Carica!

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- Perché sono sempre più convinto che sia sbagliato e che moriremo? - chiese Ron guardando i mostri davanti che si agitavano, irrequieti.

- Lo penso anche io ma... - fece Harry - Non trovo altra scelta e non capisco perché visto che so che le soluzione ci sono -

- E se fosse vero? Se è come dicevano loro? La dea della Magia può controllarci? - chiese Ron.

Harry lo guardò. Era tentato di dirgli di no, che non era possibile. Voleva davvero far valere la cosa che aveva detto in modo tanto spavaldo solo il giorno prima ma a quanto pare non era così! Lui non voleva combattere e sapeva con certezza che nemmeno i suoi amici erano intenzionati, eppure...eppure erano lì, in formazione, con una schiera di un centinaio di mostri davanti a loro, pronti ad eliminare chiunque e fremevano, aspettando che i nemici uscissero dalla Brooklyn House. Era come se da lì non potessero entrare, come se ci fosse qualcosa a fermarli, probabilmente il potere stesso degli dei egizi.

Harry sospirò.

- Temo di sì - disse alla fine - Anche perché ho in testa solo un pensiero, eliminare gli Egizi, prendere o uccidere Draco Malfoy. E sono sicuro di non volerlo -

- È lo stesso pensiero di tutti - disse Ginny avvicinandosi ai due - Che facciamo? -

- Non possiamo farci nulla temo. Dobbiamo solo sperare di riuscirci a fermare in tempo -

- Ma deve esserci...-

Ginny non finì la frase che i mostri cominciaro ad esultare come se avessero visto il loro cibo preferito e, in effetti, fu così: le porte della Brooklyn House si spalancarono e i semidei, seguiti dai maghi della Casa della Vita uscirono fuori e caricarono a testa bassa.

***

- Guarda dove la ruoti! - esclamò Nico abbassandosi di colpo e mettendosi a schiena a schiena con il dio dei funerali.

- Mi sento particolarmente forte - esultò Anubi falciando l'ennesimo mostro - Erano secoli che non mi sentivo così -

Il figlio di Ade alzò gli occhi al cielo e affondò la spada in una dracena che era stata particolarmente stupida ad attaccarlo, disintegrandola.

- Agitati di meno, te l'ho detto che succede se colpisci qualcuno dei nostri, cerca di non mandarli agli Inferi, non è detto che mio padre deciderà di rimandarli sulla terra -

- Non sono un'idiota semidio - borbottò Anubi - E nemmeno fomentato se è per questo -

Poi fece un cenno verso destra dove i mostri si lanciavano con molta più foga e rabbia e dove si dirigevano anche quelli più potenti e grossi.
Il gruppo che veniva attaccato con più foga era quello formato da Percy, Annabeth, Talia, Draco, Sadie e Carter.
Malfoy lanciava incantesimi che disorientavano e rallentavano i mostri mentre Talia, che nel frattempo gli guardava le spalle, li finiva alternando l'uso della lancia, delle frecce o lanciando fulmini; Sadie colpiva con il pugnale di Annabeth mentre nell'altra mano impugnava la bacchetta e lanciava i peggio incantesimi mischiando la lingua egizia con quella greca, la figlia di Atena, spalla a spalla con lei faceva una danza micidiale ruotando la spada seghettata che stringeva tra le mani; Carter, all'interno del suo avatar di Horus, non si risparmiava: la spada simile a quella di Percy si era estesa anche all'avatar e falciava i mostri che provavano ad arrampicarsi sulle sue gambe azzurre, mentre Percy si muoveva nella schiera di mostri con una velocità assurda e tutti cadevano sotto i fendenti della sua spada.

- Perché si lanciano contro quelli con cui non hanno speranze? - chiese Anubi in un momento in cui pareva che i mostri si fossero fermati dall'attaccare loro due.

- Non sono famosi per intelligenza, seguono solo il loro stomaco - disse Nico sospirando - Anche se è probabile che alcuni di loro cercano solo di vendicarsi di Percy. Direi che due su tre sperano di arrivargli abbastanza vicino da staccargli la testa -

- Ma se gli arrivano vicino...-

- Già - rispose Nico - Sarà lui a farli fuori, appunto -

Anubi sentì uno spostamento d'aria e Nico scattò sollevando la spada e parando un fascio di luce, decisamente un incantesimo e rispedendolo al mittente che volò a diversi metri e atterrò di schiena.

I maghi avevano deciso di avanzare alla fine e fare la loro mossa.

- Ce ne avete messo di tempo - disse il figlio di Ade avanzando e mettendosi davanti al dio dei funerali - Mi stavo annoiando ad affrontare solo i soliti stupidi e noiosi mostri -

Harry Potter sollevò la bacchetta.

- Non vogliamo la guerra come non la volete voi- rispose il mago - Fate come vi abbiamo chiesto, dateci Malfoy -

- A me può importarmene di meno del vostro amico ma Percy ha deciso che vuole dar fastidio ad Ecate e tant'è. Se non ci fosse la dea della Magia di mezzo potevamo anche restituirvelo - rispose Nico.

- Non capite! Non vogliamo farlo! Ci sta obbligando! -

- Oppenetevi alla sua volontà! Non te ne vantavi solo qualche giorno fa? -

- Non ci riesco! Mi dispiace...Reducto! - esclamò Harry.

La spada di Nico tremò e si scheggiò leggermente. Non a tal punto da fare enormi danni ma la cosa lo preoccupò.
I loro sospetti erano fondati: Ecate li aveva resi più forti per affrontarli, non a tal punto da essere al livello del figlio di Ade, ma con un semidio che non era figlio di uno dei Tre Grandi potevano avere possibilità. E forse potevano creare problemi ad Anubi e agli altri ragazzi del Nomo.

- Non è nella nostra natura ferire o uccidere i mortali ma voi ci state tentando alla grande - rispose il figlio di Ade.

- Io... -

- NOOOO! -

Sentirono un grido che li fermò e si voltarono: Annabeth era pietrificata, la spada le era caduta dalle mani e fissava il suo fidanzato circondato da più mostri. Ma non era quello che l'aveva paralizzata; Percy era fermo, la spada a terra e si guardava lo stomaco da cui usciva una lancia egizia. Dietro di lui, Hermione Granger, con lo sguardo vuoto, teneva l'asta con cui aveva trafitto il figlio del mare.

Il ciclope davanti a Percy sollevò la mazza, fomentato, pronto per finirlo, l'aria diventò elettrica e una pioggia di fulmini si scaraventò sul campo di battaglia...



Exousía TheïkósDove le storie prendono vita. Scoprilo ora