capitolo 5

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<Ciò a cui ho lavorato per almeno 2 anni>sussurro rispondendo alla sua domanda.
Si avvicina a me e si mette a guardare la  copertina blu del quaderno.
<Quando ero piccola mi piaceva molto parlare di teorie...alieni, mostri ed anche di altre dimensioni... Quest'ultima mi piaceva e mi piace particolarmente. Ho sempre avuto l'impressione che esistessero universi paralleli al nostro...>
<Questo è... strano...>sussurra guardandomi male.
<Mi ponevo sempre una domanda: da dove provengono i sogni premonitori o l'effetto Mandela? È impossibile che sia la nostra mente a creare tutto ciò e che poi l'universo per magia li crei. Così mi sono messa sotto con lo studio e con la ricerca ed ho unito tutte le teorie secondo me più reali e convincenti,ed a quel punto, unendo un punto ad un'altro, ho iniziato a formulare una mia, con una via per raggiungere quella realtà.>spiego.
Mi guarda scioccato, poi sposta lo sguardo sul quaderno e lo apre. Sfoglia qualche pagina e...
<Che cazzo!!>esclamo notando che le pagine sono bianche.
<Cos'è successo...>sussurro aprendo anche l'album dove un tempo tenevo tutte le teorie che avevo letto.
<Le ha bruciate.>dice una figura alle nostre spalle.
Molto possibilmente il ragazzo non ci sta capendo niente, ma meglio così.
Ci giriamo entrambi e vediamo Pogo che si regge al suo bastone mentre noi lo guardiamo.
<Vostro padre. Lui le ha bruciate.>
<Perché.>rispondo secca.
<Non me l'ha mai detto.>conclude uscendo dalla stanza seguito da Cinque che, una volta trovato allo stipite della porta, mi lancia un'occhiata e poi se ne va.
<Merda...>sussurro.<mamma lo sapeva. Sapeva che l'avrebbe fatto!!>urlo sottovoce.
Prendo in mano tutto e butto entrambi nel cestino dell'immondizia. A quel punto entro nella cabina armadio e prendo una maglia e un pantalone, dopodiché esco dalla mia camera, mi dirigo in bagno e  mi faccio la doccia.

Ancora con i capelli umidi esco dal bagno e mi teletrasporto nella cucina dei piani sotterranei, quella dove mamma cucinava sempre le merende.
Dopo che la mia luce blu mi ha portata nella grande sala, la fame inizia a farsi viva, così mi faccio un panino burro di arachidi e marshmallow. Mamma lo faceva sempre...
Comunque. Mentre mangio il mio panino, un urlo, proveniente dalla porta della cucina, attira la mia attenzione.
<Chi sei!!>urla una ragazza dalla carnagione scura.
È la stessa che ha richiamato quel ragazzo alla cena...
<Tu chi sei!?>le domando, a mia volta, con tono tranquillo.
<Che succede qui?!>urla un'altro. Questo è grosso, grande quasi quanto un armadio. Letteralmente...
Nel mentre io dò un'altro morso al mio sandwich.
<Chi sei tu?>domanda sempre lui.
<Potrei porvi la stessa domanda.>dico seria riducendo gli occhi a due fessure.
Continuiamo così per un po' e,piano piano, scendono tutti i componenti della cena.
<Ora tu me lo dici!!>urla un secondo uomo con prepotenza.
Quest'ultimo è alto più di me, circa un metro e ottanta, capelli castani e lunghi fino a poco sotto l'orecchio ed una barba curata. È quello che mi ha tirato il coltello.
Si avvicina pericolosamente. Appena si trova a pochi centimetri da me una luce blu spunta accanto a noi. Da quest'ultima ne esce un ragazzo che allontana l'uomo da me.
<CINQUE, CHE CAZZO FAI!!>urla l'uomo.
<Tu che cazzo fai!> quasi grida Cinque.
<È nostra sorella!> dice sempre lui.
Tutti stanno zitti, non si sente manco una mosca volare.
<Che bello!!!>urla uno degli uomini. Quello più magro per l'esattezza<Un'altra sorellina >aggiunge, sempre urlando.
<Smettila, Klaus.>lo rimprovera l'uomo dalle spalle possenti.
<In che senso è nostra sorella?>chiede una ragazza dalla carnagione chiara e i capelli scuri e lisci.
<Ho parlato con Pogo e mi ha spiegato la sua storia. Lei è Eden Hargreeves ed è la nostra Numero Zero...>

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