Capitolo 24 - Aspettami, non lasciarmi!

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Quando si è tristi, bisogna pensare
Al sole. Lui brilla, splende sempre.

Era mattina e Yana si trovava a lavoro.
Con gran sorpresa, vide entrare nel negozio la signora Lee. L'anziana che era venuta a prendere la pianta per suo figlio il mese precedente.

«Yana!» esclamò avvicinandosi a lei con un sorriso dolcissimo.
«Salve signore Lee, come sta? E come sta suo nipote?»
«Stiamo tutti bene. Sai, mio nipote e sua moglie hanno gradito molto la Peonia, il fiore che comprai da te». Yana sorrise entusiasta. «Ne sono contenta» rispose.
«Sono venuta qui per chiederti se avevate l'iris. So che sboccia questo mese»
«Mi spiace ma proprio ieri una signora è venuta a prendere l'ultima pianta rimasta di quel fiore»
«Ah, allora mi tocca chiedere a Jun».

Yana alzò il sopracciglio confusa.
Parlava dello stesso Jun che conosceva lei?

«Jun? Il signore che vive in una piccola casetta immersa dai fiori?». La signora Lee spalancò gli occhi sorridendo.
«Si si, parlo proprio di lui. Sono già parecchi giorni che lo vedo raccogliere l'iris in grandi mazzi e portarli dentro casa. Devono essere il suo fiore preferito...»
«Ma Jun è allergico agli iris, me lo ha detto qualche giorno fa» disse Yana ripensando a quello che le disse al lago riguardo alla tosse che aveva.

«No impossibile! Non penso che allestirebbe l'intera casa di Iris se ne fosse allergico. Sei andata a casa sua ultimamente?» chiese ma Yana negò col capo sentendosi in colpa. Era da tanto che non andava a casa sua a parlare con lui avanti al grazioso camino che possedeva. Anche se era Estate e non lo accendeva, era comunque rilassante stare davanti a esso.

«Ah, comunque è pieno di quei fiori. Adesso infatti vado proprio da lui a chiedergli se mi può dare uno dei mazzi che ha raccolto» disse la signora Lee prima di uscire dalla fioreria e lasciare Yana sola e turbata.

Perché Jun l'aveva mentita?
Quindi se non era allergico agli iris, allora perché aveva quella brutta tosse? Le stava sicuramente nascondendo qualcosa e Yana quasi aveva paura a scoprirlo. E se fosse malato?
Sperava con tutto il cuore di no. Non era pronta a tutto ciò. Fin da quando fu adottata a Jeju, aveva sempre immaginato la sua vita insieme a Jun. Qualsiasi progetto programmasse per il futuro, lui era presente. Non aveva mai immaginato potesse succedere un imprevisto del genere. Non aveva mai immaginato una vita senza di lui.

Yana scosse la testa, forse si stava preoccupando troppo. Forse non le aveva mentito, era veramente allergico agli iris. Semplicemente aveva visto male la signora Lee.
Sì, era sicuramente così.

Era talmente immersa nei suoi pensieri a non accorgersene della presenza di Ella che aveva appena fatto ingresso nella fioreria.
«Yana stai bene? Sei così pallida...» disse toccandole il viso vedendola da vicino. «Sì, hai proprio una brutta cera amica mia».
«Ah ciao Ella... purtroppo stanno succedendo così tante cose in questi giorni che non riesco a capire più nulla. Mi scoppia la testa» ammise Yana sedendosi sulla sedia posta dietro al bancone. Doveva sedersi, sentiva le gambe cederle.
«Tranquilla tutto si sistemerà. Ho saputo della notizia di te e Cassie...»
«Ah quindi lo sapevi anche tu? Cioè tutti lo sapevano tranne me» rise Yana con tono amaro.
«Mi spiace»
«No tranquilla, non sono arrabbiata con te. Sono solo stressata, ecco».
Ella annuì poco convinta.

Ad un tratto entrò di corsa la signora Lee spalancando di getto la porta. Yana si precipitò vicino a lei cercando di aiutarla a reggersi in piedi. Sembrava stesse avendo un attacco di panico.

«Signora Lee! Sta bene?», quest'ultima afferrò, con le mani tremanti, le braccia di Yana e la guardò negli occhi. Solo Yana potè vedere quello che stavano cercando di comunicare. Erano completamente neri dalla paura, c'era la bufera lì dentro.
E fu in quel momento che capì.
Era successo qualcosa di grave per aver scandalizzato la Signora Lee in quel modo.

«Jun...» sussurrò sentendosi mancare il respiro. Yana sentì il cuore batterle all'impazzata sentendo il suo nome. Stava iniziando a tremare anche lei dal terrore.
«No, no, no...» disse forse già capendo quello che le stava per dire.

«Ecco, bevete!» esclamò Ella raggiungendole porgendo un bicchiere d'acqua fresca alla signora Lee. Quest'ultima immediatamente lo prese e ingoiò tutto il liquido in un colpo.
«Quando sono arrivata a casa di Jun, lui si trovava disteso a terra con la bocca che gli insanguinava! Ho... ho chiamato subito l'ambulanza e l'hanno portato in ospedale con urgenza!!» disse tutto d'un fiato come se l'acqua l'avesse finalmente sbloccata.

Yana era ormai paralizzata dal terrore.
Doveva subito agire. Doveva andare da lui.

«Ella ti affido il negozio e per favore prenditi cura della signora Lee» disse con la voce che le tremava per poi uscire velocemente dal negozio.
Correva, correva, correva e correva. Correva più che poteva.
Doveva arrivare il più in fretta possibile. Nel mentre sentiva l'aria imbattersi sul suo viso, percepiva anche la sensazione di bagnato su di esso. Stava piangendo. La vista iniziava ad appannarsi.
D'un tratto il ginocchio le cedette e cadde a terra. Tossì più volte ma non poteva fermarsi. Non poteva e non doveva. Si rialzò e continuò a correre.
Le lacrime non smettevano di scendere. Aveva paura, era terrorizzata al pensiero di averlo perso.

«Ti prego Jun, aspettami...» urlò in preda al panico non fermandosi nemmeno per un momento. Vide da lontano l'ospedale e corse ancora più veloce. «Sono arrivata... sono arrivata. Aspettami ti prego, non lasciarmi» continuò disperata.
La paura di aver perso qualcuno di importante era la sensazione più brutta che poteva succederle.

'Jun, aspettami...'

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