Capitolo 23 - Luna rotta

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Il lato scuro della luna

«Saros vediamoci subito. Ti aspetto al lago», erano quelle le parole che Yana gli disse al telefono prima di chiudere la chiamata. Si grattò la fronte nervosa. Doveva assolutamente parlare con lui.
Voleva prima di tutto sapere il perché la stesse trattando in quel modo distaccato. Poi se avesse visto il bacio avvenuto tra lei e Kevin. Il perché al ritorno di quella giornata al bosco l'aveva fatto cambiare posto d'auto con Cassie e infine la scoperta dei genitori biologici.

Nel mentre pensava a tutto ciò che avrebbe voluto dirgli, vide da lontano Saros che correva verso di lei.
Ed ecco che dimenticò tutto il discorso che stava preparando e persino il modo di parlare.

«Eccomi, scusami. Sono venuto il più in fretta possibile. Cosa è successo? Di cosa vuoi parlarmi?» disse appoggiandosi alle ginocchia stanco dalla corsa.
Yana rimase a guardarlo e per un attimo smise di essere arrabbiata con lui. Era così bello alla luce del sole. Coi suoi capelli mori chiari, anzi al sole sembravano avere sfumature bionde. Gli occhi verdi e...
Yana scosse la testa. No, doveva pensare lucidamente. Non doveva assolutamente distrarsi.

«Ti ho trattato male? Ti ho fatto un torto?» chiese incrociando le braccia cercando di apparire sicura di sé e delle parole che stava usando.
«Mi hai fatto venire di corsa qui per questo? Ti avevo detto che poi ne avremmo parlato in un'altra circostanza. Scusami ma adesso non me la sento proprio»
«Non mi importa. Avanti, parla. Ho molte domande da farti» rispose decisa facendo un passo avanti verso di lui.
«Devo dirti la verità?»
«È quello che mi aspetto da te»
«Bene, allora ti faccio io una domanda. Ti sono piaciute le labbra di Kevin?»
«Ah! Lo sapevo!... Sapevo che ci avevi visti e scommetto anche che non hai nemmeno aspettato un secondo in più per vedere il modo in cui l'ho rifiutato».

Saros rise beffardo facendo, inaspettatamente, lui un passo avanti.
«Vi ho visti e non mi è sembrato che volevi rifiutarlo»
«Perché è stato all'improvviso. Non so se hai visto il mio viso ma ero letteralmente scioccata. E comunque non vedo come questo possa interessarti! Non siamo fidanzati».
Saros scosse la testa alzando gli occhi al cielo.

«Si ok, non siamo fidanzati. Ma tu sei mia e io sono tuo» disse avvicinandosi di più lei e Yana indietreggiò.
«Se io sono tua allora perché al ritorno hai fatto sedere vicino a te Cassie e mi hai lasciata con Kevin?» chiese stupendosi da sola sul come avesse trovato le parole per rispondergli.
«Perché...»
«Perché?»
«Perché ero furioso e... geloso». Sembrava imbarazzato dalla confessione appena fatta. Aveva le guance tinte di rosso e gli occhi sinceri che puntavano su quelli di lei.
Yana deglutì pesantemente sentendosi mancare un battito del suo povero cuore.
Parlare con lui si stava rivelando un'impresa piuttosto difficile.

«Ok...Ora ti faccio un'altra domanda. Tu sapevi tutto, vero?»
«Di cosa stai parlando?» chiese Saros confuso.
« "Yanara White", ti dice qualcosa?».
Sbiancò, si irrigidì all'improvviso. Si grattò prima il collo e poi la nuca nervoso.

«Scusami ma voleva prima parlartene privatamente Cassie. E vedo che ha già provveduto a farlo» disse notando l'espressione di Yana furiosa.

«Cioè tu sapevi questa cosa importante di me e facevi finta di nulla?! E in più avevi pure il coraggio di essere egoista ed essere arrabbiato con me per quel inutile bacio? Pensi soltanto a te stesso mettendo in primo piano come ci sei rimasto male tu a quel bacio senza pensare a come sarebbe stato importante per me sapere riguardo ai miei genitori biologici. Detto francamente, avrei preferito che me lo dicessi tu con un sorriso o con quelle frasi così belle che spesso mi dici quando parliamo del mio passato. Avrei accolto la notizia più serenamente».

Saros parve dispiaciuto ma non disse nulla.
Solo in quel momento Yana vide qualcosa scintillare al suo collo.
Saros indossava la stessa camicia sbottonata che aveva la sera al falò. Soltanto che quel giorno era buio mentre adesso, alla luce del sole, le parve di vedere una collana.
"Strano, Saros non porta collane" pensò avvicinandosi.

Saros seguì lo sguardo di lei e, vedendo che stesse guardando la collana della luna, indietreggiò.
«No aspetta...»
«Perché non vuoi farmi vedere quella collana che hai al collo??» domandò. Finalmente riuscì a spostare una parte della camicia che gli copriva la visuale e la vide.

La collana con la luna.
La sua collana della luna.

«Tu...» sospirò pesantemente Yana stringendo fortemente il pezzo di stoffa della camicia che teneva ancora in mano.
«Yana posso spiegare!»
«Cosa diamine ci fai tu con la mia collana?!» urlò ormai furibonda.
«Me l'aveva data tua madre e...»
«E tu giustamente te la sei presa senza dirmi nulla e tutto questo tempo te la sei tenuta con te»
«L'ho accettata soltanto perché tua madre ha detto che volevi buttarla!».

Yana negò col capo ridendo.
«E questo ti pare un buon motivo?! Anche se volevo buttarla, questo non spiega il fatto che te la sei presa senza chiedermi il permesso! Era comunque mia!»
«Hai ragione, scusa. Te lo chiedo ora il permesso, posso tenerla?»
«No!» urlò isterica, «Di certo non risolvi il problema così. Che senso ha chiedere da dopo?»
«Come posso restituirtela se so che poi tu la butterai? Senza volerlo mi ci sono affezionato»
«Oh ma io non ti ho chiesto di restituirmela...»
«E allora...» neanche il tempo di finire la frase che Yana reagì.

Avvicinò la mano al collo di lui staccandogli la collana con la luna e la schiantò a terra frantumandola.
Saros seguì il movimento con gli occhi e venne invaso dalla tristezza vedendo la luna rotta a metà. Poi osservò Yana incredulo. Non pensava potesse essere capace di fare un gesto del genere.

«Saros Hild, mi hai delusa sotto ogni punto di vista. Ho sbagliato a fidarmi di te» disse per poi andarsene e lasciarlo, non soltanto con la collana spezzata, ma anche col suo cuore in frantumi.

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