Capitolo 28

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Mi sveglio perchè sento qualcuno toccarmi le guance.
Apro gli occhi e vedo Neymar che mi stava strizzando le guance cercando di svegliarmi.
"Ahia!" mi lamento io, scacciando le sue mani.
"Scusa stavo controllando che fossi viva" dice lui ironico.
Mi tiro su e guardo l'ora.
"Sono le dieci! Devo andare al lavoro!" esclamo io impanicata.
Mi stavo per alzare dal letto ma il brasiliano mi mette un braccio davanti per bloccarmi.
"È domenica" mi dice calmo lui.
"Ahh giusto giusto"
Quindi mi risdraio sul grande letto matrimoniale.
Neymar si sdraia affianco a lui e inizia a farmi i grattini sulla schiena.
"Oggi pensavo di fare una cosa che non so quanto ti piacerà" dico io rompendo il silenzio.
"Così mi spaventi..."
"Voglio andare da Dean. Non ce la faccio a non parlargli, è il mio migliore amico"
Il viso di Neymar diventa corrucciato ed era evidentemente contrario alla mia decisione.
"Lo so, mi chiuderà la porta in faccia. Ma lui è troppo orgoglioso per chiedermi scusa"
"Allora se è troppo orgoglioso non ne vale la pena"
"È il migliore amico! Gli voglio troppo bene per lasciarlo"
"Camila, se non si è ancora fatto sentire significa che non gli importi"
Quelle parole mi avevano davvero ferita, infatti mi alzo bruscamente e lui mi guarda perplesso.
"Io non gli importo? Siamo amici da praticamente una vita! Come osi dire così? Non lo conosci nemmeno!" esclamo io offesa ed esco dalla camera.
"Camila aspetta! Non volevo ferirti!"
"Torna qui, dai mi dispiace"
Ma io mi ero bloccata davanti ad una foto.
C'era lui sorridente con in braccio un bambino di circa 3 anni.
Il cuore inizia a battermi a mille e sento le gambe sempre più pesanti.
"Chi è?" gli chiedo io indicando la foto.
"Oh...non te l'ho detto...lui è...è mio figlio" risponde lui guardando tutto tranne che me.
Alla parola "figlio" sento il cuore fermarsi.
Non me lo sarei mai aspettata.
Non sapevo che Neymar fosse padre.
Ma soprattutto, non me l'aveva mai detto.

Appoggio la foto sulla credenza e senza dire una parola, scendo di corsa le scale asciugandomi le lacrime.
"Camila! Fermati!" sento Neymar venirmi dietro.
Io lo ignoro, prendo i miei vestiti e mi metto le scarpe.
Mentre stavo mettendo i vestiti nella borsa, sento la sua mano appoggiarsi sulla mia spalla e io la sposto bruscamente.
"Perchè non me l'hai detto?" esclamo io arrabbiata.
Più lo guardavo più lacrime scendevano.
"Perchè non volevo fargli del male"
"Cosa intendi?" chiedo io fermandomi.
"Se ti avessi detto che avevo un figlio, magari volevi incontrarlo e dato che non so se sarà una relazione lunga, lo spero eh, non voglio fargli incontrare una delle tante mie ragazze. Lui sa come sono ma non voglio che segua il mio esempio. Voglio fargli vedere che anche suo padre sa avere una vera relazione"
"Ney, sei davvero un bravo padre. Scommetto che tuo figlio sarà un brav'uomo, proprio come te" dico io prendendogli le mani.
Lui mi accarezza il viso asciugando le lacrime.
"Mi dispiace" mi dice lui con la voce rotta.
"No, dispiace a me. Ero nervosa per la questione di Dean e sono esplosa. Scusami Ney"
Gli do un bacio sulle labbra e lui mi stringe a sè.
"Come si chiama?"
"Davi"
"Non ti assomiglia per niente" dico io ridendo.
"Già, è tutto sua madre"
"Lei...?"
"Siamo grandi amici. L'ho messo incinta quando avevo 19 anni e l'ho lasciata dopo poco, mi sono sentito una merda"
"Capita"
"No, non è vero"
"Già, non è vero" ribatto io ridendo e ride pure lui.
"Per la storia di Dean, se vuoi ti accompagno" suggerisce lui.
"Va bene, grazie Ney"
"Ma figurati. Ora andiamo" dice prendendomi in braccio e portandomi fuori.
"Ehi! Mettimi giù!" esclamo io dimenandomi tra le sue braccia.
Quando mi posa a terra, si gira di scatto verso una casa, come se avesse visto un fantasma.
"Che c'è?" gli chiedo guardando pure io verso la casa di fronte.
"Niente, pensavo di aver visto un paparazzo" dice lui distogliendo lo sguardo dal punto.
"Arrivo subito, prendo la macchina"

"È qui, questo palazzo" dico a Ney facendolo fermare davanti ad un condominio piuttosto vecchio.
Il portone era aperto, quindi saliamo direttamente al piano.
"Eccola" dico fermandomi davanti ad una porta moderna.
Facendomi coraggio, suono il campanello.
Quando mi apre e mi vede, si irrigidisce.
"Entra" mi dice senza chiedere spiegazioni.
"Cosa ci fa lui qui?" chiede nervoso appena vede Neymar comparire.
"Faccio in modo che non la tratti male" risponde freddo il calciatore.
Dean fa per andare da lui ma io lo fermo.
"Lascialo stare Dean, mi ha solo accompagnata" lo tranquillizzo io e faccio segno a Neymar di restare fuori.
"Perchè sei qui?" mi chiede lui, una volta chiusa la porta.
"Perchè sei il mio migliore amico, e non ce la faccio a stare senza di te"
"Ah cazzo, pure io Cami"
Mi viene incontro in un abbraccio e io lo stringo.
Mi mancavano i suoi caldi abbracci.
"Quanto mi sei mancata cazzo" dice lui.
"Pure tu porca troia" ribatto io ridendo e intanto asciugandomi le lacrime.
"Ti mancava dire parolacce con me eh?" scherzo io
"Puoi dirlo forte"
Ci sediamo al tavolo della cucina e lui si scusa, rompendo il silenzio.
"Mi dispiace Cami. Davvero, è solo che ero davvero preoccupato. Non volevo soffocarti"
"Tranquillo, in effetti potevo risponderti qualche volta...ero un po' confusa"
"Quindi, come va?" mi chiede lui riferendosi a Neymar.
"Direi che va a gonfie vele" rispondo io felice.
"Sono felice per te, davvero..." dice lui, ma noto che il suo sorriso era sforzato.
Faccio finta di niente, non volevo rovinare quella pace.
"Secondo te mi picchia se gli chiedo un autografo?" mi chiede Dean
"Non penso, nel caso lo picchio io"
Quindi va ad aprire alla porta e Neymar entra subito, chiedendo novità con lo sguardo.
"Mi fai un'autografo?" chiede Dean all'attaccante.
"Oh...ehm, se per te va bene..." dice spaesato il calciatore.
"Sì sì, faglielo così lo rendi felice"
Mentre il mio migliore amico andava a prendere la sua maglia del psg, Neymar mi chiede "Avete risolto?"
"Direi di sì" rispondo io sorridendo.
Dean torna di corsa in salotto con in mano la maglietta e un pennarello e la fa firmare al brasiliano.
"Grazie mille. Sei un grande. Sei l'anima di questa squadra e per favore resta qui per sempre" dice emozionato il moro.
"Ok ok così lo spaventi, andiamo"
"È stato un piacere, ci vediamo" lo saluta Ney dandogli un abbraccio.
"Ciao Dean" lo saluto pure io e lo abbraccio forte.
Mentre stavamo per uscire, il mio migliore amico ci ferma e chiede al calciatore "Aspe, non è che mi insegneresti uno dei tuoi balletti?"
"Ommiddio Dean sei imbarazzante" esclamo io alzando gli occhi al cielo.
"Certo!" risponde Neymar, che sembrava non aspettasse altro.
Io mi metto sul divano a godermi lo spettacolo, mentre Dean, che è forse la persona più scoordinata che conosco, cercava di imparare le mosse dal brasiliano.

BLESSED || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora