cellulare.

Rispose subito scrivendogli il numero e bloccò lo schermo. Perché voleva il suo numero? Che fosse tutto uno scherzo?
Sobbalzò quando il telefono suonò di nuovo, ma stavolta la stavano chiamando. Era un numero che non aveva in rubrica e non ci mise molto a fare due più due «Pronto?»
«Sono Zayn» trattenne il respiro. Agitata? Lei stava per svenire, altro che agitata «Cosa vuoi?»
«Un favore»
«Si, ci siamo fin lì. Dimmi di più su questo favore» Zayn rimase in silenzio per un po' «Ci sei?» chiese Ruth.
«Ti sembrerà molto strano, ma voglio che non mi dici subito di no» Ruth stava morendo dalla curiosità «Sentiamo»
«Mia madre ha saputo che sono fidanzato e ha molto insistito per conoscere la mia ragazza» Ruth era a bocca aperta. Cosa significava? Perché chiamare lei per una cosa del genere. Iniziò a pensare che il ragazzo non avesse proprio un gran cervello.
«Non ti seguo» disse Ruth «Ti andrebbe di fingere di essere la mia ragazza?»
Ruth non stava capendo. Che significava? «Questa domanda avrebbe senso se tu non avessi una ragazza, Zayn» il ragazzo rimase in silenzio per qualche secondo prima di respirare forte «Senti, Rose non è proprio il tipo di persona che presenterei a mia madre»
«E allora perché state insieme?» si lasciò sfuggire. Forse non era il caso di dirlo. Pensò immediatamente che se solo Rose l'avesse sentita ora sarebbe morta.
«Perché io non sono mia madre» stavolta era Ruth ad essere in silenzio.
Pensò a quanto fosse assurda quella situazione e stava quasi per attaccargli il telefono in faccia «Per quale motivo dovrei accettare?» si passò una mano sugli occhi «Ti restituirò il favore, giuro» per qualche attimo rimasero entrambi in silenzio.
«Non hai, non so, qualche amica a cui chiederlo?»
«Non te l'avrei chiesto se non fossi stato sicuro di volere te»
Una parte - davvero grande - di lei le diceva di chiudere la conversazione e fare finta che non fosse mai successo, ma un'altra piccola parte -ma evidentemente con più potere - le fece aprire la bocca e dire «Va bene».
«Fantastico» il ragazzo sembrò svuotare il fiato  «Allora ci vediamo domani per le prove. Ti scrivo su facebook per organizzarci»
«Cosa? Prove? Quali prov-» il ragazzo attaccò.

bonjour,

mi dispiace essere così ritardataria, odio farvi aspettare, ma spero che il capitolo vi piaccia

cosa ne pensate dell'entrata in scena di harry? e della propostona di zayn?

ringrazio tutte voi che avete votato e commentato, sono super contenta che la storia vi stia piacendo!!!!!

se avete bisogno di qualcosa mi trovate su twitter come @fhruit

un kiss ;)

Fragments of words / ZaynDove le storie prendono vita. Scoprilo ora