CAPITOLO 5

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La metropolitana sfreccia velocemente sui binari; il vagone si potrebbe definire vuoto se non fosse per la presenza di Jake seduto con le spalle contro il finestrino aperto, attutito solo dallo zaino che lo separa dal freddo metallo che forma le pareti del vagone. Il cappuccio resta alzato così come la mascherina: unica cosa visibile al disotto del cappuccio. Le braccia sono incrociate sul petto e gli occhi sono abbassati verso il pavimento: si alzano solo quando il treno rallenta per vedere la fermata e poi ritornano a fissare il pavimento sporco che inizia a muoversi nel momento il cui il treno riparte.

In altri tempi avrebbe messo alle orecchie le cuffie e avrebbe iniziato a scavare attentamente in quella miriade di cartelle all'interno del file fino a scovare quella di Hannah, e scoprire cosa l'ha tormentata tanto da cercare il suo aiuto.

Non è riuscito a parlare con lei prima che scomparisse. Ha provato ad avviare continuamente la chiamata finché non ha appreso poi della scomparsa di sua sorella.

La metropolitana si ferma, le porte si aprono e Jake scende alla fermata prendendo le scale mobili, eppure non passa dinanzi la biglietteria, vira nel corridoio verso i bagni salendo le scale per uscire dalla metro. La strada è deserta, illuminata dalle luci e dagli addobbi natalizi; deve allontanarsi dalle telecamere per questo allunga la strada scendendo prima o dopo la fermata che lo porta al suo rifugio.

Sono anni che non festeggia il natale, non festeggia alcuna festa se non il natale con lei.

I ricordi nella sua mente fanno male, Jake cerca in ogni modo di evitare che questi prendano il sopravvento portando a galla sensazioni e colpe che non vuole ricordare!

Eppure, i colori natalizi della strada dinanzi a lui iniziano a scemare, confondendosi come dei colori mischiati su una tela, dando così forma è voce ai ricordi.

Flashback

<< Buon Natale >>

Il cappuccio viene tirato giù scoprendo i capelli scuri e il volto dell'Hacker. Era in fuga da ormai due anni eppure a Duskwood sembra aver trovato un posto dove ha la possibilità di respirare.

Sposta gli occhi azzurri sul viso di Hannah, i capelli rossi sono lasciati solti lungo le spalle incorniciandole il volto quadrato. Le labbra sottili sono arricciate verso l'alto, il suo sorriso è luminoso ed è la prima cosa che è parsa nella mente di Jake quando l'ha vista per la prima volta; e in quel momento illuminava la casa nel bosco in cui si è rifugiato. Quella casa piccola in legno, logora e abbandonata senza finestre e con piccole fessure in cui passa l'aria, ora illuminata non più dalle torce ma dalle luci natalizie poste sulle mura, e da quel piccolo albero natalizio posto sul quel comodino improvvisato fatto di cassette per la frutta, anch'esse colorate con piccole palline natalizie e fili d'angelo argentati. Luci che si riflettono sui capelli rossi di Hannah che

sorridente, regge tra le mani una scatola rossa legata con un nastro bianco.

<< cosa aspetti? Aprilo! >>

Le mani di Jake si muovono verso l'estremità del nastro bianco tirandolo da ambo le parti; il nastro si scioglie e pende verso il basso, fermo tra lo scatolo e le mani di Hannah, e al suo interno vi è una sfera di vetro in cui vi è racchiusa New York.

Gli occhi azzurri di Jake si alzano nuovamente sul volto di Hannah, una mano si allunga sulla guancia di lei così da accarezzarla con un leggero movimento del pollice.

<< ci andiamo insieme un giorno. Tu ed io, Jake! >>

Sunrise Valley un tempo era collegato da una fitta rete ferroviaria andata in disuso e dimenticata completamente negli anni 1990. I passaggi sono stati chiusi per far spazio alla nuova rete ferroviaria che avrebbe collegato anche Duskwood oltre che Colville. Non è stato facile per Jake trovare quel posto ma era sicuro, non più segnato sulle mappe, niente telecamere; un piccolo ritrovo per farabutti e barboni. Ma nessuno di loro ha notato dietro i lunghi vagoni dei treni quel piccolo tunnel a destra che Jake ha provveduto a nascondere comprendono con una vecchia cassetta dell'elettricità rotta.

Duskwood - Il caso dell'uomo senza voltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora