Capitolo 8, Bakugo
🔞🔞(SONO PRESENTI SCENE DI SESSO E LINGUAGGIO SPINTO!!)🔞🔞
«Ho nel cuore l'amore insieme a te,
ma con gli occhi rivedo ancora lui
con te.»
_Un pugno di sabbia
Nomadi
💥"D-Dabi"
Le unghie nella schiena scavano, le cosce strette del moro erano così morbide e calde che Dabi pensava di essere all'inferno.
Dio, se quella era la visione che avrebbe dovuto avere ogni volta...cazzo, non voleva lasciare la sua punizione mai più.
Il ragazzo gli si scioglieva sotto le mani ad ogni colpo ben assestato.
Non c'era delicatezza o dolcezza nel modo in cui lo scopava, solo passione, rabbia e ossessione.
Ossessione di lui e del suo fottuto odore, che non gli usciva dalla testa.
Del suo viso, dei suoi occhi verdi come il fottuto giardino dell'Eden, il leggero rossore che gli imporporava le guance quando colpiva il punto giusto facendolo miagolare estasiato.
Quel omega pareva fatto apposta per farlo impazzire.
I fianchi stretti, la bocca rossa e carnosa, il naso all'insù e la sua pelle; calda e liscia come la seta...
Per non parlare del modo in cui gemeva e arricciava le dita dei piedi quando lo colpiva sempre più affondo.
Sapeva che era solo la sua terza volta, ma non per questo ci stava andando piano, tuttavia a lui non sembrava dispiacere.
Rare volte in effetti Dabi lo aveva sentito piangere o lamentarsi.
Era buono e obbediente quel ragazzino, adatto a farsi domare e dominare.
Avrebbe potuto scoparlo per ore, tenendogli con una mano la coscia carnosa e con l'altra i polsi o i capelli.
Adorava quando toccandogli un punto in particolare del corpo lui riuscisse a tremare.
Il suo fottuto odore poi.
Merda.
Dabi sarebbe potuto venire solo ispirandolo.
Sapeva di mare...di mare e albicocca.
E...di gelsomino.
Si, il suo odore era dannatamente eccitante, e poi, con quella nota di sangue che gli mescolava gli umori insieme ai suoi, Dabi credette davvero di poter impazzire.
Ricordava quel corpo, ricordava a memoria il modo in cui i suoi occhi si socchiudevano non appena l'orgasmo lo assaliva, sempre lento, sempre preciso.
E Dabi lo guardava sciogliersi del tutto.
Abbandonare le difese e tremargli tra le braccia come un cucciolo, e sempre con quegli occhi appannati di sesso e lacrime gli chiedeva di continuare, di non fermarsi mai.
Perché il tempo era poco e il lusso del dormire insieme non se lo potevano permettere e poi, quando mai Dabi si era mostrato gentile nei suoi confronti?
Persino la prima volta che lo aveva preso, senza alcuna preparazione se non un suo dito, lui non aveva obiettato.
Aveva chiuso gli occhi dinnanzi al dolore, aveva stretto il labbro tra i denti talmente forte da farne sgorgare il sangue e aveva sopportato.
Dabi in quel caso era rimasto colpito e il suo alpha interiore lo aveva indotto a sostituire il suo labbro a quello già spaccato di lui.
Quello, era stato il primo bacio che gli aveva dato.
Il ragazzino aveva aperto gli occhi, di un verde così profondo da far trasalire anche un fottuto robot.
"Mordi " aveva sussurrato Dabi porgendogli il suo labbro osservandolo avvampare come i fottuti petali di un tulipano.
"Avanti Xander, mordi " stavolta la sua voce grondava sfida e potere.
Il moro sentendosi chiamare, ansimò e accettò la richiesta, intrappolando il labbro del villain tra i denti.
"Non urlare, tesoro" aveva mormorato poi, e prima che Xander potesse rendersi conto di quello che voleva dire, Dabi si tirò velocemente fuori, per poi rientrare tra le sue carni, con un colpo di reni talmente forte da fargli serrare istintivamente i denti contro il suo labbro, stringendo fino a sentire il sapore ferroso del sangue.
Un gemito sfuggì all'autocontrollo di Dabi.
"Cazzo...più forte" ruggì all'omega, che prese a mordicchiare la pelle attorno al taglio che gli aveva inflitto.
Dabi allora aveva ricominciato a muoversi, il bacino che scattava avanti e indietro furiosamente, il suo cazzo che riempiva a perfezione l'omega sotto di sé.
E Dio, ripensando ora a come gli era venuto dentro Dabi non poté che essere attraversato da un brivido più forte, che lo scosse da capo a piedi, inducendolo a muoversi più ferocemente, accogliendo le richieste disperate del omega.
"Ti sono mancato, eh francesino?" mormorò al suo orecchio, causandogli l'ennesimo gemito.
Xander non rispose mentre un sospiro gli lasciò le labbra.
"Rispondi, Xander" ringhiò l'alpha spingendosi dentro di lui a ritmo cadenzato, tanto da strappargli dei mormorii sofferenti.
Xander provò a muoversi contro di lui, cercando di fargli aumentare il ritmo, visto che ora andava così dannatamente lento...sapeva che lo sta torturando e non poté fare a meno di essere felice - che glielo voglia sentir dire, strappandoglielo dalle labbra come una confessione - o rammaricato al fatto che era e sarebbe stato sempre solo quello.
Sesso.
Eppure gli occhi di Dabi sembravano necessitare di una risposta e lui era troppo stanco per obiettare, per lottare.
Cosi, glielo sussurrò mentre le loro bocche si sfioravano come la prima volta.
"Mi sei mancato, tanto."
E gli afferrò le spalle mentre Dabi ghignava compiaciuto, soddisfatto, come se Xander avesse colmato ogni suo vuoto con quelle parole e prese a muoversi a un ritmo forsennato, che indusse Xander ad aprire di più le gambe, completamente sottomesso all'alpha e il letto prese a scricchiolare malamente.
Xander boccheggiò, mentre i gemiti lasciavano le sue labbra come fossero singhiozzi.
"Odori ancora di quello stronzo" gli soffiò il villain nell'orecchio.
Un brivido scosse Xander e si dimenò sotto i colpi del corvino, cercando di liberarsi le mani.
Dabi ghignò spingendosi totalmente in lui, facendolo boccheggiare e smise di dimenarsi.
"Buono, piccolo...o non ti faccio camminare per due settimane" ringhiò Dabi, gli occhi blu come una notte senza stelle si bloccarono in quelli dell'omega.
Il verde e il blu si mescolarono, in un miscuglio che fece ansimare il corvino.
Xander aveva quello sguardo profondo e attento che lo faceva perdere ogni volta.
Un sorrisetto sornione ornava le labbra del più piccolo.
"Ridi, eh?"
La voce di Dabi nell'orecchio era piena, rauca.
"So io come farti smettere" asserì e in un attimo Xander sentì qualcosa sfiorargli l'entrata e qualche secondo dopo Dabi spinse in lui il nodo, facendolo annaspare.
"Ah...cazzo se sei stretto" mugolò estasiato Dabi, riversando fiotti di sperma tra le sue pareti bollenti.
Xander chiuse gli occhi mentre l'orgasmo lo avvolgeva nella sua stretta e si riversò tra i loro ventri, sporcandoli.
Poi inaspettatamente Dabi gli crollò sul petto, le labbra schiuse per riprendere fiato e il petto che si alzava e abbassava affannosamente.
Il nodo li teneva uniti, ma Dabi non lo aveva mai inserito prima d'ora e per Xander era una sensazione nuova e destabilizzante, tanto che, non appena avvertì l'ennesimo fiotto di seme bollente venne di nuovo, e con le mani ormai libere gli artigliò la schiena, lasciandoci qualche graffio.
Dabi dai versi che emise, sembrò apprezzare e si accoccolò meglio sul suo petto.
"Ora si che profumi di me" proseguì Dabi, lasciando Xander senza fiato.
Non sapeva come sentirsi, né tantomeno cosa fare; Dabi si comportava in modo diverso da solito, come se...gli fosse mancato.
Quel pensiero lo colpì come un'ascia.
Portò una mano lungo la sua schiena e iniziò a risalirla piano, fino a raggiungere la nuca, che accarezzò con piccole carezze.
"Fai le fusa, piccolo" mugolò improvvisamente Dabi, la voce arroccata.
Senza neanche rendersene conto Xander obbedì, iniziando a rilasciare delle leggere fusa, direttamente nell'orecchio del villain che rilasciò un gemito soddisfatto.
Gli era ancora dentro e Xander si chiese perché provasse quello strano senso di euforia.
Provò a muoversi, ma ci rinunciò non appena avvertì il respiro regolare di Dabi; si era addormentato.
STAI LEGGENDO
You hurt me, Bakudeku
FanficDeku sobbalzò, si ritrasse con veemenza, quasi terrorizzato dal suo tocco. Nel corso del tempo Izuku aveva imparato che essere toccati da Kacchan equivaleva sempre a dolore. "Kacchan...ti prego." Sapeva cosa voleva. Lo stava guardando di nuovo negl...