Seduti in sala da pranzo pronti a cenare c'eravamo io, Mattia, sua madre Giulia e un ragazzino biondo chiaro, bassino dai lineamenti delicati molto simile a Mattia, che sorrideva guardando il biondo accanto a me. <Sara lui è Daniele mio fratello, Dani lei è Sara-> mi guardò un'istante prima di sorridere riempiendo le sue iridi blu della sua anima per dire <La mia ragazza> la sua mano si posò sulla mia abbandonata sul tavolo, le dita si incastonarono dolci tra le mie, ed io sentii il rossore assalire le mie guance <Non sapevo stesse assieme> ammise Giulia, Daniele intanto guardava Mattia come se aspettasse solo di sentire quelle parole uscirgli di bocca <Non lo sapevamo nemmeno noi fino a 3 ore fa> ridacchiò il ragazzo in risposta alla madre che scosse il capo <Ma non avevi detto di averla incontrato oggi per la prima volta?> Mattia sbuffò, io guardai lui poi lei ed infine trovai conforto nel viso bambino del fratello del biondo, che mi sorrideva rassicurante <Mamma ascolta, io Sara la conosco da mesi, ci sentivamo per telefono ogni giorno, è sorella al mio più caro amico> Giulia, incuriosita dal figlio maggiore, mi domandò <Sei sorella a Christian?> io posai il bicchiere sul tavolo in un gesto tranquillo annuendo <Adottiva> mi tremava leggermente la gamba odiavo parlarne, odiavo le possibili domande che la mia testa generava e le improbabili risposte che sarei stata incapace di dare, ma Giulia sorrise muovendo dolcemente il capo su e giù e lì compresi che era una donna buona, che rispettava gli spazi altrui e che sapeva aspettare. Poco più tardi, ancora seduti al tavolo di legno della cucina, Mattia fece una domanda che a dire il vero fu la prima che mi passò in testa appena seduti a tavola <Ma papà?> <Torna lunedì> rispose Daniele con il boccone in bocca <Daniele per piacere non parlare con la bocca piena!> lo riprese la madre facendoci ridacchiare un po tutti e tre. La cena si concluse non molto dopo ed successivamente all'aver sprecchiato la tavola, Mattia mi abbracciò da dietro stringendomi a sé, per poi lasciarsi cadere sul divano a peso morto <Matti così la spezzi> rise Daniele prendendo il telecomando e cambiando canale <Nooo Dani metti la partita!> si lamentò il mio ragazzo ancora sotto di me <Nah oggi ci guardiamo un bel film> il ragazzino si tuffò accanto a noi sul divano, selezionò un film e spense la luce. Ero particolarmente stanca, il viaggio mi aveva prosciugato ogni energia ed infatti mezz'ora dopo crollati tra le braccia del latinista.
***
Mentre parlavo animatamente con mio fratello posai gli occhi sulla figura delicata che giaceva silenziosa tra le mie braccia, aveva gli occhi chiusi i capelli a coprirle il viso e il respiro dolce e regolare. Sara era stanca e provata dal viaggio, ero consapevole delle lunghe ed eterne ore di treno che aveva dovuto affrontare per arrivare sin qui, da me. Il pensiero che avesse speso così tanto denaro e tempo, solo per vedere me, un ragazzo semplice che ha conosciuto tramite un talent televisivo e il cellulare di suo fratello, mi faceva brillare l'anima e stringere il cuore in una cinghia di tenerezza e sentimenti che conservavo avidamente per lei. Daniele aveva notato della mia mancata attenzione al nostro precedente discorso così mi riportò con i piedi per terra dicendo <Che ha di speciale?> alzai appena lo sguardo, giusto per far scontrare i miei occhi azzurri con la sua figura seduta a bordo divano <È semplicemente Sara> la strinsi un po di più a me attento a non svegliarla o farle male <Si ma la conosci appena> <Sai Dani, delle volte non comanda la ragione, ma il cuore, e questa volta oltre a comandare ha vinto> ammisi sospirando a fondo e sentendo l'odore di papaveri e caramelle che emanava quella ragazza che ora era mia. <Tu la ami?> una domanda strana per me che d'amore conoscevo solo quello per la danza e per la mia famiglia, e l'amore fraterno che provavo nei confronti di Christian, mai avrei pensato di frammentare il cuore in un'ulteriore amore, l'amore per una persona apparentemente sconosciuta ma che infondo si conosce a pieno. <Si penso di si> sussurrai a mio fratello che sorrise raggiante <È la prima che guardi così, alle altre non hai mai detto di amarle> Daniele mi conosceva, mi supportava ed era da sempre la persona che si confidava e a cui io mi confidavo, la mia spalla ed io la sua ecco il nostro rapporto qual'era. <Le altre non le amavo> ammisi ancora, ma lui lo sapeva già <Lo so, ricordo che a stento le presentavi alla mamma, papà invece ne avrà conosciute si e no due> rise ed io gli sorrisi, aveva ragione, io non avevo mai presentato le ragazze con cui stavo ai miei, le miei relazioni duravano mediamente un mese, la più lunga un'estate intera. Non che fossi un gran corteggiatore o che mi fidanzassi un mese si l'altro pure, ma delle poche che mi sono piaciute, forse per l'età bambina o forse proprio per interesse personale, mai nessuna l'avevo amata davvero, mai nessuna relazione era stata da me definita "seria", mai nessuna prima di lei. <Sara invece non hai esitato un secondo a portarla dentro> ridacchiammo entrambi finché non sentii sospirare cautamente la riccia accoccolata su di me, allora sorrisi a mio fratello e gli riferii <La porto in camera, ha bisogno di riposare, notte Dani> lui annuì fermamente e rispose <Dove dorme?> <Ci sarebbe la camera degli ospiti, ma dormirà con me>arrossii appena ma la mancanza di luce aiutò a non mostrarlo <Bene! Buonanotte allora> lo vidi ridete e soffocare quel risolino con un cuscino dalla federa blu in tinta con il copri divano, scossi il capo divertito, poi mi alzai piano sistemandomi la ragazza tra le braccia il più delicatamente possibile, e sorrisi spontaneo quando quest'ultima si poggio sul mio petto sospirando appena. "Sembra una bambina" pensai voltando l'angolo che portava alla rampa di scale diretto al piano superiore nonché in camera mia. Svoltai l'angolo e passai oltre la cucina dove mia madre era intenta a ricondividere dei post su instagram, teneva molto a visualizzare, e rispondere agli edit dei fan, ed io ero felice lo facesse per me. <Matti che fai amore?> mi richiamò vedendomi passare con la coda dell'occhio <Vado a letto ma'> risposi facendo un passo indietro verso l'ingresso della cucina <E Sara?> <Dorme> dissi mostrandomi sull'uscio della porta, mi vide e sorrise <Sei innamorato perso> mi disse poi <Lo sono> bisbigliai guardando prima mia madre poi la mia piccola pandina stretta a me <Andate a dormire dai, sarai stanco anche tu> mi congedò dolce mia madre con quel tono premuroso e accorto che ci riservava ogni qualvolta parlassimo con lei. La salutai e finalmente raggiunsi la mia stanza, misi Sara a letto e la corpii per bene, poi chiusi le finestre, tirai la tenda ed accostai la porta, infine spensi la luce della lampada ed abbracciai la mia ragazza dolcemente posandole un bacio tra i capelli prima di addormentarmi accanto a lei.
Scusate l'assenza, ora vi pubblico il capitolo e stasera lo correggerò per eventuali errori <3
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Nei tuoi occhi/ Mattia Zenzola
Short StoryUna ragazza la cui passione è sempre stata la musica, canta per far uscire il lato di sé che non sa mostrare, canta per lasciarsi andate, canta per potersi innamorare ancora una volta, perdendosi negli occhi più belli di tutto l'universo... i suoi ...