5. La cena con i vicini

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Il giorno dopo non c'era scuola per un'assemblea. Appena mi alzai pensai subito alla sera che mi aspettava. Alla cena con i genitori di Noah e con lui stesso. Non so sinceramente cosa mi dovevo aspettare. Cosa sarebbe successo?  Beh dovevo solo aspettare per scoprirlo.

Il pomeriggio comunque uscii con Allison.
Le dissi della cena che mi aspettava, ma quando ne parlai sembrava una cosa meno imbarazzante. A volte le cose nella nostra testa ci sembrano più grosse di quanto lo sono davvero e una volta che ne parli e le butti fuori..beh sembrano stupidaggini. Anche se comunque ero lo stesso nervosa.

Era arrivata l'ora di rientrare a casa. Allison mi accompagnò a casa; <<Buona fortuna allora>> E io le rivolsi un occhiataccia per poi alzare gli occhi al cielo.

Ancora non erano arrivati, erano le 20:00 precise e la cena era a momenti. Quella sera indossavo dei jeans neri e un maglione celeste e caldo; era novembre e le temperature erano abbastanza basse.

Aiutai i miei ad apparecchiare ma all'improvviso il campanello suonò...un brivido mi percosse la spina dorsale. Amy iniziò  ad abbaiare.
Aprii la porta e i genitori di Noah si presentarono con in mano un dolce, probabilmente una torta.

Erano due signori su una cinquantina di anni.
La mamma di Noah si presentò e mi strinse con un ampio sorriso la mano, il suo nome era Caren, era una signora dai modi fini, e gentili. Aveva i capelli di un colore rosso/ arancio e gli occhi dello stesso colore di quelli di Noah, erano tremendamente identici. Il compagno di Caren invece era un uomo alto e goffo portava gli occhiali e anche lui mi strinse la mano, il suo nome era Mark. 
Poi vidi lui. Noah aveva i capelli abbastanza ordinati, e indossava una camicia nera con dei pantaloni dello stesso colore,  mi si presentò davanti con quel sorriso.
Quando entrò mi abbracciò e rimasi pietrificata dal suo tocco. "Dio, Laila riprenditi".
Portai le mie braccia dietro la sua schiena e gliela carezzai. Dietro di Noah ad un tratto spuntò Taylor, aveva i capelli biondo cenere e occhi verdi. Indossava un paio di leggins neri e una felpa blu. Mi ero completamente dimenticata che sarebbe venuta anche lei. Comunque mi si presentò in  modo fine <<Io sono Taylor, è un piacere conoscere te e la tua famiglia>>
Le sorrisi e le strinsi la mano che mi aveva porso.

Tutta la mia famiglia si congratulò con Caren e Mark per il loro futuro matrimonio e a ciò Taylor alzò gli occhi al cielo.

La mamma di Noah divenne subito aperta con la mia, iniziarono a parlare della cucina, della bella città e del bel quartiere.
Stessa cosa invece fecero i papà, che si misero a parlare del basket, ovviamente.

Mio fratello Jackson invece stava in disparte con Amy. Andai verso di lui ma prima qualcosa mi toccò le spalle, era Taylor. <<Hey, dove posso trovare il bagno?>>
<<Avanti, nella seconda porta a destra>> le risposi delicatamente.

Quando mi rigirai Jackson non era più solo ma c'era Noah con lui. Li osservai per qualche secondo, Jackson rideva, sembrava divertito da qualsiasi cosa gli stava dicendo Noah. Ad un tratto le sue iridi incontrarono le mie e mi venne incontro.
<<Carino il tuo cane e adoro tuo fratello>>
<<Grazie>> dissi probabilmente arrossendo e abbasando lo sguardo.

<<Ragazzi è pronto venite!>> disse mamma.
Nel frattempo vidi anche Taylor uscire dal bagno. Giusto in tempo.

La cena fu abbastanza piacevole i miei genitori parlarono gran parte del tempo con la mamma di Noah ed il papà di Taylor. Mentre io e Noah parlavamo di come andavano le cose, di come mi trovavo, se ormai mi ero abituata alla California e anche Taylor si fece sentire. Parlò di alcune cose successe a scuola e dei vari "drammi".

<< Allora Noah tua madre mi ha detto che sei nella squadra di basket, sei un titolare giusto?>>
<<Si, signore>>
<<Oh chiamami pure Michael>> disse mio padre ridendo goffamente.
<<Si è proprio un bravo titolare>> continuò Caren soddisfatta <<Tra l'altro la sua ragazza, Jasmin, è tornata dall'anno in italia, quindi ora il basket non è proprio la sua priorità>>

Ed è li che sorseggiando il bicchiere d'acqua, alla parola "la sua ragazza Jasmin" l'acqua mi venne di traverso e mi diedi dei colpetti al petto. Noah che si sedeva di fianco a me  trasportò le sue irida da sua madre, a me.

<<Mamma ti ho già detto che non stiamo più insieme..>> sospirò lui
<< Si come dici tu..ma sono sicuro che in quella testolina c'è una ragazza, ti conosco troppo bene>>
<<Quanto ti capisco, neanche Laila mi racconta mai niente..se gli piace o no qualche  ragazzo..Mah la gioventù di oggi>>. Le mamme scoppiarono in una grossa risata mentre io abbassai lo sguardo imbarazzata.

La cena continuò in modo positivo dopo quella chiacchierata imbarazzante.
Noah sembrava non staccare le sue iridi da me. Parlammo di tutto e anche dei miei vecchi amici di quando abitavo dall'altra parte dell'America. Amici di cui ora non ho più tracce. La cosa più brutta dei trasferimenti è che perdi i rapporti con gran parte delle persone.

Continuammo a parlare fino a quando una suoneria non ci interruppe. Era quella di Noah, quando tirò fuori il telefono vidi il nome in grassetto di Jasmin con sotto una sua foto.
Prima che esprimessi  pensieri negativi, Noah non rispose e attaccò, riponendo poi il telefono in tasca.
<<Puoi anche rispondere non è un problema, continuiamo a parlare dopo>> gli dissi nonostante era Jasmin.
<<No tranquilla continuiamo pure>>
<<Sicuro? Sembra importante..>> dissi quando il telefono smise di squillare per poi ricominciare 2 minuti dopo.
<<E' solo Jasmin, ci ho litigato ieri e a quanto pare vuole risolvere>>
<<Ah..come mai?>> dissi mentre misi in bocca la bruschetta con olio, sale e pomodori.
<<Lei vuole ricominciare con me..ma io le ho ripetutamente detto di no>>
<<Ah già.. non vuoi cose serie>> dissi annuendo
<<Beh..in realtà ho mentito.. è solo che mi voglio scrollare di dosso Jasmin>>. Mi rispose facendo l'occhiolino. Mi sentii le guance andare in fiamme.

Mentre masticavo la mia fetta di bruschetta e Noah mi guardò divertito.
<<Che..che c'è?>>
<<Ehm sei sporca di olio>>
<<Oh>> dissi cercando  di pulirmi col tovaiolo>>
<<Sei ancora sporca..>> disse con voce rauca ridendo di me
<<Haha smettila>> risposi in controattacco
<<Lascia faccio io>>, prese il mio tovagliolo e lo poggiò sull'angolo della bocca in cui ero sporca.
Senza distogliere lo sguardo dal mio.
Il cuore mi esplose e io arrossii per l'ennesima volta.
Probabilmente vedendo il mio imbarazzo e la mia timidezza Noah distolse lo sguardo e fece un ghigno divertito e si leccò le labbra. Facendo così per me fu anche peggio, mi sentivo in fiamme.

La cena finì verso le 22:00, dopo il saluto con i vicini, Noah mi si fermò davanti
<<Mi sono divertito stasera>>
<<Anche io>> risposi sorridendo
<<Mi chiedevo se..>>
<<Se?>> chiesi io
<<Beh se ti andasse di uscire qualche volta..solo..solo io e te>>
Arrossii
<<Oh.certo..si si perchè no>> risposi contenendo la felicità.
<<Bene, ci vediamo a scuola così parliamo lì>>
<<Va bene>> sorrisi
Mi guardò negli occhi e mi baciò sulla guancia. Arrossii. Noah mi aveva appena invitata ad uscire. Noah mi aveva appena baciato sulla guancia!

Quando chiusi la porta esplosi di emozioni. Ma mi girai troppo tardi quando vidi i miei fissarmi con un sorriso ampio. Avevano sentito..tutto?!
<<Lo sapevo hahah.. non smetteva mai di fissarti! Neanche  per un secondo!!>>
<<O mio dio mamma!>> dissi solo questo, poi li superai  e andai in camera mia.
Quando finalmente fui sola, saltellai e tutto mi sembrò perfetto. Esultai sprizzando gioia da ogni poro della mia pelle. Ero felice.

~ANGOLO AUTRICE~
Questo capitolo🤭
Spero vi sia piaciuto🫶🏻
L'immagine che c'è sopra il titolo, la si capirà soltanto leggendo l'intero capitolo🍿
Le mamme di Noah e Laila: besties 💀
Ci risentiamo al prossimo capitolo💜🪻

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