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Marzo

Dalla mia partenza i miei trascorsero lenti, Mattia doveva studiare per l'esame, fare terapia ed allenarsi tutti i giorni, io avevo ripreso la scuola regolarmente, avevo dato l'esame per entrare nell'accademia di canto pocobdistante dal mio appartamento, mi aveva convinta mattia, me lo aveva fatto giurare prima di farmi salire sul treno, si era sicuramente messo d'accordo con mio fratello e la cosa mi fece sorridere. Glielo promisi lo baciai e partii. Ora mi ritrovo in camera mia  seduta davanti la finestra, carica di nostalgia e malinconia, avrei voluto chiamare il biondo ma lui non c'era, chri invece era a lezione e Alexia in università distante da Bergamo. Edoardo si era fidanzato e aveva traslocato dal nostro appartamento quell odella sua ragazza già da marzo, mi sentivo sola. Lo ero in fondo. Fi così che presi carta e penna ed iniziai a scrivere in strofa tutto quel carico di tristezza che avevo dentro, poi così dal nulla presi la chitarra di Edoardo ed iniziai a fare un giro d'accordi canticchiando le barre. Registrati, scrissi gli accordi che componevano la melodia, poi registrati solo quella senza la voce. Infine riascoltai il lavoro di una settimana intera. Corsi in corridoio poi in salotto, afferrai il mio taccuino e il cellulare, chiamai l'unica casa produttrice di cui conoscevo il numero e attesi risposta. Uno squillo, due e poi tre ed ecco una voce oltre la corretta <Pornto?> <Parlo con marco?> chiesi in preda all'ansia <Si sono io cosa desidera?> <Che mi produce un pezzo> dissi sicura <Mi spiace non posso se non è già passata a fare le prove> mi disse cauto il tipo <La prego, mi lasci un indirizzo mail le farò avere il materiale> <Signorina dove essersi prima presentata in studio> sospirai affondo poi risposi avevo chiaro l'obbiettivo <Senta lei ascolti ciò che le invio, domani verrò lì e mi dirà cosa pensa di fare> l'uomo parve esasperato però acconsentì <D'accordo> <A domani> conclusi, lui salutò e mise giù. Mi alzai di scatto dalla sedia ed esultai entusiasta, presi il PC ed iniviai tutto il necessario alla casa editrice poi spensi il computer e corsi in camera. Mi buttai sul letto ed al settimo cielo urlai <c'è l'ho fatta cazzo!>.
Erano le nove passate quando terminai di riordinare la cucina, il mio telefono squillo ed io corsi a rispondere. <CHRI> strillai carica come una molla <Oi bellissima come va?> presi il portatile e gli mostri la risposta della cada editrice ma il riflesso non gli permise di leggere <Sara non si vede nulla cos'è?> mi mesi il labbro e lessi a voce alta ciò che avevo letto solo a mete per ore <Cara signorina Sara Wild le confermiamo che il suo prodotto musicale verrà presto prodotto dalla nostra casa, lo troviamo un pezzo molto comunicativo ed originale, a presto> Christian urlò <UN TUO PEZZO?> annuii in stato confusionale, troppe emozioni troppo tutto <Cazzo Sara quando?> chiese <Questa settimana> dissi con un sorriso enorme <Cone lo hai chinato?> e li sentii il battito accelerare < "Tu" > risposi con il cuore in gola <"tu" cioè chi> mi stizzicò il moro <Mattia> sussurrai, lui scosse il capo divertito <Non ho capito alza la voce> lo stava facendo di proposito ma era felice si vedeva <Mattia> ridissi e fu allora che sorrisi capendo davvero ciò che gli avevo dedicato <Il tuo primo inedito> sorrise il moro entusiasta <Lo hai dedicato-> <A lui> conclusi io la sua frase realizzando a pieno il concetto <Lui lo sa?> scossi il capo e chri rise <Come no> <È una sorpresa> lui annuì  <anche io go una sorpresa per te bellissima> lo guardai confusa, lui mi mostrò un foglio <Leggi chri> <Me lo ha mandato mamma oggi, gliel'ho chiesto io di farlo> mi preavvisò e li tremai un po' <Leggi> ripetei ansiosa  <È stata accolta la richiesta di passere il cognome della signorina Sara Wild con quello della sua famiglia adottiva, pertanto da oggi fino a nuova norma sarà conosciuta come Sara Stefanelli> scopiai a piangere, ero sua sorella in tutto e per tutto adesso, mi sentire a tutti gli effetti parte integrale della mia famiglia, nulla ci avrebbe più distinti o "allontanati" <Amore non piangere> disse Christian sorridendo, ma gli vidi una lacrima scorrere anche sul suo viso delicato <Dio solo sa quanto ne sia felice chri> sorrisi e le lacrime scorrevano liberamente <Vorrei avertelo potuto dire di persona, ma avresti dovuto aspettare chissà quale quantità di tempo> sorrise fragile come me in quel momento <Ti voglio bene Christian Stefanelli> <Anche io bellissima Stefanelli> gli mandai un bacio e poi dovemmo attaccare, lui sorrise e disse <Chiama il tuo biondo dai> <Notte scemo> risi appena <Notte bellissima> mi mandò un bacio e mettemmo giù.
Chiamai Mattia ma non gli dissi mezza parola riguardo la canzone, gli parlai del cognome, e ne era felicissimo <Potrò sposare uma Stefanelli a tutti gli effetti> mi disse ed io risi. Poi parlammo della nostra giornata e lui confessò che sarebbe voluto partire per venire quel fine settimana a Bergamo, io gli asicurai di non veder l'ora di rivederlo, e che lo avrei sicuramente accolto con una bella cenetta bruciacchiata nel mio modesto, ma non troppo, appartamentino studentesco. Ridemmo per un'ora buona, poi arrivata l'una di notte, ed avendo il giorno dopo, entrambi scuola e impegno vari, decidemmo di attaccare e salutarci.  <Buonanotte amore mio> disse dolcemente come solo lui poteva fare <Buonanotte scemo> sorrisi, ma non attaccammo come detto, bensì mi misi a letto posando il telefono attaccato al caricatore, lo poggiai ad una bottiglia d'acqua che avevo sul comodino, e cuntinuammo a sbiasciare frasi sconnesse finché non crollai totalmente. <Sei proprio una scemotta> rise lui in un sussurro quando vide che mi ero addormentata, fece uno screen che mi inviò solo la mattina successiva, poi rimase ancora una decina di minuti ad osservarmi  apparentemente assonnato  ma con gli occhi da innamorato perso che entrambi sfoggiavamo quando ci trovavamo uno davanti all'altro. Verso le due però preso dalla stanchezza decide si mettere giù davvero per andare a dormire, sorrise nel buio e prima di pigiare il tasto rosso sussurrò <Ti amo piccola Stefanelli> poi chiuse la chiamata.

Nei tuoi occhi/ Mattia Zenzola Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora