CAPITOLO 14

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Maledetta. Strega. Arpia.

Sono solo tre degli aggettivi con cui descrive Lilly Donfort! Sono passare quasi 24 ore da quando ha pubblicato il video, e il cellulare di Madison lentamente si è riempito di messaggi di persone sconosciute, che l'hanno accusata, insultata, e minacciata.

Non ci sarebbe voluto molto per far si che le persone arrivino fuori casa sua, chissà cos'altro poteva accadere.

Non ha mandato Michel a scuola, ma lui ha già visto il video, passato da uno sei suoi amici. Le ha chiesto spiegazioni che Madison non è riuscita a formulare.

È tutto un maledetto casino! E peggio, non riesce a contattare Jake per dirgli del video e di fare qualcosa. Non sa neanche se lo ha visto anche se gli ha passato il link.

Ha provato a chiamarlo per l'ennesima volta, eppure il telefono squilla a vuoto, Madison avrebbe dato di tutto per sentire anche solo la voce camuffata dell'Hacker.

<< devo sapere che cosa mi stai nascondendo! >>

Michaele la osserva dalle scale. Nel viso corrucciato e nei lineamenti adolescenti, l'infermiera riesce ancora a scorgere il bambino che piangeva cercandola per la casa.

<< non ora Michael, è un malinteso. Devo pensare a come risolverlo >>

<< se non ora, quando? Smettila di trattarmi come un bambino >>

Suo fratello scende le scale e si siede in soggiorno. Sulla poltrona che da verso la porta, così da tenere sott'occhio la figura alta di Madison.

<< resto qui, finchè non mi dice cosa sta succedendo. Perchè quella nel video ha dato l'indirizzo di casa nostra? Perché dice che hai rapito Hannah? >>

Madison gli si avvicina, si siede sul divano in modo da stare di fronte Michel, prende un respiro profondo e scuote la testa.

<< Non ho nulla a che fare, con questa faccenda >>

<< allora perché?>>

<< Ricordi quelle chiamate, dove non risponde nessuno? >>

Michael annuisce con il capo, e Madison prende un altro sospiro.

<< una persona si è offerta di aiutarmi, a patto che io lo aiuti a trovare Hannah! >>

<< non mi stai dando risposte >>

<< Lilly non si fida di me! E non le sto simpatica >>

Michael resta in silenzio, una risposta tarda ad arrivare e i tempi di allungano nel momento in cui suonano alla porta.

Michael sta per alzarsi ma Madison lo ferma con una mano.

Milioni di persone ora conoscono il suo indirizzo di casa, alla porta può essere chiunque. Madison fa cenno al fratello di stare in silenzio. Afferra la mazza da baseball posta sul muro opposto al camino e la porta dietro la schiena avvicinandosi alla finestra, e scostando leggermente le tende.

Davanti a sé ha un uomo alto, dalla stazza simile ad uno scimmione, i capelli biondo scuro sono legati da un codino, al di sotto degli occhiali risalta un grande naso che mette in secondo piano la barba che copre le labbra.

Madison lascia un sospiro di sollievo riconoscendo Dan, apre la porta poggiando provvisoriamente la mazza nel porta ombrelli.

<< con quella puoi far male, bambolina! >>

<< beh dovrò pur difendermi in qualche modo, Jack Daniel. Cosa ci fai qui? >>

La domanda di Madison viene accompagnata dal suo corpo che si sposta di lato, così che Dan possa passare. Solo in quel momento si accorge dell'enorme borsone che il ragazzo ha con sé.

Duskwood - Il caso dell'uomo senza voltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora