Io e Peter siamo al parco, "perché mi hai portata qui?" "Perché avevi bisogno di stare lontana da tua madre" ridacchio "lei non è mia madre" "e chi è allora?" "Una sconosciuta" sbuffo "non puoi darle un'altra chance?" "Assolutamente no" scuoto la testa "magari ti farebbe bene avere una famiglia più stabile" "la mia famiglia era stabile, prima del suo arrivo, finalmente le cose filavano liscio, a parte la mia malattia" "mi dispiace.. per la tua malattia.. e per tua madre" "e me dispiace che un giorno non potrei ricordarti" alzo le spalle "farò il modo che tu lo faccia, ci sarà qualcosa che possiamo fare" "mio padre ci ha già provato, e riprovato, e riprovato ancora" "e io ci riproverò io allora, non ti lascerò dimenticare" mi prende la mano "nessuno è mai stato così dolce con me, perché tu lo sei?" "Perché.. forse ho solo visto una ragazza tanto sola.. con tante battaglie da vanti" mi incanto a guardare i suoi profondi occhi marroni, che mi trasmettono tanta tranquillità e serenità, levo lentamente le mani dalle tasche e mi avvicino a lui, affondo il viso tra il suo petto, le sue braccia mi stringono forte, come se avesse paura di lasciarmi andare "grazie.." sussurro "non ringraziarmi.. farei di tutto... per te..". Passeggiamo mano per mano quando vediamo una rapina in corso "merda, resta qui" corro verso la banca "cosa? No" mi raggiunge "sono un'Avenger anche io" "Peter non hai esperienza, rimani qui" "vengo con te" mi segue, sbuffo e lo faccio venire. Ci mettiamo a guardare gli idioti che stanno rapinando la banca "signori signori signori" attiro la loro attenzione "avete scordato il PIN?" Uno di loro cerca di colpirmi ma lo sbatto contro il vetro, frantumandolo, dalla mia tasca faccio uscire un pugnale, appena lo vedono si pietrificano e io ridacchio "sentite oggi non sono in vena di uccidere qualcuno, quindi collaboriamo, posa quella borsa" "non ci fai paura" indietreggia uno di loro "e va bene ma posate la borsa, dai" prende la pistola e me la punta "ho provato ad essere gentile" passo il coltello sulla sua coscia, facendolo cadere a terra, ma uno scappa con una borsa "Peter" lo chiamo "corro!" Va a prendere il tizio, mi sparano al braccio e sussulto "pezzo di merda, la giacca era nuova" lo ferisco col pugnale, quando tutti sono a terra mi guardo attorno, chiamo la polizia, e proprio quando arriva, Peter consegna il criminale che era scappato "hai fatto tutto questo da sola?" "Si" "o mio dio, ma sei ferita" mi prende il braccio "sto bene" "aspetta" prende un pezzo di stoffa e me lo lega attorno ad esso "quando arriveremo alla Avengers Tower ti medicherò per bene" "va bene" andiamo via dalla banca e ci dirigiamo a casa. Quando arrivano tutti stanno già mangiato e sussultano quando vedono le mie condizioni "che avete fatto?!" Mi prende il braccio papà "fermato una rapina" "vado a medicarla" Peter mi trascina nel laboratorio "vengo con voi" si alza da tavola Caterina "poggia il tuo brutto, vecchio culo su quella sedia" le urlo.
Peter mi fa sedere sul lettino e inizia a medicarmi "ok, questo brucerà un po'" poggia il disco bagnato e urlo dal bruciore "ho quasi fatto" mette la benda attorno il mio braccio "visto? Come se non fossi mai stata ferita" mi fa sorridere "ora andiamo a mangiare" mi prende per mano.
Noto che Caterina è seduta al mio posto "questo è il mio posto" "non fa niente c'è ne uno libero accanto a me" "è il posto di Peter" "e dove mi siedo io?" mi guardo attorno e le sorrido maliziosa "ops.. mi dispiace molto mia cara mammina, ma non ci sono posti per te, però posso risolvere" prendo il suo piatto e lo metto per terra "ecco qui" la faccio spostare, e io e Peter ci sediamo, alzo lo sguardo verso mio padre che cerca di nascondere una risata "non le dici nulla Tony?" "Ha trovato la soluzione, perché dovrei sgridarla?" Mi sorride "Peter hai visto come mi trattano qui dentro?" Si rivolge al ragazzo seduto accanto a me "non rivolgerti a lui" "non posso nemmeno parlargli? Vedi Peter, se un giorno vorresti metterti con Chicago, non farlo, perché lei non ha emozioni, e non prova sentimenti per nessuno" mi alzo di scatto dalla sedia, prendo il mio piatto e glielo lancio, lo scansa a malapena, "ora basta!" La prendo per i capelli, e la sbatto fuori dalla porta "trovati una famiglia dove puoi far finta di essere una madre!" "farò venire qui la polizia! Ho il dieci percento sulla torre!" "Succhiamelo" le sbatto la porta in faccia, mi volto di nuovo verso gli altri che sono a bocca aperta "è così che si fa rammolliti" mi risiedo a tavola.
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Fanfic\SCUSATE I MIEI PROBLEMI DI ORTOGRAFiA/ Chicago Stark. La figlia di Tony Stark. Il suo carattere è molto forte, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, sa come difendersi, e spesso può essere molto irritante. Ha i capelli lunghi fino alla cla...