Capitolo 11

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MENO 4 ANNI AL MATRIMONIO

"Omi," Tuba Atsumu, massaggiandogli la testa, "Ti stai addormentando? Possiamo andare a letto ora, sai. Il programma è finito."

Sakusa si lamenta, girandosi per seppellire la faccia nella maglietta di Atsumu. "Non mi muovo."

Riceve come risposta una risata affettuosa mentre Atsumu gli lascia andare i capelli e fa scivolare la mano verso il basso per dargli delle pacche sulla schiena. "Dai, bambinone, è ora di andare a letto."

"Non sono un bambinone." Brontola Sakusa contro il tessuto della sua maglietta, prima di allungare il braccio verso il polso di Atsumu, riportandolo alla sua testa. "Gratta."

"Disse il fidanzato, esattamente come un bambinone." Lo stuzzica Atsumu, prima di infilare le dita tra le ciocche di Sakusa.

In cambio riceve un leggero sospiro.

Se Sakusa avesse saputo che questa sarebbe stata la ricompensa per essersi messo la testa a posto e aver detto fanculo a tutto, l'avrebbe fatto molto prima.

Non aveva mai veramente capito quale fosse il bello di una storia d'amore e non aveva mai pensato di averne bisogno, avendo i suoi due migliori amici e la sua squadra. Riceveva già abbastanza (eccessivo) affetto indesiderato dalle persone da bastare per una vita intera.

Ma, wow.

Da quando avevano iniziato a uscire insieme, era come se stesse fluttuando su una nuvola. Cos'è che c'era di speciale nell'avere Atsumu proprio accanto a lui ogni volta che si svegliava la mattina, che lo faceva sentire così invincibile?

(Il letto di Sakusa è più grande, quindi Atsumu ha completamente abbandonato la sua stanza decidendo di andare a disturbarlo ogni singola notte. Non che lui avesse da lamentarsi.)

Atsumu non sa cucinare manco per un cazzo ma sa fare degli onigiri coi fiocchi, grazie a Osamu. Ha una memoria terribile, ma ricorda esattamente come a Sakusa piace bere il caffè. Ruba le sue magliette troppo spesso, ma a lui gli stanno comunque meglio, quindi Sakusa glielo lascia fare.

C'è qualcosa di confortante nell'allungare la mano e sapere che ce n'è una che puoi stringere in qualsiasi momento. C'è qualcosa di confortante nel poterlo guardare, sentire l'impulso di baciarlo, poterlo di fare e non avere bisogno di un motivo. Poteva baciarlo, perché sì. Abbracciarlo, perché sì.

Era stato stanco per tutta la vita. E ora aveva qualcuno attorno a cui non gli dispiaceva essere stanco.

E in più-

"Ehi," Dice Atsumu, chinandosi per parlargli direttamente nell'orecchio, "Se ti alzi adesso... stasera tocca a te stare sopra."

C'è quel bonus.

Sakusa si alza bruscamente. "Che diavolo stai facendo seduto lì a far niente allora?"

Il sorriso di Atsumu è quasi animalesco.

~

Mesi fa, quando tutto questo era appena iniziato, una delle poche cose stabilite era che la loro relazione rimanesse conosciuta a poche persone. Idealmente, per Sakusa, sarebbero stati solo Komori e Yachi. E Atsumu, ovviamente, avrebbe dovuto dirlo a Osamu e, per estensione, a Suna. C'era anche Kita, su cui Sakusa aveva qualche dubbio, ma Atsumu aveva insistito perché secondo lui Kita è Dio e se non l'avesse sentito da lui, l'avrebbe scoperto comunque.

Sakusa non voleva nemmeno entrare nel contesto a riguardo.

Atsumu voleva anche dirlo ai suoi genitori e Sakusa aveva sentito troppo parlare di quanto fossero grandiosi perché questo fosse un problema.

A Liar's Truth || SakuatsuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora