12. Cliente

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Contemporaneamente Izuku era tornato di corsa a casa per prendere il borsone per poi correre a lavoro.

Vestito con solo uno slip di pizzo e delle giarrettiere salì sul palco curioso di vedere l'espressione del maggiore.

Amava farlo ingelosire, gli piaceva come il maggiore lo guardava ogni volta dal suo posto con sguardo omicida per poi prenotarlo di tutta fretta.

Salì sul palco e avvicinandosi al palo, prima di iniziare la performance, si inchinò al pubblico cercando con lo sguardo il corvino.

Quando i suoi occhi verdi non incontrarono quelli del maggiore ci rimase male..

Aizawa non si era mai perso uno spettacolo dall'ultimo avvenimento e questo faceva piacere al verde, lo faceva sentire protetto.

Appena iniziò la musica Izuku scosse la testa risvegliandosi e iniziò a ballare, dicendo a se stesso che il maggiore di li a poco sarebbe arrivato.

Ballava, strusciava e mostrava ma minuto dopo minuto del corvino non vi era traccia.

Ogni istante che passava faceva aumentare l'ansia del più piccolo, che già vedeva le facce degli uomini eccitati pronti per prenotarsi.

L'ultimo minuto di canzone Izuku lo fece girato di spalle, come prevedeva la coreografia, e pregò qualsiasi divinità affinché in quel minuto il maggiore arrivasse.

Finito lo spettacolo, senza sapere se le sue preghiere fossero state esaudite, si diresse nella sua stanza e si sedette sul letto.

Non appena scattò la serratura il minore scatto in piedi sperando di vedere dietro quella porta il suo amato professore.. ma così non fu.

Aperta la porta si palesò un ragazzo sui 23/24 anni, dai capelli neri e con vari piercing all'orecchio e in faccia.

D: "piacere bellezza io sono Dabi, tu?" chiese entrando nella stanza e avanzando verso il minore.

I: "I-Izuku" balbettò, un po' sorpreso perché non fosse il corvino e un po' perché il ragazzo lo intimoriva.

D: "bene, io direi di saltare i convenevoli no?!" avanzò raggiungendo il verde.

I: "no- c-cioè si ma.. ma io direi di lavarci prima!" inventò una scusa per perdere un po' di tempo.

D: "doccia? Allora facciamola insieme" ghignò entusiasto della sua idea.

I: "É-É piccola"
D: "non fare il timido ora.. ho visto come ti muovevi sul palco" tirò a se il minore per la vita.

I: "ecco è che io.. si insomma.."
D: "tranquillo piccolo ci andrò piano con te"

Izuku sbiancò sentendo quelle parole, solo in quell'istante realizzò cosa dovesse fare con il ragazzo difronte a lui.

Non solo non voleva perché non era il suo amato professore, inoltre era proprio l'opposto delle persone con cui andava di solito.

Prima di Aizawa il verde aveva avuto rapporti solo con 'uomini' i quali non avrebbero mai osato prendere il controllo della situazione e questa cosa rassicurava Izuku..

Ma ora era tutto diverso, non solo non aveva indossato la sua solita maschera da spavaldo ma aveva lasciato carta libera ad uno ragazzo molto 'esuberante' e questo lo spaventava.

D: "appena ti ho visto ho pensato che fossi un bocconcino molto buono da assaggiare" gli sussurrò all'orecchio, leccandoglielo.

Il ragazzo fece scendere le sue mani, che si trovavano sui fianchi nel minore, fino al sedere per poi strizzarlo.

D: "io direi che la doccia può aspettare.. magari la utilizamo per il secondo round" fece l'occhiolino.

Izuku per quanto fosse sconvolto e spaventato perse l'uso della parola e del corpo..

I suoi muscoli non si muovevano come invece il cervello gli consigliava di fare, e la sua voce che nella sua testa urlava non voleva uscire.

D: "mmh.. hai perso la voce micetto?!" lo stese sul letto.

D: "eppure sul palco sembrava che stessi urlando al mondo di guardarti" accarezzo il corpo del minore dal petto fino al bordo degli slip.

D: "bene, fa niente se non parli.. iniziamo a togliere queste" sfilò le giarrettiere dalle sue gambe.

D: "e ora tacca a queste.." disse riferendosi agli slip.

I: "q-questi n-no.." si allontanò indietreggiando sul letto.

D: "cosa?!"
"Cosa pensi di fare?!"

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