Capitolo 6

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 La mattina della gara sono tesissima, non so cosa aspettarmi. Ieri durante le qualifiche mia zia mi ha visto in tv, mi sarei aspettata di sentirla prima, ma grazie al fuso orario non è riuscita a seguire le prove libere. Subito dopo essere stati ripresi mi è arrivata la sua chiamata, a quanto pare hanno ritrasmesso anche l'intervista del giorno prima, perché mi ha detto che ero apparsa simpatica, sincera e molto alla mano. Mi ha chiesto come ci siamo conosciuti e per quale motivo non l'avevo avvertita della novità, ho cercato di spiegare le mie motivazioni, ma non mi sembrava molto convinta. La conclusione è stata che vuole essere invita ad un gran premio "come minimo".

Come sempre i vestiti che indosso gli ha scelti Lewis, jeans chiari slim con maglia bianca della Mercedes. Ho deciso di legare i capelli con una coda molto alta, mi sono messa un po' di correttore e del mascara. Mi mancano solo le scarpe. Lewis mi ha scelto delle sneakers molto comode della sua linea, ma voglio fare qualcosa di diverso, così tiro fuori le mie decolleté argentate di Michael Kors. Dal primo istante in cui le ho viste nella cabina armadio me ne sono innamorata, inoltre si abbinano perfettamente alla freccia argento, ovvero la macchina di Lewis. Quando esco dalla camera, Lewis e Angela stanno parlando, ma il rumore dei miei tacchi li distrae e mi guardano sorpresi.

"Che succede? Non sto bene?" Lewis apre la bocca per dire qualcosa ma non esce nulla, così la richiude decidendo di lasciare rispondere Angela.

"Stai benissimo, ma sei sicura di voler portare i tacchi? Avevi detto che stavi più a tuo agio con le scarpe basse e oggi tutti gli occhi saranno puntati su di te"

So che ha ragione, molto probabilmente inizieranno a farmi male o prenderò una storta, ma voglio farlo "Si sono sicura".

"Ok allora andiamo!"

"Stai proprio bene sai? Non mi aspettavo quei tacchi"

Siamo in macchina, io e lui siamo dietro soli mentre Angela è davanti con l'autista, comunque parla piano per assicurarsi che senta solo io.

"Le ho messe perché si abbinano alla tua macchina e poi le adoro, sono le mie preferite"

"Sul serio? Io quando le ho viste sul catalogo ho insistito per averle"

Sono sorpresa, non credevo tenesse così tanto a certe cose. "Allora devo ringraziare te per averle nella cabina armadio, comunque credo che queste me le prendo."

Scoppia a ridere, mi giro per guardarlo e noto quanto sia rilassato. Anche i giorni prima era molto tranquillo prima che io lo facessi agitare, ma ora sembra proprio felice. Mentre io sono un fascio di nervi. 

"Come fai a stare così tranquillo?" la mia domanda lo costringe a girarsi verso di me per guardarmi negli occhi.

"Cosa ti spaventa la gara o il fatto che dobbiamo affrontare i giornalisti?"

"Non lo so" abbasso lo sguardo perché rispondergli guardandolo negli occhi è troppo difficile "Credo entrambi, sono sicura che mio padre guarderà la corsa e quindi verranno a sapere tutto. In più dovrò stare con l'ansia per non so quanti giri"

"Perché stai con l'ansia? Sono io quello che sta in pista a 300 km/h"

"Lo so bene, il problema è che tu sai quello che fai mentre gli altri possono solo vedere e sentire i tuoi team radio"

"Credevo ti piacesse vedere le gare" mi guarda infastidito, come se gli avessi mentito.

"Io amo le corse, ma odio quando inizi a vedere i fantasmi"

"Vedere i fantasmi?" si è girato verso di me sul sedile e mi fulmina con lo sguardo.

"Si ogni santa gara ad un certo punto ti lamenti che qualcosa non funziona e uno si preoccupa che veramente ci sia qualcosa che non va, ma è solo frutto della tua immaginazione. Lo fai per far sembrare grandiosa ogni tua vittoria. Però ti assicuro che visto da fuori è molto fastidioso"

Amore in pista~Lewis HamiltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora