1. Red Light Secrets

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Aizawa era appena arrivato davanti al locale insieme ad un suo conoscente costretto da quest'ultimo per, a detta sua, rilassarsi un po''

Il corvino non amava quel genere di posti, tantomeno ci aveva mai messo piede dentro.

Odiava i quartieri a luci rosse, non capiva cosa gli altri ci trovassero di bello.

Quartiere sporco, pieno di gente poco rispettabile, per non parlare della reputazione che avrebbe perso se solo si fosse venuto a sapere.

Era stato costretto, non voleva essere lì, eppure nonostante ciò l'amico lo aveva preso di sprovvista e lo aveva portato al locale più famoso nel quartiere a luci rosse: Red Light Secrets.

Dall'esterno grazie alle luci di colore rosso si poteva intendere subito il tipo di attività che si conduce all'interno, ma dentro era tutt'altra storia.

Al corvino quasi parve di essere entrato in un hotel di lusso, con l'unica eccezione che al posto della reception vi era un palco con un asta al centro.

Aizawa subito capì lo scopo dell'asta, che non era altro che il palo per la pole dance.

L'amico gli spiegò velocemente come funzionasse quel posto, ovvero che prima la/il prostituta/o si esibiva mostrando la merce e poi partivano le prenotazioni.

Gli spiegò anche che non vinceva chi offriva di più come in un'asta ma vinceva il più veloce, ciò accresceva la fama del locale poiché non solo vi era un servizio di prostitute ma attiravano anche coloro che amavano giocare d'azzardo e amavano il gioco basato sulla fortuna e la velocità.

Era la fusione perfetta per coloro che, secondo Aizawa, si volevano rovinare la vita spendendo tutti i loro soldi in queste cose.

Ovviamente si poteva andare lì anche solo per vedere 'la merce' esibirsi, senza obbligo di dover prenotare una notte con loro, anche perché ovviamente si pagava una quota per entrare.

I due uomini, appena trovato posto, si misero seduti davanti al palco iniziando a vedere delle performance.

Aizawa era già stufo dopo tre o quattro prostituti, anche perché l'amico che l'aveva costretto ad andare già aveva fatto un offerta ed ora era chissà in che stanza a fare cose.

Aizawa si disse di provare a rilassarsi davvero poiché ormai il danno era fatto e si trovava in quel posto, voleva almeno godersi le performance, ma non riusciva a pensare altro che non fosse la sua reputazione da insegnante.

Se anche solo una persona in quella stanza avesse aperto bocca per lui sarebbe stata la fine, i suoi giorni da insegnate sarebbero stati contati.

La sua mente stava per impazzire, era quasi deciso ad alzarsi e abbandonare l'amico, se solo non avesse visto una divinità greca salire su quel palco.

Forse perché era l'unico ragazzo ad aver metà volto coperto da una maschera, forse perché aveva un corpo così perfetto e dei lineamenti androgeni, o forse per via della sua pelle a vista così limpida e candida, ma il corvino non ci vide più.

Vedere quei movimenti così lenti e leggeri, limpidi e fluidi senza nessuna esitazione ma allo stesso tempo senza arroganza o forza, così maestosi e puri.

Vedere quel intimo così sexy di pizzo nero che lasciava intravedere così tanta pelle fece eccitare il corvino.

Appena l'esibizione finì il corvino subito si prenotò con il bottone posto sulla poltrona, che mandava un segnale al computer della struttura.

Non appena vide che fu il vincitore si alzò di scatto e andò dove la voce meccanica del megafono gli indicava: stanza n.77

Si diresse prima dagli addetti per prendere le chiavi, per poi andare spedito verso la camera.

Aprì la porta e, notando ancora l'assenza del ragazzo, si iniziò a sedere sul letto aspettandolo.

Non appena la porta fu aperta dal giovane ragazzo, Aizawa si sentì morire.

Da lontano aveva notato la grande somiglianza tra il ragazzo e un suo alunno di classe, ma non si sarebbe mai spettato che quella somiglianza diventasse altro.

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