Capitolo 2, i fatti tuoi
«𝐺𝑢𝑎𝑟𝑑𝑎𝑚𝑖 𝑖𝑛 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑖 𝑚𝑖𝑒𝑖 𝑜𝑐𝑐ℎ𝑖
𝑝𝑎𝑟𝑙𝑎𝑛𝑜,
𝑒 𝑡𝑢 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑎𝑠𝑐𝑜𝑙𝑡𝑎𝑟𝑙𝑖
𝑢𝑛 𝑝𝑜' 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑠𝑝𝑒𝑠𝑠𝑜»
_𝐅𝐞𝐝𝐞𝐳"Che ci fa lui qui?"
Shinso stava fermo sulla soglia, una mano ancorata alla spallina del borsone, l'altra lungo il fianco.
Ora stava guardando Kacchan.
Il viso contratto, quasi ripugnante alla sola vista del biondo.
"L'ho...chiamato io perché..." Izuku intervenne, pronto a raccontare una volta per tutte la verità, tuttavia Inko fu più veloce.
"È qui perché a sua madre serviva dello zucchero."
Forse fu il sorrisetto dolce con il quale accompagnò quelle parole, forse fu il tono di noncuranza con il quale le pronunciò, fatto sta che Shinso dovette crederci poiché non pose altre domande.
"Ciao, amore."
Si avvicinò ad Izuku, incurante dello sguardo d'odio che gli stava riservando Kacchan, incurante dello sguardo confuso di Deku.
Quando gli fu a qualche centimetro gli cinse un fianco con un braccio e lo attirò a sé, posandogli le labbra sulle sue.
Izuku sgranò gli occhi istintivamente.
Le labbra di Shinso sapevano di caffè e liquirizia ed erano morbide, ma non appena il ragazzo approfondì quel contatto Izuku dovette trattenere un conato.
I feromoni di Kacchan riempivano la stanza ora e Deku si sforzò di concentrarsi unicamente su quell'odore per non affogare nel panico.
Quando si staccò Izuku aveva gli occhi lucidi ma lui dovette pensare che si trattasse del suo arrivo inaspettato perché gli sorrise.
Solo dopo aver salutato anche Inko - con un bacio sulla guancia - si accorse che il suo ragazzo stava sanguinando.
"Stai bene, Izu?" chiese correndo al suo fianco.
"È...solo un graffio" dichiarò il verdino sottraendosi al tocco del suo ragazzo.
"Shinso, ti va del caffè?"
Inko lo guardava speranzosa e Shinso non poté che annuire.
"Bene, che ne dici di prepararne un po' mentre Izuku si mette un cerotto?" propose la donna lanciando un'occhiata al figlio.
"Izuku, riesci a fare da solo o hai bisogno di me?"
Gli pose quella domanda con un tono che urlava "dimmi di restare qui", "dimmi che sono io quello che vuoi", ciononostante Izuku annuì.
"Non preoccuparti" si limitò a dire sforzando un sorriso.
Shinso apprezzò quel gesto, credendolo un vero segno d'affetto e ricambiò seguendo Inko in cucina e ignorando sfacciatamente Katsuki.
"Stronzo" ringhiò Kacchan una volta che il giovane se ne fu andato.
"Baka Kacchan!" lo rimproverò Deku rivolgendogli uno sguardo furioso.
Il biondo lo ignorò, avvicinadoglisi.
"Fa' vedere" ordinò Kacchan e senza aspettare una risposta dal verdino gli afferrò il palmo della mano, analizzando la ferita.
"Dove hai i cerotti?"
"In b-bagno."
Deku stava sudando.
La vicinanza con Kacchan gli faceva venire la tachicardia, respirare i suoi feromoni gli faceva girare la testa.
"Smettila...omega" mormorò il biondo spingendolo verso il bagno.
Conosceva quella casa a memoria, perciò non era un problema non ricevere ulteriori indicazioni.
"Nel...cassetto...ah" redarguì Deku trattenendo il labbro inferiore tra i denti. Socchiuse gli occhi, sperando che respirare piano e trattenere i suoi istinti sarebbe bastato a far passare quell'improvvisa ondata di lussuria, tuttavia percependo i feromoni dell'alpha farsi più intensi aprì gli occhi di scatto, ritrovandosi le labbra di Kacchan a dieci centimetri dalle sue.
"Kacchan..." mormorò Deku rilasciando un gemito.
"Cazzo" ringhiò Kacchan prima di spingere il verdino contro la porta.
Izuku mugolò sorpreso però, non mosse un muscolo, Kacchan dal canto suo fremeva dalla voglia di toccarlo, di assaggiarlo.
Gli afferrò i polsi, portandoglieli sul capo, bloccandoli con un palmo. Deku ansimò quando il biondo lasciò scivolare l'indice della mano libera lungo il suo palmo.
Erano occhi negli occhi e Deku stava completamente ardendo tra le fiamme rosse che emanavano le iridi di Katsuki.
Sapeva di proibizionismo tutto quello e Katsuki se ne stava cibando come un disperato.
Fece sfregare il pollice contro i polsi del più piccolo, ingoiando avido i suoi gemiti.
Izuku era delizioso, con quelle sue labbra schiuse, le mani legate alle sue, le guance rosse e quel suo fottuto modo d'incurvare la piega della bocca quando doveva pronunciare il suo nome.
"Kacchan..."
Kacchan ringhiò. L'odore di Deku lo mandava al settimo cielo, ma sapeva che oltre quello che stava avendo non avrebbero potuto pretendere di più.
Izuku sobbalzò quando il naso di Kacchan prese a sfiorargli il collo, in una pigra carezza, un movimento talmente straziante da costringerlo a dimenarsi nella speranza di ottenere un vero contatto.
"Kacchan..." sussurrò il verdino in un tono che più che un invito a Bakugo parve una supplica; lo stava pregando e lui era vicino a perdere il controllo.
Istintivamente schiuse le labbra, passandole su e giù per il collo del verdino, che rilasciò un gemito più acuto.
Katsuki disseminò il suo passaggio con una serie di umidi baci, senza però approfondire mai il contatto, fino ad arrivare al suo orecchio. Leccò con avidità la zona retrostante, tenendo con la mano libera il fianco del verdino; aveva scoperto molto tempo prima che Izuku amava quando lo afferrava con delicatezza in quel punto infatti, anche ora emise un mugolio lussurioso, gettando la testa all'indietro e lasciando a Katsuki il libero arbitrio.
"Anche Shinso sa perfettamente dove toccarti per farti bagnare nerd?" ansimò Kacchan premendolo contro di sé con possessività.
Senza aspettare una risposta gli prese il lobo dell'orecchio tra le labbra, succhiandolo con passione. Deku gemette rumorosamente e portò le mani ora libere tra i capelli biondi di Kacchan; li strinse appena, traendolo ancor più vicino a sé.
Katsuki prese tra i denti il suo lobo e lo tirò con flemma, avvertendo i pantaloni farsi stretti.
"Kacchan...ti prego."
Sapeva cosa voleva. Lo stava guardando di nuovo negli occhi ora e poté giurarci di averci visto il mare dentro. Deku era così. Si lasciava leggere dentro senza remore, non aveva timore, era troppo puro per pensare che al mondo potesse esserci chi lo odiava il mare..
Le loro labbra erano così vicine che potevano respirare la stessa aria.
Kacchan avrebbe potuto muovere appena la testa e sarebbe finito sulla bocca dell'altro e diavolo...stava sudando dalla voglia di prenderlo contro quella porta!
Se solo non ci fosse stato quello stronzo di Shinso di là, non avrebbe esitato.
Eppure Deku lo guardava, con quegli occhi offuscati di sesso, con la mente persa in chissà quale fantasia... le poche volte che Katsuki era riuscito a fargliele esporre erano state fantastiche. Kacchan amava vederlo imbarazzato, con i denti a torturarsi il labbro inferiore, tanto da renderlo rosso e succoso, tanto che alla fine Kacchan lo avrebbe interrotto, spingendolo su di sé, tanto che alla fine Kacchan lo avrebbe spronato a parlare mentre i suoi mugolii riempivano la stanza, tanto che alla fine lo avrebbe stretto tra le braccia, rubandogli respiro e capacità motorie.
"Izuku!"
La voce di Shinso fece sobbalzare Deku. Kacchan imprecò.
Quando Deku tornò a guardare il biondo, quest'ultimo capì che il momento era andato. Con uno sbuffo si staccò dal verdino, il quale aveva un aspetto terribilmente sexy; le labbra gonfie e di un potente color vermiglio, le guance accaldate, gli occhi fusi di lussuria. Per non parlare poi del rigonfiamento che premeva nei pantaloni. Katsuki ghignò nel sapere che era stato lui e lui solo a ridurlo in quello stato.
Non che lui fosse messo meglio, ma poco gliene importava.
"Esco prima io" mormorò il verdino gettando una rapida occhiata allo specchio il quale, rifletteva la sua figura arrossata.
"Non penso proprio" asserì il biondino alludendo con lo sguardo all'erezione che il verdino aveva tra le gambe e che al contrario suo non sembrava essere diminuita neanche un po'.
"Ci penso io, nerd" mormorò Katsuki avvicinandosi velocemente al verdino.
"C-che fai?" gracchiò Deku sentendosi avvampare.
"Sta' fermo" ordinò Kacchan con un mezzo sorrisetto stampato sulle labbra. Detto ciò gli afferrò un braccio e poi...gli diede un pizzicotto. Deku reprimette un guaito.
"Ma sei impazzito?" replicò massaggiandosi il braccio con un'espressione stizzita.
Katsuki roteò gli occhi al cielo prima di spostarlo dalla porta con un gesto delicato, assai diverso da quello che aveva appena fatto e Deku lo guardò interrogativo.
Il biondo gli indicò con lo sguardo la patta dei pantaloni. Izuku seguì il suo sguardo, scoprendo con suo grande stupore che lì dove prima vi era un'erezione ora non c'era più.
"Il dolore te lo fa abbassare, nerd" spiegò il biondino con ovvietà.
Detto ciò uscì dalla porta e Deku si poggiò contro la porta cercando di riprendere fiato. Improvvisamente si guardò il dito e si rese conto che Kacchan gli aveva messo un cerotto rosso.
Represse un sorrisetto scuotendo la testa.
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You hurt me, Bakudeku
FanfictionDeku sobbalzò, si ritrasse con veemenza, quasi terrorizzato dal suo tocco. Nel corso del tempo Izuku aveva imparato che essere toccati da Kacchan equivaleva sempre a dolore. "Kacchan...ti prego." Sapeva cosa voleva. Lo stava guardando di nuovo negl...