Capitolo 10

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Passa un bel po' di tempo prima che Atsumu smetta di singhiozzare.

A questo punto, Sakusa si è calmato notevolmente e sta facendo scorrere le dita tra i capelli di Atsumu in quello che sperava essere un modo calmante.

Atsumu tira su col naso di nuovo, fissando pietosamente Sakusa, i suoi occhi completamente gonfi.

Sakusa non può evitare la risata che gli sfugge. "Dimmi perché diavolo sono io quello che sta confortando te in questo momento."

"Non lo soooo," Si lamenta Atsumu, sembrando a un secondo dallo scoppiare di nuovo in lacrime, "Faccio schifo a queste cose! Mi dispiaceeee, Omi!"

Sakusa ride di nuovo, un'esplosione di affetto che gli sboccia nel petto.

Allunga la mano libera per asciugare una delle guance striate di lacrime di Atsumu con il pollice. "Sei senza speranza."

Atsumu è ancora per metà sopra Sakusa, le gambe gettate sul suo grembo, un braccio di Sakusa avvolto intorno a lui a sostenerlo.

Amici.

Chi cazzo stavano cercando di prendere in giro a parte se stessi?

Non erano solo amici. Non erano mai stati solo amici.

"Atsumu," dice Sakusa, la voce che improvvisamente torna di nuovo solenne, "Perché stai piangendo?"

Il ragazzo prende un respiro profondo, ricomponendosi, prima di alzare bruscamente entrambe le mani e stringere il viso di Sakusa tra di esse. Sakusa emette un piccolo rumore di disagio mentre Atsumu lo strizza.

"È così brutto che io pianga per te, Omi-kun? Eh?" Atsumu lo fissa,"È così brutto che non mi piaccia pensare a te che stai soffrendo?"

La voglia di piangere potrebbe aver lasciato Atsumu, ma sembra essersi trasferita a Sakusa. Manda giù il groppo che ha in gola.

Si concede un momento per studiare il viso del ragazzo.

Aveva un aspetto... terribile. Il naso di Atsumu era ovviamente tappato, le sue labbra sembravano screpolate, c'erano evidenti striature di lacrime su tutto il suo viso, i suoi occhi erano rossi e gonfi, e non fatelo nemmeno iniziare con i capelli unti e spettinati.

Le mani che gli tengono il viso... Wow, sono davvero callose.

Dio. È perfetto.

"Omi?" Atsumu dice il suo nome come se fosse prezioso. "Perché mi stai guardando in quel modo?"

Sakusa alza le mani, afferra i polsi di Atsumu, si stringe a loro come ad un'ancora di salvezza.

Si sporge in avanti e lo bacia.

Non è brusco o inesperto, non è frenetico o affrettato, invece è gentile e sincero pur essendo disperato come sempre.

E Atsumu rimane congelato sul posto solo per mezzo secondo, solo mezzo, prima di lasciarsi andare con un sospiro di sollievo, chiudendo gli occhi, la presa sul viso di Sakusa che si rilassa, strofinandogli i pollici contro le guance.

Sakusa si allontana leggermente, lascia un altro bacio veloce, poi un altro, inclinando la testa per premergli un bacio sulla guancia, poi sul collo, prima di seppellire il viso nella giuntura tra il collo e la spalla di Atsumu.

Si stringono a lungo, le mani che si accarezzano la schiena l'uno dell'altro, la mano di Atsumu tra i suoi capelli, calmante.

"Per che cos'era quello?" Sussurra Atsumu contro il suo orecchio.

Sakusa è percosso da un tremito, la sua presa su di lui si stringe. "Così."

"Omi," La presa di Atsumu sulla sua maglietta si irrigidisce. "Mi stai uccidendo qui." Dice e sembra addolorato.

A Liar's Truth || SakuatsuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora