Capitolo 18 - Bosco pt.1

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Il sole sorrideva dall'alto
Vedendo quanto belli erano.
E splendeva soltanto per loro, per
Rendere le loro giornate allegre e solari

Era domenica, precisamente l'ultima domenica di maggio. Mancava soltanto un mese prima che Saros e i suoi amici ritornassero a Houston finendo l'anno scolastico all'università.
Perciò, evitando di far passare velocemente anche il mese di Giugno senza aver fatto nulla, decisero di fare una passeggiata nel bosco di Bijarim proprio nell'isola di Jeju.

Si trovavano tutti in due macchine dividendosi in gruppi. Nella prima macchina c'era Saros alla guida seguito da Yana affianco e, ai sedili posteriori, Taigo e Carl. Mentre nella seconda macchina c'era Kevin che guidava accompagnato da Cassie e Ella, l'amica castana che la accompagnò quel giorno per prendere il ranuncolo.

All'inizio, nel decidere i posti, kevin insisteva nel voler Yana con sé ma Saros, prima ancora che lei aprisse bocca, ringhiò esplicitamente «Lei è mia, viene con me».
Questa frase provocò diverse emozioni e sensazioni contrastanti in Yana. Tant'è che divenne rossa e rimase zitta per tutto il tragitto.
Arrivarono a destinazione e parcheggiarono le macchine.

«Yana ci affidiamo a te, non farci perdere in mezzo al bosco» disse Carl puntandole un dito contro.
«Hmhm»
«Cosa significa questa risposta??»
«Che forse non dovresti riporre così tanta fiducia in me. Potrei sbagliare strada e avere un magnifico incontro con un cinghiale, chissà» lo prese in giro Yana per poi correre dentro la foresta saltellando.
«Dannazione Yana!».

Gli altri si misero a ridere nel vedere Carl terrorizzato mentre correva dietro Yana diventando la sua ombra.
Gli altri li seguirono successivamente addentrando anche loro nella foresta.
«Amico, se avevi paura non venivi» commentò Taigo.
«Io non ho paura»
«Ah si?», fece uno scatto brusco vicino Carl e quest'ultimo saltò addosso a Yana per lo spavento.
«Come non detto» disse Taigo ridendo.
«Non mi hai spaventato, semplicemente volevo proteggere Yana nel caso si trattasse di una bestia feroce»
«Si Carl, ci crediamo tutti» disse Kevin nascondendo un sorriso.

«Ma ragazzi!! Non prende la linea qui!» urlò Cassie in lontananza, correndo da una parte all'altra col telefono in mano.
«Siamo in un bosco, Cassie. Penso sia normale» rispose Ella alzando gli occhi al cielo. Nonostante quest'ultima fosse la sua migliore amica, a volte sembrava che nemmeno lei riusciva a sopportarla. Appariva diversa da Cassie e questo particolare, saltò all'occhio di Yana, pronta a fare amicizia.
Perseguirono un sentiero immerso completamente dalla natura con qualche animale spuntare nelle vicinanze.

«Fate attenzione a non schiacciare le coccinelle, ne stanno molte a terra» avvertì Yana saltellando.
«Figuriamoci se adesso devo prestare attenzione pure a loro» commentò Carl per poi cacciare un urlo preoccupando tutti. «Ah no mi è solamente caduta una ghianda in testa» disse massaggiandosi la nuca.

Yana alzò il viso verso l'alto per poi sorridere. Era opera degli scoiattoli. Si trovavano sopra gli alberi a fissarli come se Yana e gli altri fossero dei nemici.
«Piccolino, vieni qui» si avvicinò lei alzando la mano verso un piccolo scoiattolo indifeso.
Quest'ultimo prese il dito di Yana tra le sue zampe e se lo avvicinò alla sua piccola testolina cercando di capire se fosse una noce. Scosse il dito di Yana e se lo avvicinò di nuovo sperando che ci fosse qualcosa al suo interno per poi lasciare la presa e allontanarsi scomparendo in mezzo alle foglie dell'albero.

«Yana ora mi devi spiegare come hai fatto» disse Taigo incredulo.
«A fare cosa?». Gli indicò lo scoiattolo e Yana capì. «Oh... perché a voi non è mai successa una cosa del genere?»
«Senti fioraia io le uniche volte che ho visto uno scoiattolo da vicino è stato su Instagram ma adesso non ha importanza. Muoviamoci a fare sto sentiero che qui non prende nulla» disse Cassie superando tutti camminando sempre col telefono lanciato in aria con la speranza di vedere sullo schermo spuntare almeno una tacchetta.
Gli altri la raggiunsero e continuarono il loro tragitto.

«No seriamente come fa a fare queste cose?» chiese Carl sottovoce avvicinandosi a Saros. Quest'ultimo sorrise guardando Yana da lontano.
«Penso abbia una sorta di legame con la natura. Ogni volta che sto con lei, sembra che il creato sia a suo favore»
«Io lo sapevo che quella ragazza ha dei poteri, tipo Biancaneve»
Saros aggrottò la fronte spostando lo sguardo su Carl.
«Ma Biancaneve fa parte di una fiaba, non ha poteri»
«Si, ordina agli animali di fare le faccende casalinghe... non sono cose che gli animali possono fare veramente nella realtà»
«Ovvio, perché non viviamo in una fiaba»
«Vabbè poteri o no, Yana sembra essere proprio una principessa della natura»

Saros sorrise con una strana scintilla negli occhi.
«Su questo ti do ragione, sembra proprio essere uscita da una fiaba».




«Ragazzi ci facciamo una foto?» propose Cassie mettendosi già in posizione da selfie. Inquadrò tutti tagliando Yana che si trovava al lato. Così Saros, la prese per il fianco, e se l'avvicinò a sé uscendo nella foto. Cassie riuscì a stento a trattenere la rabbia e la gelosia, infatti mandò uno sguardo omicida verso la coppia.
Yana si allontanò imbarazzata per poter proseguire il cammino ma Saros la prese per il polso e la fece fermare.

«Aspetta» disse mettendosi di fronte a lei.
Si avvicinò pian piano al suo viso. Yana lo guardò confusa, si stava avvicinando troppo.
La loro distanza si accorciava ad ogni passo che faceva per avvicinarsi.
«... Cosa c'è?» domandò Yana quasi a mancarle la voce vedendo il viso di Saros così vicino al suo.
Poi, quest'ultimo, le prese il viso tra le mani e lo inclinò leggermente di lato. Yana iniziò a respirare affannosamente sentendosi mancare il fiato.
Non riusciva a capire quello che stava facendo e non avere le forze per allontanarsi.
Saros avvicinò la sua mano sulla spalla di lei per poi strattonare qualcosa su di essa.

«Avevi un insetto addosso» disse per poi allontanarsi e lasciare Yana senza parola. Era diventata tutta rossa e si chiedeva se Saros avesse notato quello che le aveva provocato, soltanto per cacciare un insetto sulla spalla.

«Stai bene?» chiese una voce dietro di lei. Si girò e si trovò davanti Kevin guardando prima lei preoccupato, per poi osservare accigliato Saros ormai lontano da loro.
«Si, tranquillo»
«Yana gli altri hanno detto che vorrebbero fare una pausa e mangiare, che ne dici se ci fermiamo?»
«Ma è passata soltanto mezz'ora dalla partenza»

Kevin si avvicinò a lei abbassando il tono della voce.
«Capiscili, è la prima volta che fanno qualcosa di così tanto 'avventuroso'» fece delle finte virgolette con le dita sull'ultima parola.
Yana guardò gli altri dietro Kevin e vide che erano tutti esausti seduti su una panchina fatta in legno. Stavano cacciando già i panini che si erano preparati la mattina stessa e iniziarono a mangiare come se non ci fosse un domani.

«Va bene» disse con tono sconfitto Yana.
«Che ne dici di venire con me in un posto. Prima mi sono allontanato un attimo e ho visto che ce un piccolo laghetto qui» disse Kevin indicando col dito un posto vago fuori dal sentiero.
«Certo, fammi strada» rispose lei e si allontanarono.
Si sedettero su un masso posto avanti al lago e Yana si rese conto che adesso c'erano soltanto loro due. Erano rimasti da soli.
Poi ad un tratto sentì dei piccoli versi accanto a loro. Spalancò gli occhi entusiasta.

«Guarda che belli!» urlò indicando sulla riva del lago, delle piccole rane saltellare vicino a loro.
«Se c'era qui Carl si sarebbe messo a gridare come una femminuccia. Quello ha paura persino della sua stessa ombra» disse Kevin scoppiando in una fragorosa risata seguito da Yana.
«Adoro troppo quel ragazzo! Eppure, la prima volta che lo vidi, non mi sembrava essere un ragazzo così fifone»
«Esatto, da fuori sembra essere molto maturo e forte ma in realtà dentro di lui gela una ragazzina di cinque anni».
Sorrisero.

Passarono diversi minuti in silenzio.
Kevin si avvicinò sempre di più a lei lasciandole poco spazio sul masso.
«Yana» la chiamò. Quest'ultima si girò e quasi le venne un colpo vedendo la bocca di Kevin a un soffio dalla sua.
Fu questione di un attimo che entrambe si incollassero tra loro lasciando Yana sconvolta.

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