Epilogo

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25 anni dopo

"Marica si può sapere quanto ti manca?"
"Sono pronta. Un secondo e arrivo"
Vedo la testa di Lewis sbucare dalla porta del bagno.
Dopo tutti questi anni, ho rinunciato a chiedergli costantemente di bussare prima di entrare in bagno, ho perso ogni speranza. Anche se alcuni giorni, quando sono più tesa, mi diverto a sgridarlo come una volta.
Sono passati tanti anni e non sono stati tutti facili.
Dopo la vittoria del suo sesto mondiale, è arrivato anche il settimo, insieme al nostro primo figlio, Christian.
Gli anni successivi, però, sono stati molto difficili.
La Mercedes non aveva più la supremazia assoluta e i nuovi ragazzi ne hanno approfittato.
Lewis si è ritrovato ad arrivare secondo, per la prima volta dopo 5 anni di vittorie consecutive.
Con il bambino piccolo, non riuscivo a seguirlo come avrei voluto, così il più delle volte era solo dopo dei weekend molto complicati ed estenuanti.
Dopo la sconfitta era a pezzi, tutti parlavano di un suo ritiro, lo ipotizzavano, ma nessuno, tranne me, sa quanto fosse realmente vicino a farlo. Sono riuscita a convincerlo a continuare un altro anno, perché lui non era convinto di cosa voler fare dopo, così gli ho suggerito di chiarirsi le idee e prendersi del tempo per pensare al futuro.
Anni dopo mi ha confessato di quanto avesse paura di lasciare quel mondo, credeva di non poter fare nient'altro così altrettanto bene.
Nonostante tutte le nostre paure, siamo riusciti a costruire la vita insieme che avevamo tanto desiderato.
Dopo la Formula Uno, lui ha fondato una casa di moda, in poco tempo è riuscito a riscuotere un grande successo, soprattutto grazie alle sue conoscenze e collaborazioni passate.
Un anno dopo, in seguito alla mia laurea, ci siamo trasferiti a Milano, dove viviamo tutt'ora con i nostri bambini, o meglio ragazzi.
Si perché appena ho iniziato la specializzazione sono rimasta incinta del secondo, Nathan.
Tutti parlavano di loro come futuri piloti di Formula Uno, quelli che avrebbero tenuto alto il cognome del padre, ma nessuno poteva immaginare quanto si sbagliassero.
Infatti fin da piccolo Chris ha mostrato interesse più per la meccanica della macchina, che per la guida di questa, per cui non siamo rimasti stupiti quando, a soli 7 anni, ci informò del suo desiderio di diventare ingegnere.
Per quanto riguarda Nate, lui non ha mai mostrato alcun intesse per lo sport, ha sempre preferito la musica. Anche lui ha trovato la sua strada in un mondo totalmente diverso dal mio e da quello di Lewis.
L'abbiamo sostenuto e spronato come meglio potevamo, per me è stata molto dura, Lewis riusciva a capirlo di più.
Io non sapevo mai quali fossero le parole giuste da usare, avevo sempre il timore di sembrare superficiale e fuori luogo. Nonostante questo tra i tre è l'unico che mi sostiene sempre, è sempre dalla mia parte.
Infine vi è Aisha, la principessa di casa.
Lei è come me, ama ogni sorta di sport, ma diversamente da me, riesce in tutto ciò che fa, come suo padre.
La prima volta che è salita su un kart aveva 4 anni, era alla festa di 6 anni di Nate. Pianse per tutta la festa e alla fine, disperata, dissi a Lewis di farle fare un giro, solo per farla smettere.
Da quel giorno non è più voluta scendere da qualsiasi mezzo avesse 4 ruote.
Il padre non voleva che entrasse in quel mondo,  sapeva benissimo quanto sarebbe stato duro per una ragazza, visto che lui era stato il primo nero ad arrivare al top.
Nonostante tutte le avversioni di Lewis, lei non si è lasciata abbattere e io ne sono estremamente orgogliosa.
Finché correva con i kart Lewis veniva pochissimo a vederla, ma appena partivano dovevo fare una videochiamata perché voleva assistere, anche se non di persona.
Nel suo primo anno in Formula 3 venne alla prima gara, il risultato fu pessimo, perché il motore si ruppe dopo appena 10 giri.
Quando alla gara successiva non si presentò per scaramanzia, Aisha lo chiamò, gli disse di aver accettato che non vedesse neanche una sua gara con i kart, ma ora aveva bisogno di lui e lo voleva lì.
Arrivò giusto qualche secondo prima dell'inizio della gara, solo per dirle che in realtà le aveva viste tutte.
Non avevo mai visto Lewis così felice per una vittoria, neanche dopo il settimo titolo, la prima vittoria di sua figlia in una formula minore era più di ogni sua singola vittoria.
Questo è successo tre anni fa, ha vinto il titolo al suo primo anno in formula 3, per poi passare alla formula 2 e vincere anche lì al primo colpo.  
Oggi sarà il suo primo GP in formula uno, la prima donna a debuttare a questo livello a soli 18 anni.
Esco dal bagno e mi trovo Lewis a fissarmi. Anche questa volta i vestiti li ha scelti lui e per la prima volta indosso la maglia della Ferrari.
Ebbene sì, mia figlia ha scelto fin dall' inizio di corre per l'Italia e per la Ferrari. Quando me lo disse cercai di convincerla a gareggiare con la bandiera inglese, ma lei mi rispose di essere nata in Italia e sentirsi italiana in tutto e per tutto, come me. 
È una piccola lacrima mi sfugge sempre al ricordo.
"Dai non voglio fare tardi"
"Lewis calmati, probabilmente Aisha sta ancora dormendo, è prestissimo"
Spalanca gli occhi terrorizzato, "Pensi di calmarmi dicendo queste cose?"
La mia risposta viene bloccata dall'ingresso in camera dei nostri figli, a quanto pare tutta la famiglia Hamilton è sveglia, eccetto l'unica dormigliona che dovrebbe esserlo.
"Ti prego zia ferma Chris, vuole andare in camera di Aisha" mi supplica Julie. Lei è la ragazza di Christian, nonché figlia di Charles Leclerc e della mia migliore amica Chiara, per questo mi ha sempre chiamato zia, anche se adesso è un po' strano.
"Mi sembra la scelta migliore" sottolinea Lewis, contento che qualcuno la pensi come lui.
"Smettetela tutti e due! Nessuno va in camera di Aisha. Lei sa quando si deve alzare e cosa deve fare, noi dobbiamo mantenere la calma, non dobbiamo farle venire l'ansia. Tu" punto il dito contro mio marito, "Dovresti saperlo bene!"
Annuisce come un bambino che è stato beccato con le mani nel sacco. In quel momento mi accorgo che Nate e la sua ragazza, Nicole, ridono divertiti. Anche lei la conosciamo da quando è nata, visto che è la figlia di un'amico di Lewis e di una delle sue modelle, Justin e Hailey Bieber.
Sono entrambe ragazze fantastiche, ma soprattutto i miei figli sono felici, e questa è la cosa fondamentale. Sono curiosa di vedere anche mia figlia innamorata, sono sicura che il suo lui sarà simile a me, considerando quanto lei somigli a suo padre.
"Che fate tutti qui?" La voce di Aisha ci coglie di sorpresa, facendoci sussultare.
"Per fortuna sei sveglia, eravamo preoccupati" Chris non sa cosa vuol dire non far venire l'ansia.
Per fortuna la sorella è talmente tanto sicura di sé, che non si scompone minimamente, anzi si mette a ridere.
"Dovreste rilassarvi, so quello che faccio"
Arrogante come il padre.

Arrivati alla pista, ci dirigiamo direttamente verso i box. Non è facile procedere, ovunque ci giriamo troviamo persone che ci fermano per autografi, foto o per salutarci. Siamo un bel gruppo, leggermente vistoso.
Mancano solo Chris, che è già al box, perché ha appena iniziato a lavorare con la Ferrari, e Julie che è l'Angela di Aisha.
Io e Lewis proseguiamo mano nella mano, come ai vecchi tempi quando gareggiava lui.
In lontananza vedo l'unico pilota che non ho mai sopportato, ma il destino è strano.
Anche il figlio di MadMax corre in Formula 1 con la Red bull, Liam Verstappen. È uno dei piloti da battere per questo mondiale, a soli 22 anni è il favorito alla vittoria, vincendo batterebbe il record di Vettel.
Questo vuol dire che si assisterà ad un nuovo scontro Hamilton-Verstappen, speriamo vada diversamente dalla scorsa volta.
Lewis saluta il pilota olandese e sua moglie, costringendomi a fare la stessa cosa. Ormai mi conosce bene e sa che non lo avrei mai fatto, ma lui è molto più educato e maturo di me, nonostante tutto si è lasciato alle spalle quell'anno orrendo.
In mia salvezza, però, vedo arrivare il Team Principal della Ferrari, Charles Leclerc.
Lo abbraccio forte e lui ricambia sorridendo. Negli anni la nostra amicizia è cresciuta sempre di più, anche grazie a Chiara. Infatti dopo il ritiro di mio marito, ho continuato a viaggiare con la mia migliore amica per seguire il mio idolo. Abbiamo condiviso momenti difficilissimi e anche quelli stupendi, e ora è grazie a lui se due dei miei figli sono riusciti a realizzare i loro sogni.
"Hai visto Aisha?" Mi chiede allontanandosi.
"No, siamo appena arrivati, credevo fosse al box, stavamo venendo lì"
"Dove potrebbe essere?" Chiede Lewis preoccupato.
A rispondere è Max "Forse nel motorhome, Liam va sempre lì prima dell'inizio, anche se dorme in hotel"
Non so perché, ma la sua idea mi sembra plausibile.
"Vado a vedere, voi andate ai box" e faccio per incamminarmi.
"Aspetta vengo con te" e Max si accoda al mio seguito.
Fantastico, questo tragitto mi sembrerà infinito.
"Com'è avere una figlia che sta scrivendo la storia?"
Mi giro per guardarlo in faccia, non riesco a capire se me lo sta chiedendo con qualche altro fine. Ma la sua espressione è normale, anzi sembra sorridere.
"Sono molto orgogliosa di lei, così come di Chris e Nate. Però la femminista che è in me è al settimo cielo"
Ride divertito della mia risposta. "Ti capisco"
"Certo, anche tu devi essere molto orgoglioso di tuo figlio"
"Lo sono, anche se ho avuto paura che il mio nome fosse una cosa negativa per lui. Non volevo facesse questa vita"
Ora vedo solo un padre preoccupato, non più quel ragazzo un po' sopra le righe.
"Anche Lewis si è opposto, ma alla fine i figli devono fare quello che vogliono"
"Certo! Per Lewis deve essere stato ancora più dura, considerando il maschilismo nel nostro sport"
Sentendolo parlare mi rilasso, non sono più sulla difensiva come 25 anni fa, si sente da come parla che è maturato.
"È strano ritrovarci qui a parlare, dopo tutto l'odio che hai provato nei miei confronti"
Lo guardo corrugando la fronte, "Chi ti dice che è una cosa passata?"
A quel punto si blocca, prova a dare una risposta, ma non dice nulla.
Allora scoppio a ridere come una pazza.
"Stavo scherzando, ma dovevi vedere la tua faccia"
"Certo che sei un po' stronza" e anche lui scoppia a ridere.
"Mio marito non sarebbe d'accordo sul po'" e continuano a ridere divertiti.
Alle sue spalle, però, vedo i nostri figli uscire dallo stesso motorhome, mentre si allacciano la tuta.
Smetto di ridere e spalanco la bocca per lo stupore, tant'è che Max si gira subito per capire a cosa è dovuta la mia espressione, e mi segue a ruota.
Quando si accorgono della nostra presenza, diventano rossi come peperoni, e in un attimo la mia mente torna a quando mi è successa la stessa cosa con Lewis, beccati da Angela e Jessy.
Quasi provo pena per loro, e così ricomincio a ridere.
La vita è proprio strana, non sai mai cosa ti riserva il futuro.

//Spazio autrice//

Bene ragazzi, siamo arrivati alla fine di questa storia. Spero di avervi conquistati e coinvolti. Per me è stato molto divertente scrivere questa storia, e alcune volte mi sono emozionata da sola.
Sto pensando di scrivere una nuova storia su un altro pilota, ma non riesco a decidere quale. Voi su chi la vorreste? Fatemi sapere.
Baci💋💋, BA

Amore in pista~Lewis HamiltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora