•Capitolo 27•

13 4 0
                                    

Dopo aver lasciato Luke nelle grinfie della madre, per quanto mi sia dispiaciuto, torno a casa mia e ho giusto il tempo per sistemare un paio di cose e rendermi presentabile per andare con Matt a sto maledetto parco. Sono così presa dai miei pensieri che non sento il mio telefono vibrare sul mobiletto vicino al letto.

Cowboy ♧

Eii, mi manchi anche tu
Ti chiamo sta sera ok?
Sono pieno fino al collo con
lo studio ora
Scusami :/

Tranquillo
Tanto devo uscire pure io mo
Non avrei tempo
Lol

A posto
Dove vai? Con chi?

Un parco con un amico

Che amico?

Gelosone

:)

Uno di scuola
A quanto pare ha da spiegare
qualcosa

Ah capito
Alle 21 ok per la chiamata?

Yess
A dopo
Ti amo♡

Ti amo anche io♡

Richiudo la chat e blocco lo schermo del telefono. Mi butto nella cabina armadio in cerca di qualcosa di casual da mettere: un paio di jeans e una maglia bianca faranno il loro lavoro. Un outfit più basic di questo non potevo sceglierlo ma alla fine "Less is more"
I capelli li lascio sciolti, troppo svogliata per fare qualsiasi tipo di acconciatura, di trucco non parliamo nemmeno: mascara sarà abbastanza per oggi. Non so veramente cosa aspettarmi, che sia il peggio o no temo di rimanere delusa da qualsiasi cosa.

Aspettati una delusione e non rimarrai mai deluso
Profondo

Per le scarpe ormai penso sia chiaro che senza le converse non sono nessuno. Controllo l'ora e avevo tempo per mangiare qualcosina prima di uscire: una banana dovrà bastare.
Prendo il cellulare, lo ficco in borsa e esco di casa chiudendo la porta a tutto ciò che mi è noto andando verso ciò che mi spaventa.

Sembra tu stia andando in guerra
Non si allontana molto
Esagerata

Due minuti dopo sono a casa di Matt: la macchina è parcheggiata nel vialetto, il giardino ben curato mi incita ad entrare. Passo il cancelletto e suono il campanello. Mi apre la porta il ragazzo, indossa la maglia più basic del secolo.

BASIC together
Sembrerebbe così

"Andiamo?'' dico abbastanza impaziente

"Sì, ci porta mia mamma"

"Miseria, quanto è lontano sto posto"

"Sta vicino a Somberland"

"Ottimo, allora vamos"

La signora Wright esce di casa e con un sorriso ci salutiamo. Saltiamo in macchina e andiamo verso sto maledetto parco.

Dopo aver salutato io nostro taxi Matt mi accompagna all'ingresso: un grande cancello si apre davanti a noi e rimango colpita dall'immensità dell'area verde che si espande dopo di esso. Un grande spiazzo libero da qualsiasi tipo di arbusto padrona al centro del grande parco, tutto attorno si stende una specie di boschetto. Piccoli e stretti sentieri sterrati si snodano tra i tronchi dei grandi sempreverdi e percorrono strade all'ombra sotto le rigogliose fronde degli alberi. Mentre camminiamo su uno di essi addentrandoci sempre di più nel boschetto noto con stupore la similitudine del parco con quello dell'incubo che ho avuto qualche tempo prima. Passiamo alcune panchine e le mamme sedute su esse ci guardano e poi si mettono a parlare. Matt improvvisamente cambia direzione, fuori dal sentiero, verso un albero ben preciso.

HometownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora