Capitolo 22

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Sono in mensa con Ned. Gli sto raccontando un po' Chicago, di quello che è successo e di come mi sento in questi giorni. Dopo scuola andrò da lei, e passerò con lei tutta la giornata. "Davvero non si ricorda di nessuno?" "Nemmeno di suo padre" giro la forchetta nel vassoio "mi dispiace tanto Peter.." "anche a me" sussurro, si avvicina a noi Liz che poggia il vassoio sul tavolo e si siede di fianco a me, cerca di baciarmi la guancia ma mi scanso, "ho una ragazza" rispondo duro "e quando mi hai baciata l'atra sera? E poi lei non si ricorda nemmeno di te" "Liz perfavore va via" scuoto la testa "e dai, Chicago non sa chi sei, sei uno sconosciuto per lei ora, ma io mi ricordo benissimo di te" si avvicina sempre di più alle li labbra e mi scanso di nuovo "io la amo lo stesso" "e per quanto tempo ancora vorrai amarla? Finché non sarai vecchio e single? Non si ricorderà mai di te" "Liz allontanati da me!" Mi alzo "io la amo! Lei è tutta la mia vita! Smettila di starmi addosso!" Me ne vado.
Arrivo nella stanza di Chicago, e la trovo col telefono in mano sul letto. "Hey, come ti senti?" "Rotta, mi sta facendo male tutto" alza gli occhi al cielo "che stavi facendo?" "Sono andata nella galleria delle foto, e ho trovato molte foto nostre, anche molto... bollenti" "in che senso bollenti?" Mi siedo accanto a lei "tipo questa" è una foto di noi a letto, lei aveva le lenzuola sopra al seno e io ero a petto nudo, ci abbracciavamo e ridevamo, "ah si me lo ricordo" "il problema è che io però no" alza le spalle "come è andata a scuola?" Mi chiede posando il telefono "ti ricordi di Liz, la ragazza di cui ti ho parlato?" "Si" "bhe oggi ha provato a baciarmi, mi sono arrabbiato con lei e le ho urlato" "e non l'hai baciata per.. via mia?" "Forse.." sussurro "mi dispiace" "no, non deve dispiacerti, non è stata colpa tua, sono stato un coglione" "si lo lei stato" annuisce sorridendo facendomi ridacchiare, "cosa facevamo io e te nel tempo libero?" Chiede interessata "a parte l'amore?" "Si a parte l'amore" ride "andavo in giro per New York, come avrai capito dalle tue foto stavamo a letto, cucinavamo, ci dicevamo smancerie.. e tante altre cose" "Tony mi ha detto che l'Avengers Tower dipendeva da me, che la maggior parte del lavoro era la mia.. come sta andando la torre ora?" "Ora lo chiami Tony eh.." sussurro abbassando lo sguardo "scusami Peter ma... voi conoscete me.. ma io vi sto appena conoscendo" "No, hai ragione, scusa" scuoto la testa per cacciare i brutti pensieri "la torre va bene, ora è tuo padre che assegna le missioni e si occupa del resto" le spiego "bene.." fa un'espressione di dolore "hey che hai?" "Le costole.. puoi passarmi un bicchiere d'acqua?" "Certo", prendo la bottiglia sul tavolo della stanza, verso l'acqua nel bicchiere e glielo porgo, per poi risedermi accanto a lei.

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