Capitolo 16

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Mi sveglio di colpo.
Ci metto un po' per capire dov'ero.
Guardo alla mia destra, dove trovo Neymar, che dorme tranquillamente.
Eravamo tutti e due solo in mutande e quando me accorgo mi copro, come se fosse servito a qualcosa.
Guardo l'ora.
Erano le sei del mattino e Parigi era ancora nel buio di novembre.
Mi risdraio, fisso per un po' il soffitto, pensando.
Era successo, proprio quello temevo di più.
Sapevo che non avrei dovuto accettare quel passaggio, ma ero così persa nei suoi occhi che non riuscivo a pensare di testa mia.
E ora mi trovo quasi nuda nel letto di Neymar Jr.
"Che puttana" penso tra me e me.
La sera prima ero perfettamente consapevole di come sarebbe andata a finire, tuttavia mi sono comportata come una ragazzina.

Sto almeno 10 minuti a fissare il soffitto, poi mi giro e osservo il calciatore.
Era bello pure quando dormiva.
Dannazione a lui.
Mi faccio coraggio e mi alzo.
Raccolgo il mio reggiseno da terra e trovo i miei altri vestiti sparsi per la camera, quindi mi vesto di fretta senza fare rumore.
Scendo le scale in punta di piedi e mettendomi gli stivali e il cappotto, esco dalla villa.

Ero sola e al freddo.
Non avevo la mia macchina e di lì non passavano nemmeno gli autobus, quindi decido di chiamare la mia migliore amica.
"Agnés?"
"Sì Cami, che c'è?" chiede Agnés con voce assonata.
"Mi ucciderai, ma ti devo chiedere di venirmi a prendere" le dico stringendo i denti.
"Cosa?! Che hai combinato?" chiede sorpresa la bionda.
"Ti racconto dopo. Ora ti mando la mia posizione"
"Ok, a dopo"
Mette giù e riesco ad immaginarmi quando mi abbia insultata.

Sto circa un quarto d'ora fuori dalla casa al freddo e finalmente vedo i fari della Mercedes di Agnés in fondo alla strada.
"Oh finalmente stavo congelando" esclamo entrando nella macchina riscaldata.
"Senti è già tanto che sono venuta fino a qui" si lamenta la ragazza.
"Non potevi chiedere a Dean?" mi chiede.
"Beh ecco...gli avrei dovuto dire dove mi ero cacciata e cosa ho fatto e di sicuro non l'avrebbe presa bene" spiego cercando di evitare il contatto visivo.
Si crea un silenzio profondo e Agnés inizia a osservare la grande villa alla sua sinistra.
"Ma cosa ci facevi in questa casa da milioni di eur-" si ferma e mi guarda inclinando leggermente di lato la testa.
"È chi penso?" mi chiede la bionda.
"Sì" rispondo timidamente io.
"Camila dimmi che avete fatto quello che ho penso io" dice curiosa Agnés.
"Sì..." rispondo ancora una volta.
"OMMIODDIO LO SAPEVOOOO! LO SAPEVO! STAVO SOLO ASPETTANDO QUESTO MOMENTO" esclama gioiosa.
"Agnès no! Non è per niente felice! Sono diventata un altra delle sue vittorie. Mi ero promessa di non cadere ai suoi piedi e invece ci sono finita a letto! Sono una sottona, una puttana..." ribatto io scuotendo la testa.
"Cami non provare a dire questo di te! Non sei una puttana, hai solo seguito il tuo cuore e immagino che anche lui abbia seguito il suo. È cotto di te, si vede. Non ti ha portata a letto così a caso, gli piaci veramente" mi dice sincera Agnés prendendomi le mani.
"Dici?"
"Sì, sono sicura al cento per cento. Vedrai che si confesserà non appena ti vedrà"
"Ma sono praticamente scappata...quando si sveglierà non mi troverà più e penserà che sia una codarda"
"Cosa? No! Lui mi sembra un tipo a cui piacciono quelle difficili, fidati Cami"
"E va bene. Ma ora andiamocene da qui, ho un serio bisogno di un caffè e soprattutto del mio letto"
Ridiamo tutte e due e Agnés fa partire la macchina, dirigendosi verso il centro illuminato di Parigi.

Neymar's pov:
Mi sveglio per colpa della luce, che mi ha costretto ad aprire gli occhi.
Mi accorgo subito che mancava qualcosa.
Mi metto seduto sul letto e noto che i vestiti di Camila erano spariti e lei con loro.
Confuso, mi alzo e vado in giro per tutta la casa a cercarla.
Nessuna traccia di lei.
Se n'era andata, senza dire niente o lasciare un messaggio.
Ero abbastanza offeso da quello che aveva fatto, soprattutto dopo quella notte che abbiamo passato insieme.
Una delle più belle della mia vita, devo ammetterlo.
Aspettavo quel momento da molto ed è stato ancora più bello di quanto immaginavo.
Ma mi ricompongo e, cercando di togliermi dalla testa la mora, mi preparo per andare all'allenamento.

BLESSED || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora