Da quando il rapporto con Simone aveva preso sempre più le sembianze di una relazione, Manuel, ogni mattina, arriva all'asilo di Bruno sempre quindici minuti in anticipo, con il semplice obiettivo di baciare fugacemente Simone, quando suo figlio è sufficientemente distratto.
Quella mattina non fa eccezione ma porta comunque con sé una novità.
«Manu» bisbiglia Simone, proprio mentre lui sta per andare via, dopo aver prelevato Bruno.
«Ci verresti ad un appuntamento con me stasera?»
Manuel diventa rosso fino ai capelli, teme per un attimo di aver perso la capacità di parlare, ma poi risponde, sorridendo.
«Un appuntamento?»
«Eh, una cena»
«Ma romantica?» chiede, fingendosi preoccupato.«Ma quanto sei coglione Manu» ridacchia l'altro, spintonandolo.
«A che ora?»
«Ti passo a prendere io alle otto»A quanto sembra, Simone aveva già deciso tutto per entrambi, e lui non può far altro che sorridere tra sé e sé l'intero pomeriggio, trovandola un'idea fantastica.
Telefonare alla madre per chiederle di trascorrere qualche ora con Bruno quella sera si rivela una missione a dir poco imbarazzante, ma riesce comunque a portarla a termine. Il problema sorge quando, dopo una veloce doccia, deve decidere cosa indossare.
Si ritrova un'ora prima dell'appuntamento con tre camicie e quattro pantaloni diversi disposti sul letto, indeciso su quale abbinamento scegliere.
Non può chiedere alla madre, non può chiedere a Simone. Chiede a Bruno.
«Topo!» urla, e subito dopo vede la testolina del bambino fare capolino da dietro la porta.
«Papi» ridacchia, arrampicandosi sul letto e sedendosi proprio al centro.
«Quale ti piace di più Bruno?»
Sta letteralmente chiedendo consigli di stile a suo figlio di quattro anni, ma situazioni straordinarie richiedono interventi straordinari, e si sente non poco ridicolo ad accettarli anche.
La scelta ricade su una camicia bianca e un pantalone nero. Aggiunge un cardigan grigio scuro e una catenina d'argento che non indossava da anni. Non la indossava da quando aveva iniziato l'università, ma pensa di poterlo fare di nuovo, quella sera.
Le scarpe che indossa sono eleganti, forse troppo, ma gli sembrano l'unica scelta possibile per l'outfit scelto da suo figlio. Fanno anche rumore, la suola dura colpisce il parquet di casa producendo un ritmo cadenzato, perché per circa mezz'ora restare fermo ad aspettare si rivela impossibile ed è quindi costretto a percorrere il perimetro del divano più e più volte.
Il suono del campanello lo risveglia dallo stato di trance in cui era finito. È Anita. Già immagina la miriade di domande alle quali la donna lo sottoporrà, ma stranamente, sembra emozionata quanto lui.
«Sei bellissimo Manu»
«Eh pare che me devo andà a sposà mà» ribatte, in fondo non è sicuro che quella scelta di abiti sia appropriata. Per quanto ne sa, Simone potrebbe aver deciso di trascorrere la serata al McDonald's.La madre ride intenerita, gli lascia un pizzicotto sulla guancia in seguito al quale lui arriccia il naso, e si avvia verso la cucina.
È la prima volta che lascia Bruno solo con lei, e mentre non ha alcun timore a riguardo, non riesce a non sentirsi un po' in colpa.
Probabilmente glielo si legge in faccia, perché proprio quando Simone lo telefona per annunciare il suo arrivo, Anita lo ferma, davanti la porta d'ingresso. «Non stai facendo niente di sbagliato, va bene?» gli ricorda, e nemmeno attende una risposta. Gli posa un bacio sulla guancia, apre la porta e lo caccia via.
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Satellite
FanfictionDa un'idea di @mityboh. Simone e Manuel si ritrovano dopo anni, grazie all'esistenza di Bruno. (grazie a @francesca5901 per la copertina)