Jason osservò gli dei seduti sui loro troni e mai come il quel momento sentì tutto il nervosismo che emanavano. Non gli era mai capitato di vederli così agitati come in quel momento, mentre Ecate, la dea della Magia cercava di convincerli di essere nel giusto.
Suo padre lo aveva contattato perchè c'erano stati movimenti che non gli piacevano, di cui Jason era già a conoscenza in buona parte perchè Percy e Talia lo tenevano aggiornato.
Sospettavano che Ecate avrebbe fatto la sua mossa ma non pensavano che sarebbe andata direttamente dagli altri dei a chiedergli di dichiarare guerra alla Casa della Vita, ne che avrebbe chiesto loro di punire i semidei che avevano scelto di aiutare gli Egizi.- No - disse Zeus, per l'ennesima volta - Non combatterò una guerra con quegli schizzinosi degli Egizi...sapevo da parecchio che erano dall'altra parte del fiume e ci siamo tollerati a vicenda per tutto questo tempo. Non farò scoppiare una guerra perchè dei tuoi discendenti, non riconosciuti dal consiglio tra l'altro, hanno donato il loro figlio ad Iside e non a te. Se lo avessero preso con la forza, senza nessun diritto, avrei avuto da ridire, ma così non è stato -
- È stato un errore loro! - esclamò la dea - Ma hanno deciso di rimediare! Hanno detto che posso prendere il ragazzo. Perché questo è ciò che mi spetta -
- Finché Iside non ti cederà il ragazzo non puoi farci nulla - rispose Zeus.
- Si, se lo prendo con la forza! -
Era ridacchiò guardandola con diffidenza.
- Buona fortuna - disse la Regina degli dei - Non avrai il nostro appoggio e ne pagherai da sola le conseguenze -
Ecate li fulminò con lo sguardo, passando in rassegna tutti gli dei maggiori. Si soffermò su Apollo, Atena, Poseidone e Ade.
- Me la prenderò con i vostri figli - disse minacciosa - Hanno scelto di stare dalla parte degli Egizi e saranno loro a cadere per primi sotto la mia furia -
Jason sussultò a quelle parole e gli dei la guardarono male, Poseidone strinse il tridente.
- I nostri figli non avranno bisogno della nostra protezione - disse Atena - Quella che chiederà pietà sarai tu alla fine, quando deciderai di attaccarli-
- Sono solo dei mortali, se decidessi di far loro del male con uno schiocco di dita posso... -
Il dio del mare battè il tridente contro il pavimento e si alzò in tutta la sua stazza.
- Calma...fratello - disse Zeus allungando la mano per fermarlo - Pensi davvero che possa affrontarli? Ecate è una dea minore e i nostri figli hanno affrontato di peggio...tuo figlio ha affrontato di peggio -
Il dio del mare strinse i denti ma si risedette sul trono, continuando a guardare male la dea che aveva davanti.
- C'è un motivo sciocca dea se ci teniamo stretti i nostri figli. Pensaci, Gea temeva i Titani e i Titani temevano noi dei, nella storia, i figli sono sempre stati più forti e potenti dei genitori...i semidei non sono da meno, anzi... - fece Ade - Se mai arriverà il giorno in cui i nostri ragazzi decideranno che siamo per loro una minaccia non avranno problemi a buttarci giù dai nostri troni. E fino ad allora...farò in modo di ritardare più a lungo possibile quel momento -
Lanciò un'occhiata a Jason che annuì e poi distolse lo sguardo. Un conto era sospettare che i loro genitori divini se li tenevano buoni per la storia dei figli = più potenti dei genitori...un conto era sentirselo dire in faccia senza troppi giri di parole. Lui non avrebbe mai attaccato gli dei, non per un capriccio, ma comunque non era una cosa che aveva mai contemplato.
Non ne aveva motivo comunque.- Quindi è così? Lasciamo correre? Non posso riprendermi ciò che è mio ne insegnare il rispetto a dei semidei ignoranti? - chiese Ecate indignata - Tuo figlio mi ha gettato nel fiume!-
Poseidone si strinse nelle spalle. Se Percy l'aveva fatto aveva avuto i suoi motivi.
- Bene! - esclamò la dea della Magia - Quando avrete bisogno del mio aiuto non contateci, ricorderò perfettamente questo giorno -
Detto questo svanì in una nuvola di fumo, lasciando allibiti gli dei nella sala del trono.
Jason a quel punto si fece avanti.
- Davvero non attacherete gli Egizi? - chiese cercando gli occhi di suo padre.
Zeus scosse il capo e allargò le mani, come ad indicare tutti gli dei lì presenti.
- Non abbiamo bisogno di altri nemici e visto che dobbiamo condividere New York con loro nessuno ci tiene a fargli la guerra - disse il padre degli dei - Il campo di battaglia sarà la terra dei mortali e non mi pare il caso per i capricci di Ecate -
- E se le sue minacce non erano infondate? - chiese il semidio.
- In quel caso...se Ecate decide di attacarvi e attaccare gli Egizi...ci comporteremo di conseguenza per risolvere. Non mi faccio problemi a punire una dea che ha perso il senno -
Jason annuì per poi inchinarsi e congedarsi.
Percy e gli altri stavano aspettando notizie e non era il caso di farli aspettare oltre.
***- Quello è un coccodrillo e tu te ne stai con le gambe nell'acqua? - chiese Draco avvicinandosi a Percy che se ne stava seduto sul bordo della piscina coperta della Brooklyn House.
- Non è un coccodrillo vero...Carter ha detto che si chiama sha....qualcosa...era un oggetto in creta che è stato trasformato in un coccodrillo. Ha una sua volontà ma non gli istinti degli animali da cui ha preso la forma e attacca solo i nemici - spiegò il semidio - Ma se non ti fidi...non mettere le gambe in acqua -
Il mago si mise a gambe incrociate vicino a Percy.
- Non mi guardi più come un nemico - disse Malfoy.
- Perché non lo sei -
- Ma prima, quando lo dicevo, non ti importava -
- Non avevo prove concrete che dimostravano che eri una vittima - rispose il semidio - Niente di personale, sia chiaro, ma prima vengono i miei amici poi...il resto. Quando i tuoi compagni hanno attaccato i miei non avevano niente di amichevole e ho risposto con gli interessi-
- Sei strano...tu -
Percy si strinse nelle spalle.
- Mi hanno detto di peggio...strano è un complimento -
- Quindi non corro più il rischio che tu mi faccia fuori? - chiese Draco per accertarsi di non essere in pericolo.
- Sadie e Talia hanno deciso che ti vogliono proteggere, sei entrato nelle loro grazie e di conseguenza sei fuori dal pericolo che io possa farti qualcosa...sai che cosa dicono di me i miei amici? Sono pericoloso solo per i nemici, non ti ritengo una minaccia e questo è quanto - rispose Percy.
Il mago fece per aggiungere qualcosa ma Walt entrò nella zona della piscina puntando verso di lui.
- C'è un tipo biondo...ha più o meno la tua stessa energia e ti sta cercando - disse il ragazzo - Ha detto che deve parlarti, urgentemente-
Percy annuì alzandosi.
- Fallo pure entrare...sta con me -
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Exousía Theïkós
FanfictionCrossover The Kane Chronicles e Percy Jackson/Eroi dell'Olimpo + Harry Potter ALLERTA SPOILER DI ENTRAMBE LE SAGHE E DEL LIBRO LE STORIE SEGRETE Percy Jackson ha incontrato Carte Kane a Long Island mentre affrontava il figlio di Sobek... Annabeth Ch...