Le penitenze brillano di luci rosse

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<<Ma è facile, i Dire Straits... oggi>> mi specifica finendo con un forte e fragoroso rumore risucchiante il suo frullato.

<<Mh, i miei sono i Bon Jovi e non solo oggi, ma non sono gli unici...>> rifletto convinta della mia scelta, anche se molti gruppi rock li adoro diciamo che i Bon Jovi solo quelli che ascolto più assiduamente.

<<Gran bella scelta! Potresti tatuarti il loro simbolo, è carino>> lancio uno sguardo al suo braccio notando i suoi di tatuaggi <<Come questi? Cioè, come funzionano?>> gli chiedo sfiorandone uno, credo sia un pipistrello.

<<Allora sei davvero strana, come si fa a non saperlo? Ti pungono con un ago pieno di inchiostro così non se ne va più via, facile...>>

No, non mi piace affatto... <<Non fare quella faccia, non fa male>> <<Ma è un ago>> io odio gli aghi, purtroppo ne ho avuto molto a che fare <<Ma è piccolissimo... così...>>

Sbianco, come diamine ha fatto a farsi pungere da un ago così lungo? La fragorosa risata in cui si scuote mi fa accigliare immediatamente, forse un'altra cosa che potrebbe insegnarmi è proprio il riconoscere l'ironia.

<<Sto scherzando, sei persino impallidita...>> gli assesto al volo una pacca sulla spalla che tenta invano di mancare.

 <<A volte non capisco quando menti o meno>> ammetto scuotendola testa, continuando a passeggiare per una via piena di negozi

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<<A volte non capisco quando menti o meno>> ammetto scuotendola testa, continuando a passeggiare per una via piena di negozi.

<<Lo so, è come un talento naturale, mio zio ci diventa matto...>> <<Non l'ho ancora visto in giro...>> mi rendo conto, ma purtroppo, arriva alla conclusione (non proprio sbagliata) che lo fa fermare con un sorriso ammiccante.

<<Ah... quindi è tua abitudine spiare casa mia eh?>> superandolo con un sospiro scuoto la testa <<Non proprio, sai com'è, è la prima cosa che vedo se alzo lo sguardo dalla televisione>> questa invece è la verità, ma non specificherò che forse mi cade l'occhio troppo spesso ultimamente.

<<Posso capirlo sai? Io mi sono presentato a casa tua, più volte, quindi siamo pari>> è proprio bravo a farmi innervosire con quel tono da finto superiore.

<<Pensala come vuoi Munson, se ti fa stare meglio>> mi lamento lasciandomi prendere di slancio, scherzando ovviamente, facendomi avvolgere un braccio attorno al collo mentre mi scompiglia i capelli.

<<Ora sei in trappola!>> esclama ridendo <<E lasciami!>> lo intimo, ma forse mi sto divertendo anche io, però comunque riesco a liberarmi sgusciando via, sistemandomi velocemente la lunga chioma voluminosa.

<<Non crucciarti, saresti bella anche calva sai?>> non so davvero come reagire quando mi fa dei complimenti che ovviamente adoro, solitamente lascio correre <<Non esagerare, fanno stile, come i tuoi>> e ci passo una mano in mezzo facendolo avvicinare a me di sua spontanea volontà, mentre mi sfiora il collo con una sola sfiorata che mi manda in tilt.

Stranger secret //Eddie Munson//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora