Capitolo 9

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Mi sveglio che avevo ancora il vestito addosso dalla sera prima.
Ero ancora truccata e le scarpe le avevo abbandonato in fondo al letto.

Appena tornata a casa, ero crollata e non ero riuscita nemmeno a cambiarmi.

Mi strucco e mi tolgo il vestito, rimandendo in biancheria.
Senza vestirmi, vado in cucina per fare colazione.
Dopo aver mangiato un delizioso croissant, vado a lavarmi e a vestirmi.
Indosso dei jeans larghi e un top a fascia nero.
Ma per non rimanere troppo scoperta, metto sopra una camicia bianca, che lascio aperta.
Prendo la borsa ed esco per andare a lavoro.

Non ero molto ansiosa del fatto che lavoravo nello stesso posto dove si allenava Neymar.
Se non fossi andata io al campo, molto probabilmente non ci saremmo mai visti.
Quindi, convinta della mia idea, guido tranquilla verso il centro del psg.

Ma nella mia vita, come avrete potuto notare, il karma mi perseguita.
Infatti, mentre stavo entrando nel parcheggio sotterraneo, urto una macchina posteggiata al lato dell'entrata.
Era una bella Maserati.
Vedendo una macchina del genere, vado subito a vedere di chi fosse e indovinate un po' di chi era?
Proprio lui.

Neymar Jr
calciatore

Appena leggo il suo nome, mi metto le mani tra i capelli e guardando in cielo dico sottovoce "Siamo seri?"
"Tutto a posto?"
Sento una voce maschile dietro di me.
Impanicata dal fatto che potesse essere Neymar, mi giro di scatto e fortunatamente vedo il centrocampista Marco Verratti.
"Sì sì..." rispondo ricomponendomi.
Lui guarda prima me, poi la macchina e infine il nome del proprietario.
Poi torna su di me e corruga le sopracciglia, cercando una spiegazione.
"Ti prego non dirlo a Neymar, ti scongiuro" lo prego avvicinandomi e mettendo le mani in segno di preghiera.
Lui ride e mi dice "Ok ok. Più muto di un pesce"
"Grazie, veramente" lo ringrazio io tirando un sospiro di sollievo.
Il calciatore decide di aspettare che parchegiassi, per poi entrare insieme.

"Ma non mi hai ancora detto una cosa..." inizia Marco.
"Cosa?!" esclamo io temendo che mi chiedesse qualcosa riguardo alla mia cotta...temporanea.
"Cosa hai fatto alla macchina di Neymar?" mi chiede ridendo.
"Oh...niente credo. Stavo passando con la mia macchina e credo di averla toccata, niente di grave" rispondo girandomi per controllare la Maserati del calciatore.
"Spero per te che sia così! Per Ney le sue macchine sono come delle figlie" dice ridendo Verratti.
Rido pure io, ma la mia era una risata piuttosto isterica.
Speravo pure io di non avergli rovinato la macchina: non volevo mica che Neymar Jr mi odiasse per la vita.

Una volta essere arrivati alla reception, io e Verratti ci separiamo e lui va verso verso il campo, mentre io verso il mio ufficio.
Appena entro, respiro a fondo l'aria che sapeva di nuovo.
Mi siedo sulla mia sedia, accendo il computer e inizio a lavorare.

Erano circa due ore che stavo scrivendo un articolo da postare nel sito ufficiale del Paris Saint-Germain.
Quindi decido di fare una breve pausa e mi preparo un caffè, dato che avevo una piccola macchinetta in ufficio.
Mentre sorseggio la bevanda calda, osservo l'allenamento.
Riconosco subito Neymar, che si stava allenando ai rigori.
Ogni tiro che faceva era così perfetto, come lui.
Ogni mossa che faceva con il pallone, mi incatava.
Non so quanto fossi rimasta a guardarlo, ma sono stata "svegliata" da Emilie, la receptionist, che era entrata.
Mi giro di scatto, avendo sentito la porta aprirsi, e la vedo appoggiare dei fogli sulla mia scrivania.
"Cosa sono?" le chiedo
"Dei documenti, riguardo alle prossime partite. Pare che sono rimasti tutti molto colpiti dal tuo lavoro ultimamente" mi dice facendomi l'occhiolino la ragazza.
"Grazie Emilie" la ringrazio, mentre stava chiudendo la porta.
Lei mi sorride e se ne va.

Dopo altre di lavoro, decido di andare a prendere il terzo caffè del giorno al bar proprio dietro al campo d'allenamento.
Era rischioso, ma avevo un urgente bisogno di caffeina.

Mi sentivo come una ragazzina che sgattaiola di notte ad una festa senza farsi sentire dai genitori..cosa che mi è successa, più di una volta.

Mancavano pochi metri all'ingresso del bar e io camminavo in punta di piedi.
Mi stavo nascondendo dietro ai cespugli per non farmi vedere, ma non sono riusciti a coprirmi.
"Camila?" sento qualcuno chiedere dietro di me.
Mi giro di scatto e trovo proprio l'ultima persona che avrei voluto vedere.
"Oh, ciao Neymar" dico mentre le mie guance si infiammano appena lo vedo.
"Io stavo...ehm...stavo andando...ehm...al bar..." farfuglio mentre lui si avvicina a me.
"Ah...certo...e perchè questa segretezza?" mi chiede abbassando la voce.
Si era avvicinato ancora, e io mi stavo quasi per sciogliere dal caldo che emanavo.
Era ancora più bello quando mi "prendeva in giro".

Appena torno in me, rido leggermente e gli rispondo "Perchè non dovrei bere caffè. Ne sono praticamente dipendente, o almeno così mi ha detto il dottore..."
"Allora che ne dici di una spremuta? Vieni" mi dice Neymar sorridendo.
Mi porta al campo, dove vedo che tutti gli altri calciatori si girano a guardarci.
Tira fuori dal suo borsone una borraccia con dell'aranciata e me la porge.
Io lo guardo e dico "No tranquillo. È tua la borraccia..."
"Tranquilla, puoi pure prenderla...a meno che ti faccia schifo bere da dove ho bevuto io"

"Come avrebbe mai potuto farmi schifo?!" penso tra me e me.

Io sorrido e prendo la borraccia dalla sua mano.
Per un secondo, le nostre dita si toccano e un brivido mi percorre la schiena e la mano.
Era sicuro: ero in paradiso.

Appena lascia la presa, torno in me e sorrido timidamente.
Mentre ci scambiavamo sguardi silenziosi, Kylian arriva di corsa e per poco non ci veniva addosso.
"Ney vieni! Il mister ti chia-"
si ferma quando mi vede.
"Camila! Che sopresa vederti qui! Cosa stavate facendo?" chiede guardandoci.
Sposta lo sguardo da me a Neymar e poi dice abbassando la voce "Ho interrotto qualcosa?"
"Cosa?! Oh! NO! NO NO" esclamo imbarazzata e anche il calciatore, leggermente a disagio, esclama di no guardando male l'amico.
"Bene...beh, io devo rubarti Neymar, ci vediamo dopo!" dice Kylian prendendo il compagno per un braccio.
Lui si gira verso di me e mi fa l'occhiolino, mentre io lo saluto con la mano.

Dovevo ancora elaborare.
Dovevo assolutamente dire tutto alla mia migliore amica, sarebbe impazzita!
Anche se, in effetti, non so quanto mi sarebbe convenuto.
Comunque, in quel momento, dovevo assolutamente allontanarmi dal ragazzo che mi faceva letteralmente impazzire.

Ma non appena mi giro, mi ritrovo davanti Philippe, seguito da diversi cameramen.

"Oggi sarai tu la reporter a bordocampo, non sei felice?" mi dice il mio collega sorridendo.
Io sorrido in una smorfia, mi giro verso i calciatori che si allenavano, tra i quali c'era Neymar, e rigirandomi verso Philippe rispondo non molto convita "Mai stata più felice!"

BLESSED || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora