Capitolo 21

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Sono seduto su una sedia accanto al suo letto d'ospedale, sono stato qui per tutta la notte, senza chiudere occhio, infatti sono così stanco. Ma non riesco a non pensare alla sera prima, a quello che le ho fatto. È stata tutta colpa mia, e se non si risvegliasse più sarebbe tutta colpa mia. La guardo attentamente, nonostante tutte le bende e i punti che ha in faccia riesco a vedere la sua bellezza lo stesso. Riesco lo stesso a vedere quel viso così angelico che io tanto amo. Le sue palpebre iniziano a tremare, e lentamente apre gli occhi. Volta il viso verso di me, "o Dio sei sveglia!" La abbraccio e inizio a singhiozzare sulla sua spalla "mi dispiace tanto Chicago.. mi dispiace davvero tanto.." "cosa... è successo?" Mi allontano da lei "hai fatto un'incidenza stradale, dopo la festa, ricordi?" "Chi... chi sei tu?" Chiede, la guardo con fare interrogativo, nella stanza entrano Tony e Pepper, "Chicago! Sei sveglia!" L'abbracciano "scusate.. Tony Stark? Ci conosciamo?" Si allontanano lentamente "come.. sono tuo padre.." "mio padre? Non credo" ridacchia "non ti ricordi di noi?" Mi avvicino a lei "no.. penso voi mi abbiate scambiato per un'altra persona" scuote la testa "nono Chicago, sono Peter.. Peter Parker.. il tuo ragazzo.." "non costringetemi a chiamare la sicurezza.. andate via perfavore" mi lascio andare sulla sedia "non ricordi.. il tuo compleanno? Quando hai detto di amarmi?" "Ma chi siete? Andate via da questa camera" il medico entra "per fortuna è qui, mi stanno importunando, dicono di conoscermi ma non li ho mai visti prima.." "ma.. signorina Stark-" "Stark? Magari! Non è il mio cognome" il dottore sospira e si volta verso di noi "cosa le succede?" Chiedo a lui "ha vuoti di memoria, ma non si può sapere se sia permanente o che sia una cosa temporanea" ci spiega "no.. a lei piace scherzare.. tu scherzi.. vero?" Le chiedo piangendo, non mi risponde, mi guarda come se fossi uno sconosciuto, prendo le sue mani tra le mie baciandole "io ti amo.. Chicago tu sei la mia fidanzata.. ricordi?" "Spostati!" Mi spinge via "no Chicago.. no, non farmi questo" "mi avrete scambiata sicuramente per qualcun'altra, io non ho un fidanzato" scuote la testa "Lei ha fatto un incidente signorina, suo padre è davvero Tony Stark, questo signore qui è davvero il suo fidanzato" "io... non lo ricordo.." abbassa lo sguardo "sei davvero il mio fidanzato?" Mi chiede io annuisco "hai delle prove o.." "si, ho delle foto" prendo immediatamente il mio telefono, vado nella galleria, e le faccio vedere una nostra foto, ci siamo noi due sul letto, ha una mano poggiata sulla mia guancia e nel mentre mi bacia, rimane a bocca aperta, "io.. non so che dire.. ho bisogno di tempo per elaborare.." "capisco" poso il telefono "però devi sapere che ti amo.. e che lo farò per sempre..".
Sono seduto sul suo letto, stiamo parlando di noi, e mi sta facendo molte domande. Le ho raccontato di quello che è successo con Liz. "Ah, quindi sei proprio un coglione" ridacchia "si lo sono" annuisco "e.. noi due.. abbiamo avuto dei rapporti... sessuali?" "Si" annuisco "quando?" "La notte del tuo sedicesimo compleanno, la notte più bella della mia vita" sorrido ai vecchi ricordi "ma abbiamo utilizzato i contraccettivi vero?" "Si" rido guardando la sua espressione "raccontami qualche episodio con me" mi chiede "vediamo... un giorno avevamo deciso di fare dei pancake insieme, li abbiamo bruciati tutti perché ci siamo distratti a fare.. altro, quando ci siamo accorti della puzza siamo corsi in cucina di nuovo, e c'era una piccola fiamma sul pancake" ridacchio "cosi sei andata in panico, mi urlavo di spegnerla, ma non sapevo che fare, quando l'abbiamo spenta ci siamo guardati in faccia scioccati, sembravi paralizzata.. inizialmente pensavo che era stato uno dei giorni più brutti della mia vita ma... pensandoci penso sia uno dei miei ricordi preferiti" annuisco con lo sguardo nel vuoto "ti manco? Nel senso... ti manca la vecchia.. me?" Chiede improvvisamente "si... non ti nascondo che ho una voglia matta di baciarti.." "spero di ricordarmi di te un giorno... sembri simpatico" mi sorride, e io ricambio.

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