CAP 1.

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- Erano tante le volte in cui T/N sperava di star sognando, erano tante le volte in cui T/N voleva slche tutto fosse un sogno. Ma non lo era e lo aveva capito.

- Toronto era la città che l'aveva resa felice negli ultimi cinque anni, aveva cercato in tutti i modi di andare avanti con un'altro uomo, innamorarsi di un'altro ragazzo ma per quante volte ci abbia provato mai nessuno l'aveva ispirato quella fiducia che doveva esserci e che lei ormai non trova più negli uomini.
Era difficile per lei fidarsi delle persone, con le ragazze con cui aveva fatto amicizia una volta arrivata all'università di Toronto, dove aveva finito deciso di finire gli studi. Ci aveva messo tempo, infatti solo l'anno scorso aveva deciso di dare una possibilità alle quattro ragazze.

- Però nonostante tutto quello che aveva dentro lei continuava ad andare avanti. Dentro di sé aveva un buco nero che si era creata, e aveva alzato un muro per proteggersi. Taehyung, suo fratello maggiore l'aveva seguita perché odiava quello che le aveva fatto il suo migliore amico. Taehyung era arrabbiato con lui e con jessi perché aveva visto sua sorella soffrire in un modo mai visto prima. All'inizio T/N aveva iniziato a non mangiare, a studiare senza mai fermarsi un secondo, riposava pochissimo ed era sempre scontrosa con tutti.

- Era cambiata questo era sicuro e lui le stava avvicinò infatti l'aveva seguita dopo che il loro caro padre si spense quattro anni fa.
Quello era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, T/N cambiò. Lei si chiuse in sé stessa, diventò fredda con le persone, anche con le persone che amava, non riusciva più a trovare quella felicità che aveva prima.
Lei si era costruita un caratteraccio forte e indiscutibile, chi litigava con lei non la passava liscia; lei distruggerà quella persona psicologicamente per poi lasciarla stare. Questa era quello che era diventata, e le persone lo hanno accettato.

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- Mentre ero a fare le mie solite faccende da amministratrice qualcuno bussò alla porta del mio ufficio.

- "Avnati!"- urlai tenendo ancira la testa bassa sul disegno dell'appartamento dei miei due clienti che hanno voluto che io restaurassi.
Nel mio ufficio entrò la mia segretaria -"Sognora Kim sono arrivate le recensioni del museo che avete restaurato l'anno scorso"- disse lei.

- "Va bene, inviameli via email li vedrò a casa"- Risposi appoggiandomi allo schienale della mia comoda poltrona di pelle marrone. Il mio ufficio era spento, avevano dei colori scuri, ma mi piaceva lo stesso; rispecchiava la mia personalità.

- "Va bene signora"- Annuì, e mentre stava per anadrasene la fermai -"Aspetta!...oggi esco prima. Sono molto stanca quindi, qualsiasi persona chiamerà dirai che non sono disponibile al momento"- parlai in modo colto distaccato e freddo, ormai mi usciva solo questo.

𝙇'𝘼𝙈𝙊𝙍𝙀 𝙉𝙊𝙉 𝙀̀ 𝙂𝙄𝙐𝙎𝙏𝙊 || 𝙅.𝙅𝙆 {𝙁𝙁} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora