Capirolo 14, essere tuo
"E guardandoti ho capito che non
c'è pace per me, se non i tuoi occhi"
_Cit."Qui ci sono gli asciugamani" Mitsuki aprì l'armadietto bianco che gli stava di fronte, mostrando al verdino il suo contenuto.
"Qui invece, i deodoranti" asserì indicandogli un ripiano più alto.
Izuiu annuì."Grazie Mitsuki" mormorò l'omega accennando un sorriso.
La bionda gli si avvicinò, poggiandogli la mano sulla spalla.
"Stai tranquillo Izuku," iniziò guardandolo da sotto le ciglia nere "qui avrai sempre una famiglia.""Vecchia, basta con queste cazzo di smancerie" ringhiò Katsuki sottraendo Izuku alla morsa della madre, la quale gli lanciò un'occhiataccia.
Il verdino si strinse in un sorriso mortificato, mentre Katsuki lo riportava in camera ignorando sua madre.
"Kacchan!" soffiò Izuku una volta che Katsuki si fu chiuso la porta alle spalle.
"Ssh..." lo zittì il biondo e senza aspettare altro, afferrò il polso del più piccolo, tirandoselo sulle labbra.Izuku fece aderire inconsciamente le loro dita, spalancando gli occhi sorpreso da quel gesto irruento.
Katsuki era irruento, come una tempesta estiva, come un'onda.La mano libera di Katsuki scivolò attorno ai suoi fianchi, glieli avvolse, stringendolo a sé. Il suo fiato zuccheroso si mescolò a quello del biondo, il sapore frizzante di Katsuki gli pungolò la lingua, come una ventata, le loro lingue s'inseguivano, le bocche si scoprivano, le mani si cercavano
Katsuki gli avvolse i fianchi con un braccio e lo sollevò, Izuku si aggrappò con le cosce alla sua vita, stringendolo mentre un sorriso gli increspava le labbra.
Il biondo lo spinse contro la parete, reggendolo con un braccio mentre con l'altro gli strappava letteralmente la maglietta di dosso."Katsuki!" soffiò Izuku gonfiando le guance oltraggiato a quei modi bruschi. Di tutta risposta il biondo gli rivolse un ghigno strafottente, gli occhi assottigliati, le iridi rosso rubino brillavano come diamanti, mentre tornava ad aggredirgli il collo, succhiando e vezzeggiando la pelle sensibile di Izuku.
L'omega rilasciò un sospiro, aggrappando la mano tra le ciocche biondo grano del suo ragazzo, il quale era sceso a baciargli la clavicola, mordicchiandola appena.
Izuku sussultò, il biondo sapeva bene quanto fosse sensibile in quella zona, proprio per questo, lo stava aggredendo così bene, con i denti, con la lingua e le labbra soffici, tanto da sentire Izuku tremargli sempre più violentemente tra le braccia."Kacchan..." mugolò l'omega, cercando lo sguardo del suo ragazzo, sentendo i muscoli indolenziti da quella posizione.
Katsuki colse il suo bisogno e lo staccò con uno strattone dalla parete, costringendo il verdino ad aggrapparsi anche con braccia al suo collo, per evitare di cadere, mentre lui li conduceva sul letto.Izuku rise quando Katsuki lo scagliò sul letto che cigolò prepotentemente e subito dopo, gli si mise sopra, tornando a baciarlo voracemente. Lo stava divorando, come fosse stato uno dei suoi piatti preferiti, ma che al contrario di Izuku, lui assaporava molto più velocemente.
Ad Izuku piaceva la tranquillità, a Katsuki il caos.Proprio per questo mentre Izuku gemeva estasiato, per lui che gli torceva i capezzoli con i denti e con le dita, si prese qualche secondo per osservarlo.
Era bello Izuku, non se n'era mai reso davvero conto fino a qualche giorno prima, quando ci aveva dormito insieme dopo tanto tempo, bello e piccolo.
Prezioso come un qualcosa di inafferrabile e raro.
Con gli occhi dello stesso verde che imperlava i campi di erba soffice, con le guance costellate di lentiggini color castagno, appena visibili, belle e piccole come lui, e quell'arrossire a ogni complimento, a ogni parola sporca, a ogni gemito. I riccioli color giada scendevano morbidi lungo la sua fronte, solleticandogli la pelle, le sfumature corvine, che gli tempestavano le ciocche più scure, ogni volta che il sole gli baciava il viso.
Le labbra schiuse, sottili e rosse come il fuoco dell'inferno, caldo e dolce come lo era solo il paradiso.
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You hurt me, Bakudeku
FanfictionDeku sobbalzò, si ritrasse con veemenza, quasi terrorizzato dal suo tocco. Nel corso del tempo Izuku aveva imparato che essere toccati da Kacchan equivaleva sempre a dolore. "Kacchan...ti prego." Sapeva cosa voleva. Lo stava guardando di nuovo negl...