Capitolo 9

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Il vantaggio di vivere in un condominio con i suoi compagni di squadra era che nessuno di loro doveva preoccuparsi di ubriacarsi troppo alle feste e di non riuscire a tornare a casa, perché casa distava sempre un solo viaggio in ascensore.

Lo svantaggio di vivere in un condominio con i suoi compagni di squadra era vivere in un cazzo di condominio con i suoi compagni di squadra.

Sono tollerabili a questo punto, diavolo, a volte a Sakusa piacciono anche. E forse se fosse stato abbastanza ubriaco, non si sarebbe sentito così incline all'omicidio nel sentire Bokuto cantare What's New Pussycat per la quarta volta consecutiva.

Le prime due volte per divertimento, le successive due volte per fare una serenata a quei due ragazzi del Nekoma, Kenma e Kuroo a quanto pare, attraverso una videochiamata.

(Che siano benedetti. Almeno avevano fatto finta di essere divertiti. Quel ragazzo di nome Kenma, almeno. Kuroo si stava divertendo sul serio.)

Kageyama e Akaashi sembravano essere gli unici nella stanza ad essere ancora sani di mente, ma solo perché erano in modalità babysitter per il bene dei rispettivi fidanzati.

Hinata aveva vomitato due volte nell'ultima ora e mezza, e Kageyama sembrava ad un'altra gita in bagno dal tagliarlo fuori per il resto della notte.

Bokuto è.... Bokuto. Sakusa non può nemmeno essere sicuro se è davvero ubriaco o se è solo se stesso. Inunaki è svenuto su una poltrona a sacco. Meian se n'era andato trenta minuti prima, sostenendo che stava diventando troppo vecchio per questo. Oliver e Adriah sono letteralmente sposati con figli, quindi sono decisamente al di sopra di tutto questo.

Anche Sakusa è ubriaco, non così ubriaco come avrebbe voluto, ma ubriaco lo stesso. Almeno, abbastanza da giocare con la mano di Atsumu appoggiata in grembo.

"Omi," biascica lui, gli occhi socchiusi che lo fissano, "Pensi che la nuova crema per le mani che mi ha consigliato Tobio stia funzionando? Non riesco a capire se le mie mani stiano diventando più morbide o no."

Sakusa fa scorrere le dita sul palmo di Atsumu, sentendo ciascuna delle sue dita una per una. Atsumu distende la mano e Sakusa fa lo stesso, facendo scorrere i palmi l'uno contro l'altro.

"Sono callosi da morire." Risponde Sakusa. "Oltre la redenzione."

Un sorriso stupido si materializza sul viso di Atsumu perché Sakusa piega comunque le dita negli spazi tra le sue, e Atsumu fa lo stesso, intrecciandole insieme.

"Anche le tue." Risponde Atsumu. Fa scorrere il pollice avanti e indietro sulla pelle di Sakusa.

Le loro mani intrecciate sono appoggiate sulla coscia di Sakusa, i guanti dimenticati sul tavolo davanti a loro. Atsumu sospira soddisfatto.

A loro insaputa, la stanza diventa un po' più silenziosa, l'attenzione di tutti almeno per metà su di loro. Bokuto cerca di filmarli senza dare nell'occhio.

"Sai, sono un po' onorato." Ridacchia Atsumu, girando leggermente la testa, in modo che la sua guancia tocchi la spalla di Sakusa. "Odi essere toccato da tutti gli altri, ma non ti da fastidio quando sono io."

Sakusa grugnisce, le sue dita si stringono intorno alla sua mano.

"Perché?"

Sakusa lo guarda, le sue guance leggermente arrossate dall'alcol. E sorride con un sorriso che non raggiunge i suoi occhi. Sembra triste, quasi.

Il petto di Atsumu si contrae. Perché?

"Non lo so, Miya." Sakusa lo dice come se gli facesse male, come se desiderasse avere una risposta diversa, "Se lo sapessi, forse saprei come farlo smettere."

A Liar's Truth || SakuatsuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora