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Con le gambe incrociate a guardarlo sorridere metre parlavamo tranquilli in stanza, ecco cosa facevo da un'ora a quella parte, avevo conosciuto sua madre che leggermente in imbarazzo si era scusata per il suo comportamento precedente, non poteri fare altro che sorridere e rassicurarla dicendole che capivo perfettamente la sua reazione e che provavo a mettermi nei suoi panni capendo che era tutto tranne che semplice. <Oh nana ma mi ascolti?> Mattia mi svantolava la mano davanti gli occhi ed io sospirai sorridendo riprendendo l'aria dalla realtà è non più dalle galassie dei suoi occhi <Ci sono> gli risposi facendolo ridere <Ma possibile che ti incanti così facilmente?> le sue labbra ancora inarcate all'insù e i suoi occhi fissi su di me <È così facile > sussurrai quasi non fossi lì con lui <Fare cosa?> chiese, domanda lecita a tre parole così significative per me ma così ingare a lui <Perdersi nei tuoi occhi> avevo il suo volto così vicino, il suo respiro si mescolava al mio come colori su una tela <Sono immensi>bisbigliai, le sue labbra rosee si schiusero e in un'attimo si posarono sulle mie, il suo calore mi invase il viso, e gli occhi di entrambi si chiusero incorniciando quel momento meraviglioso. Avevo la testa nel caos più totale, lo stomaco pieno di farfalle ed il cuore a mille, questo ragazzo mi dava completamente alla testa, non sapevo e non volevo controllare quelle emozioni troppo grandi e allo stesso tempo troppo brevi. Ma come tutte le cose belle anche quel bacio si spezzò, lui riaprì gli occhi ridandomi accesso alle sue galassie azzurre ed io lo guardai sorpresa da un lato, d'altro canto però ero inevitabilmente presa dal quel biondo. <Scusami ma erano mesi che volevo farlo> ammise io lo guardai senza proferire parola allora continuò a parlare tenendo ancora le mani salde sulle mie come poco prima <Tuo fratello mi parlava di te in continuazione in casetta, ed io-> lo interruppi all'istante sentendo la parola "fratello" <Chri te lo ha detto?> <Sara è come un fratello maggiore, ci diciamo tutto come poteva non farlo> annuii e sorrisi invitandolo a continuare ciò che aveva iniziato a dire poco prima della mia interruzione <Dicevo, oh insomma mi sono innamorato di te, e lui rideva perché sosteneva che fosse impossibile avendoti vista solo oltre uno schermo. Ma era pienamente consapevole di quante chiamate avrei voluto farti sperando che in qualche modo finissi tra le mie braccia, li in casetta, oltre il vetro del cellulare> ora ne ero certa se la parola amore avesse un nome io lo chiamerei Mattia Zenzola. <Matti> un sussurro mi uscì tremolante dalle labbra ed ecco di nuovo i suoi occhi nei miei <Si?> <Sono persa di te> lo dissi tutto d'un fiato come per paura di non riuscirci di nuovo e lui sorrise, si sporse nuovamente verso di me, posando una mano calda e delicata sotto i miei capelli cingendomi la nuca, mi sorrise per poi chiudere gli occhi e congiungere ancora le nostre labbra in un bacio morbido, delicato e fragile, un po come le nostre anime. Ci allontanammo poco dopo e subito senza nemmeno farlo parlare mi fiondai tra le sue braccia, avevo un bisogno irrefrenabile di lui, del suo odore, del suo calore e della sua pelle e speravo lui lo avesse di me. <Sei così dolce> sussurrò sfiorandomi il viso con una mano, io lo nascosi di più nella sua felpa respirando a fondo il suo profumo di viole e pulito <Sembri un cucciolo di panda> rise, una risata morbida e dolce che mi fece bene al cuore <Non avrei mai pensato di baciarti sul serio> ammisi rossa in viso <Nemmeno io mio piccolo panda> una domanda spontanea mi passò fulminea per la mente, così alzai il viso dal suo petto e chiesi <Cosa siamo adesso?> spostò la sua attenzione dal panorama oltre la finestra ai miei occhi verdi <Cosa vuoi farci essere?> scostò un ricciolo dal mio viso ed io arrossii notevolmente. Non risposi, lo guardai e basta, allora mi baciò ancora e lì capii cosa volevo che fossimo, cosa sin dal primo momento avevo voluto essere per lui <Voglio farci essere un "noi"> <Si anche io lo voglio> le mie braccia gli cinsero la vita rapidamente e la mia testa si posò automatica e serena sulla sua spalla <Ora ci rimane solo una cosa da fare> dissi trattenendo una risatina alla sua espressione preoccupata <Dirlo a Chri> ridemmo entrambi ed il biondo si grattò la testa scompogliando ulteriormente i suoi capelli <Eh già chissà come la prenderà il frate> <Ti conosce troppo bene per prenderla male> sapevo perfettamente che Christian l'avrebbe presa bene, ne sarebbe stato felice, sia per me che per il suo miglire amico al quale non avrebbe detto nulla di negativo o poco da Chri. <A te vuole troppo bene per prendersela> mi riferì il ragazzo dagli occhi ipnotici <Vuole troppo bene ad entrambi> lo corressi e sorrise annuendo. Passammo l'ora successiva a parlare del più e del meno, con la musica dello stereo di sottofondo, sdraiati su letto accoccolati l'un l'altro, il riscaldamento al minimo ed il Sole ad illuminare i nostri sorrisi. Poco più tardi Mattia si era addormentato ed io avevo approfittato per scendere di sotto e fare una doccia calda. Giulia, sua madre, mi accompagnò al bagno mostrandomi dove trovare tutto l'occorrente poi si congedò dicendo di andare a preparare la cena, io la ringraziai con un sorriso e mi infilai in doccia subito dopo la sua uscita dalla stanza. Mi lavai tranquilla sotto il caldo gettò d'acqua poi mi asciugai e vestii, ma non trovando l'asciugacapelli mi diressi verso la camera del latinista per prendere il mio dalla valigia. Aprii la porta e trovai Mattia seduto sul bordo del letto intento a strofinarsi gli occhi ancora impregnati dal sonno <Ei pandina che fine avevi fatto?> mi domandò vedendo che mi avvicinai alla valigia <Ho fatto una doccia, ora cerco il mio phono> risposi accovacciandomi sulle ginocchia pronta ad aprire la valigia <Vieni te li asciugo io> mi avvolse da dietro avvicinandomi al suo petto <Attento così ti bagno tutta la felpa> esclamai spostando i miei capelli zuppi di lato <Ssh tranquilla> sussurrò in un sorriso, poi mi prese per mano e mi condusse al bagno del piano superiore <Dai siediti che ti pettino> non me lo feci ripetere, mi avvicinai al piccolo sgabello in legno che Matti aveva tirato fuori e mi ci accomodai, lui iniziò cautamente a eliminare tutti i nodi dai miei capelli poi vi passò un po di spuma ed infine li asciugò accuratamente con il diffusore. <Parrucchiere da quando?> risi vedendo la precisione del suo lavoro <In casetta facevo i capelli a Chri praticamente ogni giorno> <Ecco perché ora se li sa sistemare decentemente> risi e Mattia con me. Finito di asciugare i miei lunghi capelli ricci tornammo in camera sua a parlare e scherzare fino ad ora di cena.

Nei tuoi occhi/ Mattia Zenzola Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora