15.1 ᴘʀɪᴍᴀ ᴅɪ ᴛᴇ

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Capitolo 15.1, prima di te

"E costa cara la fragilità a chi un posto nel mondo non ha."

_Ultimo

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"Non sono certo che tu voglia mettere quello in cucina" redarguì Katsuki strappando un uccello impalato dalle mani di Izuku che lo guardò imbronciato, sollevandosi sulle punte per cercare di riacciuffarlo.

"Ma abbiamo bisogno di decorazioni e soprammobili!" insistette il verdino puntando il dito contro tutti i piccoli oggettini presenti nel negozio.

Katsuki sbuffò, portandosi una mano lungo il ponte del naso, stringendolo tra indice e medio.

"Deku" iniziò cercando di mantenere la calma, "guarda il nostro carrello" gli disse facendo cenno con la testa al carrello che avevano preso.

Izuku assottigliò gli occhi.

"È un carrello! Cosa devo guardare, Katsuki?!" lo rimbeccò Izuku, ignorando le occhiate curiose delle persone che gli passavano accanto.

"È pieno di oggettini" insistette Bakugo cercando di non farsi venire una crisi isterica.

Era letteralmente un'ora che erano in quel negozietto e non perché non voleva, ma temeva che tutti quegli oggettini fossero troppi, ma Izuku sembrava non un po' toccato in quel momento, tanto che fingeva di non saperlo.

"Sono solo oggettini! Sono piccoli, Kacchan!" continuò l'omega cercando di far valere la sua tesi.
Katsuki sbuffò di nuovo.

"Non capisco perché fai così!" sbottò il verdino dopo qualche secondo di silenzio.

"Così, come?!" domandò Katsuki, la fronte aggrottata.

Izuku abbassò lo sguardo.
"Prima mi porti in questi posti, mi fai vedere tutte queste cose belle e quando... quando le voglio prendere, quando faccio progetti tu...n-non..." a quel punto si interruppe, un piccolo singhiozzo bucò l'aria e l'alpha percepì i feromoni dell'altro cambiare.

"Nerd..." sussurrò avvicinandosi nervosamente, non aveva mai avuto intenzione di farlo piangere, per quanto gli riguardava poteva benissimo svaligiare il negozio. "Oi" lo chiamò ancora, portando una mano sotto il suo mento per farsi guardare. Izuku lo lasciò fare.

Le lacrime gli macchiavano già le guance e Katsuki le raccolse con il pollice, per poi avvicinarsi alle labbra di Izuku, ignorando le persone che sembravano star impazzendo.

"Izuku" sussurrò, "per me puoi anche prendere ogni singolo oggettino del cazzo di questo negozio, anzi, se lo vuoi, ti compro pure il negozio, cazzo" sbottò causando un risolino in Izuku, il suo cuore ebbe un sussulto nel vedere la reazione dell'omega "però non piangere."

Izuku lo studiò per qualche secondo prima di pulirsi gli occhi con una mano ed annuire. Poi, si avvicinò alle labbra di Katsuki, in punta di piedi e il biondo gli concesse anche quello.

Lo baciò, un bacio vorace e romantico, come piacevano ad Izuku, lento, che sapeva spaventosamente di amore.
E quando si staccarono, il verdino sorrideva beffardo e le persone mormoravano.

Katsuki le ignorò e prese la mano di Izuku, portandolo all'altro reparto.

"Compra tutto quello che vuoi" gli disse aprendo il portafoglio. Izuku annuì, tutto contento. Fece per andarsene lungo la corsia, quando Katsuki gli afferrò il polso e gli spinse tra le mani la sua carta di credito.

Izuku si bloccò.

"Kacchan, posso pagare io-"
"Non se ne parla, Nerd, ti avevo già detto che ci avrei pensato io" redarguì il biondo e ignorando le proteste dell'omega se lo spinse di nuovo sulle labbra, in un bacio veloce e sfuggevole, per poi avviarsi lungo un'altra corsia, lasciando un intontito e sorpreso Izuku lì.

You hurt me, BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora