•Capitolo 30•

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Saliamo in casa e lui si ferma a salutare i genitori che stavano lavorando al ristorante. Entro nell'appartamento e appoggio lo zaino vicino al divano e mi guardo attorno ispezionando più a fondo il tipo di arredamento che lo caratterizza. Come già avevo visto la sera prima è tutto molto moderno e minimalista: la cucina che si affaccia direttamente sul salotto ne è un ottimo esempio. I colori neutri trasmettono in un certo senso freddezza, eppure non si respira tensione in quell'ambiente anzi al contrario è tutto molto calmo e accogliente.

"Fai come a casa tua, tanto ti sai orientare più o meno" entra Tim

"Sì grazie... vado un secondo al bagno"

"Ok, vuoi da bere? Un Tè freddo, Coca Cola, Sprite?"

"Acqua ghiacciata va bene"

"Che noiosa, acqua sia..." sospira prendendo il ghiaccio

"Tu invece sei un abbonato alla caffeina della Coca Cola" gli dico ridendo

"Ma stai zitta va, che te sei drogata di biscotti"

"OOO i biscotti non si toccano e lo sai benissimo!"

"Come vuoi" alza gli occhi al cielo

"Maledetto come ti permetti" cambio direzione e mi dirigo verso di lui

"Che farai? Mi picchi?" si mette a ridere

Arrivo davanti a lui e mi avvicino fino a quando siamo a un millimetro di distanza e le nostre labbra si sfiorano. Sento il suo respiro caldo soffiare sul mio naso sorrido e mi allontano appena vedo che lui tenta di unire le nostre labbra.

"Sarai stronza eh, torna subito qua!" mi insegue mentre corro verso il bagno

"QUELLO CHE TI BECCHI PER AVER INSULTATO I BISCOTTI!" rido mentre chiudo a chiave la porta

"Sappi che quando esci sei solo mia! Ti bacio fino a farti mancare il respiro"

A questo suo avvertimento mi sento un fuoco dentro la pancia che sale velocemente verso il mio viso. Le farfalle nello stomaco iniziano a volare in preda all'adrenalina che scorre potente nel mio corpo. Mi sembra di tornare ai giorni in cui facevo le gare e questa stessa sensazione mi accompagnava nel tratto tra il blocchetto gara e la superficie immobile della vasca. Raccolgo le mie forze e mi guardo allo specchio: mi vedo di nuovo in costume pronta a rendere fiera la mia squadra e i miei genitori tentando di non fare un intero disastro.

"Oi nana tutto bene? Sei dentro da 10 minuti"

"Sì sì, tutto ok adesso arrivo" riprendo il contegno

"Finalmente, ti stavo dando per dispersa nel bagno di casa mia" farfuglia il ragazzo sorseggiando la sua Coca Cola

"Scusa, dove sta la mia acqua?"

"C'è una tassa da pagare"

"Sarebbe?"

"Lo sai benissimo" mi guarda malizioso

"Che pessimo padrone di casa, non mi offri nemmeno l'acqua" lo stuzzico tentando di liberarmi da quella situazione

"Sarò anche un pessimo ospite ma sicuramente a baciare sono bravo"

"Questo chi te lo ha detto? Perché la mia opinione è un'altra"

Gliela hai servita su un piatto d'argento
Cosa?
Questo

Ferito nell'orgoglio mi afferra per I fianchi e mi bacia prendendomi di sprovvista, ma subito mi lascio trasportare da lui. Ovviamente non pensavo che non sapesse baciare perché sono più che consapevole sia bravissimo: ogni volta che le nostre labbra si incontrano sento che tutto intorno non importa più e siamo solo io e lui in una armonia perfetta.

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