6. Casa Aizawa

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Dopo aver fatto sesso, nonostante quelle non fossero l'infezione iniziale del corvino, Izuku nuovamente si alzò e si andò a lavare.

I: "finito può andare" ripeté la frase della serata precedente.

A: "non me ne vado finché non acconsenti a trasferirti da me"
I: "sei petulante"

A: "sono serio! Per i soldi non ti devi preoccupare e ho varie camere, se te ne cedo una non mi cambia nulla"

Non sentendo risposta dal minore decise di continuare fino a sfinirlo.

A: "e poi il tuo rendimento-"
I: "rendimento?! Ma se sono il migliore in classe ahah" se la rise un po'.

I: "basta ho capito, vengo da lei.. quanto è insistente" sbuffò.

In realtà in minore dopo aver visto tanta gentilezza e tanta insistenza nei suoi confronti non poté non accettare, inoltre tutto ciò gli strappò un piccolo sorriso.

Giunti a casa del corvino Izuku rimase a bocca aperta.

Guardando il salotto rimase spiazzato per la sua grandezza e il confort che percepiva solo ad occhio.

Vi erano così tante stanze che poteva essere scambiato facilmente per un hotel.

Ma nonostante fosse grande riusciva comunque a trasmettere accoglienza, calore, tepore.

A: "questa è la tua stanza, lì c'è il bagno e questa è la cucina" spiegò facendo un piccolo tour.

A: "se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere, inoltre ora che abiti qui potresti anche non lavorare"
I: "grazie, ma non smetterò di lavorare"

A: "perché?"
I: "già è tanto che io mi sia trasferito qui, inoltre devo ancora pagare la retta scolastica e la mia parte di spesa"

A: "non c'è bisogno posso provvedere io a tutto ciò"
I: "no, altrimenti tornò nel mio appartamento" disse più serio che mai.

Il corvino notando il suo sguardo serio e determinato decise di non fare il passo più lungo della gamba.

Non voleva che il minore tornasse a vivere in quel postaccio, per ora gli sarebbe bastato dargli un tetto decente sopra la testa.

Doveva ammettere che mai si sarebbe aspettato che l'alunno più tenero e timido in realtà fosse un mostro insensibile e freddo.

Ovviamente non era quello la cosa che l'aveva sconvolto di più fra tutto, la prima rimaneva la notizia che il suo alunno fosse un prostituto sia chiaro, ma anche quel suo lato 'gelido' lo aveva stupito.

A: "bene.. allora ora vatti a lavare e mettiti a letto che domani hai lezione" ordinò al minore.

I: "1. già mi sono lavato, 2. devo studiare.. ahh oppure vuoi giocare? vuoi essere il mio paparino?!" lo stuzzicò nonostante avesse capito che non intendesse nulla di tutto ciò.

I: "non la facevo così famelico, affamato, è davvero insaziabile eh?!" si avvicinò, accarezzandogli il petto.

A: "n-non intendevo nulla di tutto ciò.. cioè- sei tu che- non dovresti dire queste cose-" balbettò freneticò sapendo che anche lui avesse sfruttato quel corpo.

La verità è che era un ipocrita!
Voleva che il ragazzo la smettesse, che non si prostituisse più, eppure era stato con lui con così tanta semplicità.. certo spinto anche dal ragazzino stesso, ma comunque non aveva opposto grande resistenza.

I: "lo so, lo so, ora vada a letto professore.. domani ha lezione no?!" rispose annoiato, ripetendo le parole del corvino.

Senza farselo dire un'ulteriore volta, il corvino salutò con un cenno di capo e se ne andò nella sua camera.

Non voleva sicurante stare alla parola di un ragazzino ma non voleva nemmeno sradicare dalla sua realtà il più piccolo da un giorno all'altro.

Sapeva che per far sì che Izuku migliorasse la sua vita avrebbe dovuto fare un passo alla volta, e se si fosse messo contro o se si fosse imposto sicurante non sarebbe arrivato moto lontano.

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