Capitolo 5

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Dopo aver chiarito le incomprensioni, i due giorni successivi sono passiti senza clamori. Le mattine le ho passate in palestra con Lewis, mentre i pomeriggi con Cate tra spa, massaggi e saloni di bellezza. Abbiamo mangiato in camera, come da sua abitudine, soli io e lui e parlato per lo più della pista e delle sue strategie. La sera dopo cena, prima di metterci a letto abbiamo giocato alla play. Questo fino a venerdì, il giorno delle prove libere. Deve fare le prove libere 1 la mattina e le 2 nel pomeriggio. Non so perché ma questa notte sono stata in ansia. Continuavo a girarmi nel letto e a svegliarmi praticamente ogni ora, come la notte prima degli esami. Ora mi guardo allo specchio, cercando di nascondere i segni della mia notte insonne, senza tanti successi.

Sento bussare alla porta, mi volto e Lewis è davanti a me. "Non credo di averti detto avanti, o sbaglio?"

"Però ho bussato!" lo dice come se giustificasse tutto, sollevando le spalle. Involontariamente sorrido.

"Cosa centra? Potevo essere nuda. Se non ti do l'ok non puoi entrare, va bene?"

"Si ho capito" dice non prestando molto interesse alla mia lamentela, "Sei pronta?"

"Si, quasi"

"Allora sbrigati, tra cinque minuti dobbiamo essere fuori"

"Allora esci così finisco!" lo dico molto scocciata, e se ne va sbattendo la porta. Evviva la calma! Oggi sarà una giornata lunga e pesante, ne sono certa.

Quando arriviamo nelle vicinanze del Paddok, mi giro a guardare Lewis seduto accanto a me che sembra molto tranquillo. Io non lo sono affatto. 

Presto staranno tutti a guardare me e a chiedersi chi diavolo sono. Finora non sono uscite voci su noi due, quindi sarò una sorpresa per tutti. Di solito mio padre si limita a guardare la gare e a volte le qualifiche, quindi fino a domani pomeriggio la mia famiglia non dovrebbe venirlo a sapere, eccetto mia zia. Lei segue tutto il weekend, ma sono certa che non andrà da mio padre, prima verrà da me. 

In ogni caso tutti i giornalisti si focalizzeranno su di me, spero solo di non fare figuracce.

"Va tutto bene? Sembri nervosa"

Mi risveglio e guardo Lewis "Tu dici? Presto tutti vorranno sapere chi sono"

"E allora? Qual è il problema?"

"Tu forse sei abituato ad avere i riflettori puntati su di te, io sono abituata ad essere invisibile" ed è estremamente vero. Sono una di quelle ragazze che passa inosservate, non sono né una bellezza mozzafiato, che tutti si girano a guardare, né uno sgorbio, e a me va benissimo così. Non devo preoccuparmi di nulla, di come mi vesto, di come ho i capelli o di come mi trucco, invece presto tutti guarderanno queste cose. "Ho paura di fare brutta figura"

"Tranquilla ci sarò io vicino a te, anche se non vedo come tu possa farla visto che sei perfetta"

Lo guardo spalancando gli occhi. Non posso credere a quello che ha detto, forse neanche lui.

"Intendo che stai bene, soprattutto con i vestiti scelti da me", certo ora è tutto più chiaro.

"Ti prego non farmi parlare con i giornalisti, non mi va di rispondere alle loro domande"

Posso sopportare di fare la sfilata davanti a tutti i flash dei fotografi, ma non posso sopportare le domande a tranello che ti fanno. Lui invece è bravissimo a rispondere alle loro domande, sembra quasi che si diverta a farlo. "Assolutamente sì, anzi tu non devi per nessuna ragione lasciare interviste a qualcuno, capito? Se ti fermano tu sorridi e vai via, senza nessun commento"

"Grazie" e gli salto al collo abbracciandolo. Questa è una notizia stupenda, ora sono molto più tranquilla. Almeno fino a quando non vedo un flash con la coda dell'occhio. Merda! 

Amore in pista~Lewis HamiltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora