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Quando entri ad Amici sei consapevole del fatto che per tanti mesi dovrai convivere con delle persone totalmente sconosciute. Con il tempo si fa amicizia e inevitabilmente si forma una famiglia.

Ma convivere con altre persone vuol dire anche conoscere le loro routine, conoscere il loro carattere più a fondo, conoscere le loro passioni, i loro hobby, conoscere più a fondo le loro vite.

Ma tornando al discorso di prima, si creano le amicizie, c'è chi stringe legami più forti e chi legami più deboli. All'interno della casetta, Christian e Mattia nell'arco di una settimana avevano legato subito, diventando praticamente l'uno l'ombra dell'altro.

Mattia era timido, impacciato, affettuoso.
Christian era riservato, estroverso, silenzioso.

Caratteri totalmente opposti, eppure si sono trovati e fin da subito sono andati d'accordo. Sono diventati migliori amici, anche se alcuni comportamenti fanno credere tutt'altro. Sono molto affettuosi l'uno con l'altro, ogni scusa è buona per un bacio sulla guancia, un bacio sulla fronte, un abbraccio, una carezza tra i capelli, i grattini sulle braccia. E inoltre, Christian aveva sviluppato un grande senso di protezione verso Mattia. Sia per l'età, nonostante fosse più grande di due anni, e sia perché vedeva Mattia come un ragazzo fragile da difendere in qualsiasi occasione.

Ovviamente Christian sapeva che Mattia fosse in grado di difendersi da solo, ma il suo senso di protezione prendeva sempre il sopravvento su di lui, e a dirla tutta, la cosa non sembrava dispiacere a Mattia. Tutti in casetta sapevano che nessuno dovesse toccare Mattia, in nessun senso. Né a parole né con un dito.

Ma ovviamente, qualcuno aveva deciso di rischiare. Era una giornata di marzo, quel pomeriggio Christian era a lezione, mentre Mattia le lezioni le aveva già fatte la mattina. Quest'ultimo, aveva intenzione di bere un po' di succo alla mela, poiché il succo ace lo avrebbe bevuto solamente in presenza di Christian, ma avendo un po' di freddo lasciò momentaneamente il bicchiere e il cartone del succo sul ripiano della cucina e andò nella stanza verde per prendere una felpa di Christian e indossarla.

Prese una felpa viola e se la mise addosso, per poi portare il colletto della felpa al naso e annusare il profumo di Christian. Uscì dalla stanza e mentre tornava in cucina Dario lo fermò. Sul volto un'espressione che non preannunciava niente di buono.

Intanto, Christian tornò in casetta qualche minuto più tardi e vide davanti le gradinate tutti i ragazzi e sentiva la voce di Dario. Quest'ultimo stava urlando qualcosa a qualcuno, ma non aveva capito chi, siccome non riusciva a vedere l'altra persona.

"Ma lo vuoi capire che potremmo ricevere un altro provvedimento disciplinare?! Ed io non voglio essere richiamato ancora una volta dalla produzione e rischiare di perdere il banco per colpa tua!"

"I-io stavo solame-" quando Christian riconobbe la sua voce si avvicinò al cerchio di persone.

"Tu cosa?! Non hai scusanti Mattia!"

Appena alcuni dei ragazzi videro Christian posare il borsone accanto allo specchio e avvicinarsi lentamente ai due ragazzi iniziarono a temere per l'incolumità di Dario.

Mattia ormai stava piangendo, non perché fosse un piagnucolone, ma perché si sentiva attaccato, indifeso e non riusciva a controllare le sue emozioni.

"Tu adesso vai a posare immediatamente quel bicchiere e quel succo! Ci siamo capiti?!" disse Dario avvicinandosi di poco al biondino. Mattia sgranò leggermente gli occhi e indietreggiò di qualche passo.

"Innanzitutto tu non dai ordini a nessuno." Christian apparve davanti a Mattia e si mise tra lui e Dario. Il più piccolo circondò la vita del ballerino di hip hop con le braccia. "Punto secondo, dovresti seriamente darti una calmata. E punto terzo, cosa sta succedendo esattamente?" il tono di voce era freddo e distaccato. Christian usava quel tono di voce con tutti, tranne con Mattia, ovviamente.

"Il tuo amichetto del cuore ha deciso di lasciare un bicchiere vuoto e il cartone di succo alla mela sul bancone della cucina e andarsene in stanza!" lo accusò Dario.

"Volevo solo mettere una felpa perché avevo freddo, e sarei tornato subito in cucina." disse Mattia con voce flebile, anche se in quel momento pensò di passare per la vittima della situazione.

Ma in quella stanza nessuno pensava che facesse la vittima, perché sapevano che dicesse la verità. Lo avevano visto tutti.

"Bene, la verità è venuta fuori. Non c'è bisogno di scaldarsi tanto. E Dario, azzardati ad alzare di nuovo la voce con lui e credimi, la prossima volta non risponderò delle mie azioni, anche a costo di perdere il banco." disse Christian non staccando lo sguardo da quello di Dario. Quest'ultimo se ne andò, e i ragazzi mano a mano tornarono a fare ciò che stavano facendo prima di tutto quel teatrino da parte del ballerino di modern.

"Chri non c'era bisogno di difendermi." disse Mattia staccandosi da Christian. Quest'ultimo si girò verso di lui. "Piccolo, lo so che sei in grado di difenderti da solo. Ma non sopporto quando qualcuno si rivolge in quel modo a te."

Il più grande sorrise e accarezzò i capelli biondi del piccolo. Gli lasciò un bacio sulla fronte e Mattia lo abbracciò, circondadogli la vita con le braccia e affondando la testa sul suo petto, trasmettendogli tutto il bene che provava nei suoi confronti. Dopo qualche minuto si staccarono e Christian prese il borsone che aveva lasciato accanto allo specchio.

Quando si girò verso Mattia si accorse che quest'ultimo indossava una sua felpa. Si avvicinò a lui e gli circondò le spalle con un braccio. "Con le mie felpe sei ancora più bello. Ma adesso, vai a bere quel succo e rimetti tutto in ordine." disse Christian, assumendo poi un tono di rimprovero.

Mattia annuì, e dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia andò in cucina con un sorriso che andava da un orecchio a un altro.

Christian sorrise, e non poté fare a meno di pensare a quanto fosse fortunato ad avere Mattia nella sua vita.

Come Nelle Favole- Os||ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora