CAPITOLO 16

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Non sapere dove lei sia, se stia bene, cosa stia facendo; provoca in Jake una sensazione di paura come mai ha provato prima.

Ha corso per giorni, ed ha completamente dimenticato quanto tempo è passato dal giorno in cui sono piombati nel suo rifugio, scovandolo e braccandolo come un animale. Eppure Jake è riuscito a seminarli, anche nel momento in cui hanno aperto il fuoco, è riuscito a nascondersi tra gli alberi nel bosco celandosi alla loro vista, per poi sparire completamente entrando in una caverna collegata alle vecchie miniere.

<< ha deciso cosa ordinare? >>

Jake alza gli occhi azzurri verso la cameriera, una donna sulla cinquantina dall'aspetto trasandato e ciuffi di capelli neri che ribelli sfuggono al codino con cui sono legati. Jake porta nuovamente lo sguardo sul menù, non ha mangiato da un paio di giorni e avverte anche in quel momento i morsi della fame che richiamano l'attenzione ai suoi bisogni, impedendogli di sentirsi disgustato persino dall'odore di chiuso misto a spezie che si respira in quella povera e spoglia tavola calda.

<< un hambuger >>

La cameriera segna distrattamente l'ordine sul taccuino e si allontana, lasciando scoppiare la bolla creata dalla gomma da masticare.

Jake sposta lo sguardo verso la borsa, dove qualche giorno prima vi era il suo cellulare, quanto avrebbe voluto riaverlo, non averlo gettato nelle fognature dopo averlo rotto e chiamarla, così da sentire anche per qualche secondo la sua voce: tornare indietro nel tempo, fino a quel giorno, cambiando il corso del suo destino.

*

I flash delle macchine fotografiche le infastidiscono gli occhi. Madison si ritrova a chiuderli e a distogliere lo sguardo cacciando indietro le lacrime; Avverte a stento la mano di Brenda massaggiarle la schiena mentre Alan è poco distante da loro osservando lo stato in cui è ridotto il piano inferiore dell'abitazione.

<< sono entrati dalla porta principale >>

<< quante impronte avete rivelato? >>

<< molte, è difficile stabilire nell'immediato gli aggressori. Lo sapremo solo dopo le risposte del laboratorio >>

Le mani di Madison si stringe attorno al cellulare, le spalle tremano anticipando nuovi singhiozzi che scuotono la giovane infermiera il cui volto si riga nuovamente di lacrime.

Ha pensato a Jake prima di quella sera, anche in quel momento per degli attimi, nello stringere il cellulare ha sperato che questo vibrasse e che fosse Jake che la rassicura, e le dice di aver localizzato Michael.

Michael... nel pensare a suo fratello i singhiozzi se prima silenziosi acquistano una voce. Le mani si portano al volto, lo coprono e Brenda stringe di più la presa sulla spalla della sua amica.

<< Signorina Chapman, dobbiamo sigillare casa. Ha un posto dove dormire? >>

<< verrà a stare da me! >>

Sente la voce di Brenda rispondere prontamente all'agente.

Alan si avvicina a loro poco dopo: << ci ha dato ciò che ci serve, la polizia è in setaccio dell'auto. Faremo di tutto per trovare suo fratello, ma ora riposi. Ha bisogno di tutte le energie disponibili ma è meglio portarla prima in ospedale. >>

Brenda cerca di farla alzare ma ci riesce a stento, solo dopo un grande sforzo.

<< è inutile stare qui, andiamo a farci visitare! >>

I suoni attorno a lei sono ovattati, quasi le rimbombano, così come le immagini delle volanti, delle persone riunite attorno alla casa, con i volti pieni di stupore, alcuni di terrore, altri commentano stringendo attorno le spalle le vestaglie mentre osservano il punto in cui proprio fuori casa, quella macchina ha portato via Michael. Osservando quel punto dove la neve è macchiata di rosso e racchiusa nella sagoma del corpo di Dan trasportato via dall'ambulanza.

Duskwood - Il caso dell'uomo senza voltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora