Capitolo 6

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Sono seduto al tavolo della sala da pranzo ma accanto a me c'è solo Visione. Vediamo scendere tutti gli altri dall'ascensore già con le loro tute "ma dove eravate finiti?" "Abbiamo una missione" prendo una tazza di caffè Chicago "e perché io e Visione non possiamo venire?" "perché non siete adatti alla missione" la precede Tony "quindi ci lasciate qui da soli?" "Oh non preoccuparti, torneremo presto" mi sfotte Chicago facendo la voce da bambina "dobbiamo andare" "va bene, Steve, sto venendo" si avvicina a me e mi da un bacio sulla guancia "ci vediamo stasera, va bene?" "O-ok" annuisco "bene, a stasera" va con gli altri, tocco il punto dove mi ha baciato con lo sguardo nel vuoto, "ti piace Chicago?" Chiede improvvisamente "a-a m-me? N-no, a-assolutamente" nego "si a te lei piace" "ok si.. forse mi piace.. ma non potremmo stare insieme lo stesso" "e perché?" "Lavoriamo insieme, l'hai dimenticato?" "E quindi? Io e Wanda... si stiamo insieme, eppure lavoriamo insieme" "tu e Wanda?" "Si" balbetta "però" gli do una pacca sulla spalla "quindi pensi che dovrei.. dire a Chicago quello che provo?" "Assolutamente" "sai cosa? Stasera la invito ad uscire.. e.. la porterò a vedere il panorama di Ned York su un grattacielo.. e si, la bacerò" "poi fammi sapere come va" si alza dalla sedia e attraversa il muro "non mi abituerò mai a questo..".
Sono in chiamata con Ned e gli spiego il mio piano per stasera. "Zio ma sei sicuro? È una Stark" "bhe.. mi ha baciato la guancia prima.. mi ha detto che ci vedremo stasera, mi prende per mano, e viene spesso da me" "ma non toglie il fatto che è una Stark" "e allora?" "Non c'è posto per i tizi come te nella sua vita" "grazie.." sussurro sarcastico "quello che voglio dire è che ho paura che lei ti ferisca come ha fatto Liz" "ma lei è diversa da Liz, lei è.. dolce, forte, gentile, cazzuta, affettuosa.. e... bella, non hai idea di quanto lei sia bella.. i suoi occhi sono.. unici, il suo viso sembra così raffinato con il suo naso alla francese, le sue forme mi fanno sciogliere ogni volta che le vede addosso quella tuta.." "zio.. ti sei innamorato" "bhe.. si" annuisco nervoso.
Sono le undici di sera e gli Avengers rientrano, propio mentre mi sto facendo una tazza di tea "hey ragazzi" "Ciao Pete" Si siede al tavolo Chicago "stanca?" "Abbastanza, non ci volevamo dare le informazioni, ho ucciso più persone che quanti morsi di pane io abbia mai dato" si strofina gli occhi "ma non puoi essere stanca" mi siedo da vanti a lei, che mi sorride confusa "e perché?" "Perché ho una sorpresa per te" "che sorpresa?" "Vieni con me" le prendo la mano e andiamo verso l'ascensore, andiamo in camera sua, apro la finestra e la prendo in braccio "ma che stai facendo?" Ridacchia "tieniti forte" iniziamo a dondolarci tra i palazzi, lei non osa fiatare, anzi, mi fissava sorridente "cosa?" Le chiedo "dove stiamo andando?" "In un posto dove nessuno potrà infastidirci" atterrivamo su un grattacielo "come mai mi hai portata qui?" "Te l'ho detto, così possiamo stare solo noi" ci sediamo facendo pendolare le nostre gambe di sotto "come è andata la missione?" "Abbastanza bene, ho fatto il culo a tutti" risponde fiera "avrò una missione anche io?" "Certo, in realtà pensavo di affidarti la missione-" "aspetta sei tu che affidi le missioni?" "Si" alza le spalle "wow, non lo sapevo" "non sai tante cose di me Peter" poggia la testa sulla mia spalla "tipo?" "Del mio passato" "è tanto brutto?" "Si.." annuisce "ti va di parlarmene?" Lei si morde le labbra per strapparsi le pellicine guardando il vuoto "sai questa malattia mi sta uccidendo lentamente... non so cosa fare... non so come reagire... non so niente" i suoi occhi iniziano a lacrimare "non ricorderò niente di te, di come ti ho conosciuto, o di questa sera, o di quelle volte che ci teniamo per mano, o i baci sulla guancia che ci diamo anche se sono ridicoli" "ridicoli?" "Io non voglio baciarti la guancia come i bambini, io... io... voglio baciarti a tutti gli effetti, voglio sentire il gusto delle tue labbra, il-" la fermo baciandola, un bacio appassionato, dove tante emozioni si fanno vive dentro di noi, le metto la mano sulla guancia, e lei dietro il mio collo facendo su è giù col dito, ci stacchiamo entrambi per l'assenza di aria, "io.. credo di amarti" sussurra "anche io credo di amarti Chicago".

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