Capitolo 13

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"Non sono di certo indifesa e so benissimo di essere fredda. Lo divento ancora di più quando qualcuno mi dice qualcosa di vero, ma che non voglio ammettere a me stessa" la rabbia defluisce dai suoi occhi, corruga la fronte perché non capisce a cosa mi riferisco.

"Quando mi dici che mi paghi e quindi devo fare quello che mi dici tu, è come se mi dicessi che sono una puttana di tua proprietà" fa per dire qualcosa ma io lo fermo. "Il problema è che io a volte mi sento così, cerco di ripetermi di non esserlo, ma quando me lo dici tu, mi rendo conto che è così e mi pento delle scelte che sto facendo" abbasso gli occhi, mi vergogno troppo della mia ammissione. Sto cercando di essere sincera, per cercare di fargli capire quando e come mi ferisce.

Mi prende il mento e lo solleva. "Mi dispiace, ma io non penso questo. Mi aggrappo a questa cosa per ottenere ciò che voglio, perché odio non riuscirci e con te il più delle volte non ci riesco. Volevo passare un weekend con te senza la pressione della gara, mi sono sentito messo da parte quando hai detto che lo avresti passato con la tua amica"

"Perché non me l'hai detto?"

Ride amaramente e si allontana da me dandomi le spalle. Resto ferma a guardare la sua schiena aspettando la sua risposta.

"In quel momento non volevi ascoltarmi. Quando ti ho guardato negli occhi hai bloccato ogni mia sicurezza di dirti la verità. Credevo che il bacio ti avesse sconvolta e volevo chiederti scusa per averlo fatto senza il tuo permesso, ma in camera non eri più la ragazza sconvolta, eri impassibile, senza sentimenti"

Sento una lacrima bagnarmi la guancia, la asciugo all'istante prima che Lewis si giri e possa vedermi. Non voglio che mi veda piangere. Quello che ha detto mi dimostra quanta attenzione presta alle mie espressioni e ai miei atteggiamenti, tanto da capire cose che io non riesco a capire. Non voglio veda quanto sono fragile quando qualcuno mostra interesse per me. Non posso permettermelo.

"È stato un bacio Lewis! Ero sorpresa, ma sapevo che prima o poi sarebbe successo"

Si gira e annuisce "Se lo dici tu!"

Non mi crede, è normale non ci credo neanche io, ma questi sono particolari.

"In ogni caso non è stato facile per due settimane non sentirti e non avere nessuna notizia su di te. Passare da stare insieme per due settimane tutti i giorni a non sentirsi per nulla, è stato brutto e anche se eri arrabbiata mi è sembrato esagerato"

"Poteva partire da te la cosa. Perché dai per scontato che avrei dovuto farlo io?"

"Sei tu quella che aveva fretta di tornare a casa perché aveva moltissime cose da fare. Non sapevo quando chiamarti, quando non ti disturbavo"

"Anche io non sapevo quando potevo chiamarti e come eri organizzato visto che ti piace tenere tutto sotto controllo"

"Con te non mi riesce molto. Sono impazzito non sapendo cosa stessi facendo"

Si certo, non gli credo molto visto quello che ha fatto.

"Ah quindi non eri in te quando hai baciato la biondina in quel locale?"

Solleva le sopracciglia e sorride "Mi sarei aspettato almeno una chiamata, invece niente"

Sorrido anche io, finalmente ha ammesso di averlo fatto apposta. "E dartela vinta così facilmente. Non mi abbasso a certi giochetti"

Scuote la testa infastidito "Perché una buona volta non ammetti che ti ha dato fastidio? Smettila di fingere che sia tutto a posto. Ho baciato un'altra ragazza in un locale davanti a tantissima gente, dopo aver baciato te!"

Spalanco gli occhi imbufalita, non posso credere a ciò che sta dicendo.

"Sei uno stronzo pazzesco" scuoto la testa sconcertata "Avrei preferito che fosse successo perché sei il solito uomo coglione che perde la testa quando vede una bella ragazza. Sapere che era tutto studiato, come al tuo solito, ti rende un viscido"

Amore in pista~Lewis HamiltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora