𝐂𝐢𝐧𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨𝐭𝐭𝐨

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Celeste

Incredibile ma vero, nel giro di tre giorni ero riuscita ad avere il pezzo pronto e prodotto.

Stavolta il produttore era nuovo, ovvero Michele Canova. Mi ero trovata subito a mio agio a lavorare con lui, era molto gentile e disponibile, lavorava volto bene; tanto che ci avevamo messo pochissimo per produrre completamente il pezzo e il risultato era stato fenomenale.

«Come mai sei così felice?» mi chiese Gio Montana, vedendomi rientrare in casetta sorridente.

«Mi hanno appena prodotto il pezzo!» esclamai, non togliendomi il sorriso dal volto.

«Davvero? Che bello! Qua bisogna festeggiare con un po' di musica, su su vieni» mi incitò a raggiungerlo, ed ancora un po' esitante lo feci.

Mi prese la mano e andammo in gradinata. La produzione che ci seguiva in ogni momento, aveva accolto la richiesta di Gio, e mise quindi un po' di musica.

Cominciammo a muoverci a tempi di musica e di tanto in tanto, mi fece fare delle giravolte.

Avevo sempre tenuto d'occhio il comportamento che Gio aveva nei miei confronti, ed era un po' sospetto, non mi piaceva...

«Ciao amore» disse una voce alle mie spalle, calcando bene il nomignolo, allora mi voltai di scatto, incrociando lo sguardo di Luigi.

«Amore!» esclamai raggiante, staccandomi dalla presa di Gio, buttandogli le braccia al collo, facendolo ridere.

Senza dire nient'altro, mi prese per il mento, e fece congiungere le nostre labbra più volte.

«Scusa Gio, adesso devo andare» mi rivolsi al ragazzo dietro di me, prendendo per mano Luigi, andando diretto in camera mia.

Mi accorsi dopo qualche passo, che Luigi aveva rivolto uno sguardo geloso a Gio, scoppiai a ridergli davanti alla faccia, facendogli assumere un'espressione confusa.

«Che ridi?» mi chiese, una volta arrivati in camera.

«Sei geloso» affermai convinta, guardandolo attentamente negli occhi.

«Io? No perché?» rispose, facendo vagare lo sguardo per la camera.

«Oh si, sei geloso invece»

«Perché pensi questo?» continuò a non guardarmi negli occhi, e ciò non fece altro che alimentare la mia teoria.

«Beh come prima cosa hai calcato per bene "amore" quando sei venuto di là, poi mi hai baciata davanti a lui e poi-»

«Ok ok basta così! Sono geloso, contenta adesso?» mi sorrise fintamente, mettendosi seduto sul mio letto con le mani sul viso.

«L'avevo capito» gli spostai le mani dalla faccia, e gli sorrisi ampiamente.

«Però non c'è motivo di esserlo, davvero Lu'» continuai, posandogli due dita sotto al mento, per farmi guardare negli occhi.

«Non ci riesco» rispose, fissando lo sguardo nel mio.

«Ti ci vuole davvero tanto per capire che per me gli altri non esistono? Voglio solo te e nessun altro»

«Dillo di nuovo per favore...» sospirò, serrando gli occhi di scatto.

«Voglio solo te» ripetei, continuando a sostare in piedi davanti a lui.

«Quanto ti amo» mi prese per i fianchi, e ci fece sdraiare sul letto.

«Ti amo anch'io» sorrisi, baciandogli delicatamente le labbra.

~

In pieno pomeriggio, Laura ci richiamò dagli altoparlanti e chiese a tutti i cantanti, di andare in sala relax.

𝐓𝐢𝐞𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora