Capitolo 42

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Parcheggio la mia BMW bianca, nuova di pacca, nel mio posto riservato e mi dirigo all'interno del centro.
Quel giorno mi ero vestita un po' a caso: avevo una tuta grigia mooolto larga e una maglietta blu del psg.
"Ciao Cami!" mi saluta Emilie all'ingresso.
"Buongiorno" ricambio, senza togliermi gli occhiali da sole.
Sinceramente non so nemmeno perchè ero andata al lavoro.
Non avevo dormito niente ma alla mattina appena svegliata mi sentivo tipo "non mi interessa un cazzo niente"
Mi chiudo nel mio ufficio e sorseggiando di tanto in tanto il caffè dal mio thermos, mi metto al lavoro.
Mi arriva una mail da parte di un dirigente, con un documento da stampare e consegnare a Galtier.
Perfetto direi.
Scendo scazzata al campo e con in mano i fogli, mi dirigo verso l'allenatore.
"Dimmi cara"
"Devo darle questi" dico io e gli passo i fogli.
Lui mi ringrazia e mi invita a restare ad assistere agli allenamenti.
Dato che non avevo niente da perdere, accetto e resto fuori dal campo, appoggiata alla "staccionata".
Neymar si stava esercitando a tirare i rigori...come se ne avesse bisogno.
Mbappè invece all'altra porta, vicino a me, e si stava allenando a tirare in porta ostacolato da alcuni difensori.
Ma ovviamente lui riusciva a dribblarli tutti e gonfiava la rete.
"Kylian riposati pure" gli grida Galtier.
Il francese viene verso di me e prende una borraccia da terra.
Inizia a bere e restiamo tutti e due in silenzio, guardando dei punti nel vuoto.
Poi scoppiamo entrambi a ridere e il calciatore sputa dell'acqua.
"Non sai nemmeno bere!" esclamo io ridendo.
"Senti sei tu a farmi ridere!" si difende Kylian.
"Certo certo...vedo che ti serve a molto l'allenamento" scherzo io.
"Mi diverte vedere la faccia di Achraf e Sergio che provano a rubarmi palla. È il mio hobby preferito" ribatte lui, facendomi ridere.
Poi mi da una pacca sulla spalla, vedendo che guardavo Neymar con aria malinconica.
"Ew sei tutto sudato" dico io pulendomi la maglietta.
"Ahhh vieni quaaa" esclama lui sporgendosi per abbracciarmi.
Io non faccio in tempo a spostarmi che lui mi stringe e sento tutto il suo sudore attaccarsi alla mia pelle e ai miei vestiti.
"Kyliaaaan!!! Ora sembro ufficialmente una scappata di casa!" mi lamento io, sentendomi tutta appiccicosa.
"Tranquilla sei bella anche così"
Riconosco immediatamente la sua voce.
Come scordarsela.
Mi giro alzando gli occhi al cielo e lo vedo appoggiato con un braccio alla staccionata.
"Ciao, Neymar" lo saluto io scazzata.
"Mi hai salutato? Avete sentito? Mi ha salutato!" esclama lui divertito.
Ora ne faceva una scenata...seriamente?
"Già, non abituartici troppo" ribatto fredda io.
Lui arriccia la bocca, e quando lo fa è bellissimo.
Infatti il mio cervello va in palla e vengo risvegliata dalla voce di Messi che mi chiede di passargli la palla.
Ritornando in me, raccolgo il pallone e glielo lancio.
"Non ti schioderai di lì o vuoi venire a vedermi allenarmi?" mi chiede lui, avvicinandosi a me.
"Da qui ti vedo benissimo, grazie" rispondo io, guardando gli altri calciatori correre per il campo.
"Va bene..." mormora lui.
"Mister! Mi alleno su questa porta!" grida il brasiliano all'allenatore.
Io sbuffo e la bocca di Neymar si allarga in un sorriso compiaciuto.
Continua la sua sessione di allenamento sui rigori e quando ne segnava uno, quindi praticamente sempre, controllava che l'avessi visto mettere la palla a rete.

Dopo una decina di minuti, l'allenamento mattutino era finito e la squadra si dirige negli spogliatoi.
"Camila!" mi chiama ancora lui, mentre stavo andando a prendere una bottiglietta d'acqua.
"Che vuoi?"
"Non puoi non accettare stavolta"
"Ok dai sputa il rospo"
"Ti offro il pranzo. Qui al centro, niente di impegnativo o lussuoso. Siamo solo io e te, due amici che mangiano un piatto di pasta"
Due amici...certo.
Penso qualche secondo alla sua offerta e poi rispondo "Io voglio la pizza però"
"Va bene, la pizza, certo, va benissimo" ribatte lui emozionato.
Era visibilmente felice.
Era contento del semplice fatto che avevo accettato di mangiare con lui e ciò mi aveva leggermente rasserenata.
Significa che ci teneva anche a queste piccole cose.

Ero fuori dal ristorante e finalmente vedo il calciatore arrivare.
"Finalmente! Ci hai messo un ora!" mi lamento io.
"Ehh ci vuole tempo per avere questo" dice indicandosi.
"Vanitoso il ragazzo" osservo io, facendo ridere Neymar.
Mi era mancata la sua risata.
Cazzo se mi mancava.
"Buongiorno, c'è un tavolo per due?" chiede il brasiliano ad un cameriere.
"Certo, seguitemi"
L'uomo ci fa sedere ad un tavolo vicino alla vetrata che aveva la vista sul giardino.
"Vi porto subito dell'acqua, se per voi va bene"
"Certo, grazie mille" dico io, mentre mi siedo.
"Quindi pizza?"
"Sì" confermo io.
Dopo aver ordinato, mi metto a guardare il telefono, non sapendo cosa fare.
Sento lo sguardo di Neymar fisso su di me per tutto il tempo, finchè decido di rompere quel silenzio imbarazzante.
"Alloooora, hai fatto qualcosa di...bello?"
Madonna che cogliona.
"Oh ehm, sì...cioè, mi sono allenato e basta"
Non so perchè non ci credevo: Neymar Jr, single, a Parigi che non fa niente?
Mhhh non me la bevo questa.
"Ah, forte"
Sembrava una conversazione tra adolescenti.
"Tu invece?"
A parte baciare il mio migliore amico, niente di particolarmente entusiasmante.
"Sono uscita con le mie amiche, ho passato molte serate in discoteca...ho pure ottenuto il numero di un ragazzo mica male"
Ma che cazzo sto dicendo?
Sono veramente una sedicenne.
"Immagino. È impossibile non notarti"
Il suo commento mi fa arrossire e per fortuna questo momento imbarazzante viene interrotto dall'arrivo del cameriere con le nostre pizze.
Posa i piatti sul tavolo e noi iniziamo a mangiare.

Finito di mangiare, Neymar, come promesso, mi paga il pranzo.
"Grazie" lo ringrazio mentre uscivamo.
"Figurati"
Mi sorride dolcemente e io ricambio con un sorriso un po' confuso.
"Non mi vuoi parlare del ragazzo?" mi chiede lui, mentre camminiamo verso il campo.
"Quale ragazzo?"
"Quello della discoteca...se esiste veramente"
Io non rispondo e lui ride sotto ai baffi.
"È americano. Si chiama...ehm...Dylan, ecco mi sfuggiva il nome...è simpatico, dovresti incontrarlo" mi invento io, non volevo darla vinta al calciatore.
"Certo, digli di passare per il campo. Magari è bravo a giocare a calcio, oh no scusa...a "soccer" " ribatte lui.
Cazzo quanto mi piaceva.
"Va bene, è stato bello rivederti. A domani" lo saluto io, ridendo per la sua battuta di prima.
"Ci vediamo Cami...ah! Vieni più spesso con la tuta, sei uno schianto"
Seriamente?
Arrossisco come un peperone e non lo guardo nemmeno, torno dentro spedita e mi rimetto al lavoro.

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Mi stavo rilassando sul divano di casa mia, godendomi una puntata dei Kardashians e ingozzandomi di patatine, quanto sento squillare il citofono.
Corro a controllare chi fosse e vedo la fronte di Kylian sul minischermo.
"Sì?"
"Vieni giù?"
"Ehm...no. Voglio rilassarmi"
"Sincera. Dai vieni, andiamo con alcuni della squadra alla sala giochi"
"Ora?"
"Sì...c'è anche il bowling"
"Arrivo subito"
Solo Kylian, e i miei migliori amici sapevano quanto adoravo giocare a bowling.
Era il mio talento nascosto.
Sono sempre stata brava, fin da bambina.
Mi metto dei jeans a zampa e una maglietta e scendo in strada.
C'era Verratti, nella sua Bugatti, che mi aspettava.
Affianco a lui siedeva Kylian, mentre nei 3 sedili posteriori c'erano Hakimi e ovviamente Neymar.
Mi siedo affianco ad Achraf e l'italiano mette in moto il suo bolide.
"Hai mai giocato a bowling?" mi chiede il marocchino.
Sento Kylian ridacchiare dal sedile anteriore e io rispondo stringendomi tra le spalle "Me la cavo"
"Allora preparati perchè il nostro brasiliano qui affianco a me è davvvero un talento nato" dice Achraf.
"Questo lo vedremo" ribatto io fredda.
"Sarà una bella sfida!" esclama divertito il francese.

Arriviamo alla sala giochi e io e Neymar ci fiondiamo alle piste da bowling.
Dopo esserci registrati tutti, inizia Marco.
Fa un bel lancio, ma non abbastanza da buttare giù tutti i birilli.
Poi tocca a Kylian, che ne butta giù prima 8 e poi i due rimanenti.
Dopo è il turno di Achraf, che fa un tiro piuttosto penoso.
Era il momento di Neymar, che prende pure la rincorsa, ma travolge solo 9 birilli, sfiorando l'ultimo.
Ormai avevo la vittoria in mano.
In un attimo, prendo la palla e la lancio sulla pista con forza.
Essa butta giù tutti e quanti i birilli facendomi fare strike al primo colpo.
Fiera di me, faccio il segno della pistola con le dita e ci soffio sopra, come se avessi appena sparato.
"Wow che bomba!" esclama Verratti sorpreso.
"Ve l'avevo detto! Ci sarà da divertirsi!" dice Kylian, dandomi il cinque.

Era passata più di un ora e ormai io e Neymar avevano distaccato tutti gli altri, che si erano stufati e se n'erano andati a giocare alle corse con le macchine.
Io e il brasiliano non avevamo intenzione di mollare.
Credo fosse più per una questione di orgoglio.
Ormai avevo il polso dolorante e le dita rosse.
"Ultimo tiro" propone Neymar, anche lui stanco.
Io annuisco e lo lascio tirare.
Ma entrambi facciamo dei lanci orrendi.
Sfiniti, ci buttiamo su un divanetto.
Era un divano di pelle quindi potete immaginare la bellissima sensazione della pelle sudata che si appiccica al divano.
"Non pensavo fossi così brava" confessa l'attaccante.
"Beh, ora lo sai. Quindi pensaci due volte prima di inviatarmi a giocare a bowling" ribatto io orgogliosa.
"Non è stata mia l'idea"
Devo ammettere che mi ha colpito piuttosto forte quella sua risposta.
"E di chi è stata?"
"Di Kylian, siete stra amici"
"Ti infastidisce il fatto che io sia qui?"
"Niente affatto, anzi, sono felice che tu sia qui. Mi sentivo di dover passare un po' di tempo con te  da amici...dopo quello che è successo"
"Già, quello che è successo..." ripeto io e mi alzo, per andare a raggiungere gli altri.
Resto a guardarli gareggiare con le macchine e vengo raggiunta dal brasiliano, che inizia a incitare Achraf, gridandogli dietro cosa fare.
Era bello vederli passare del tempo insieme, in fondo, erano come una grande famiglia.

BLESSED || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora