• 17° Capitolo:

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*Sarah's Pov*

È passata una settimana dalla festa che hanno organizzato i miei fratelli nella nostra villa di famiglia. E da quella sera, di cui preferirei scordare certi dettagli ed eventi, non se n'è più parlato. Beh, non che ci fosse niente da dire a riguardo... o, almeno, niente di carino per certuni. Però, da allora, sembra che i rapporti tra alcuni di noi e due dei ragazzi che stiamo ospitando si siano... tesi, ancora di più di quanto erano in precedenza e di quanto cercavo di ignorare. E la cosa non mi piace, affatto, e questo a volte non riesco a nasconderlo. Perché quello che adesso si sta creando non è il clima giusto e sereno che avevo immaginato e ancor di più sperato ci sarebbe stato tra tutti in questi tre mesi estivi di vacanza. Ma sembra che a nessuno importi tanto quanto me, la maggior parte pare che se ne freghi.

Forse soltanto Alysha è quella che ci fa più caso, probabilmente perché, tra tutti, è colei che su fatti del genere mi somiglia maggiormente. So che questa situazione dispiace anche lei, ma non più di tanto, soprattutto dopo che ho raccontato a lei, a Chayra e a Clarity quello che è successo dentro lo sgabuzzino a causa di quell'obbligo. Alle parole che Blaze mi ha detto e che, onestamente, ancora stento a credere mi abbia rivolto. Ma nonostante io alle mie migliori amiche racconti sempre tutto, questa volta una parte piccola di me si è pentita di non aver tenuto questo episodio per me, perché avrei dovuto immaginare la maniera in cui avrebbero reagito e il modo malcelato in cui si comportano in maniera di Blaze, forse persino più contrariato di quello con cui si rivolgono a Beatrix.

E pensare che l'atteggiamento scontroso che adesso hanno adottato nei confronti del ragazzo bruno sia in parte a causa mia, mi fa accrescere i sensi di colpa che aspettano il minimo pretesto per palesarsi.

Lo stesso, però, non sono riuscita a fare con Jastin. Nonostante volessi, non sono riuscita a raccontargli nulla di quanto è successo là dentro. Quando me lo chiese, ho sorvolato sulla questione affermando che non era successo niente di che, anche da quello sgabuzzino ne sono uscita alquanto turbata. Dopo, quando Jastin è sembrato convincersi in parte e non me lo ha domandato più, ho continuato a ripetermi mentalmente che quella che gli ho detto non era una bugia, ma una sorta di omissione. E... ed è così. L'ultima cosa che vorrei è farlo preoccupare in alcun modo. Specialmente non quando adesso, a malapena, riesce a stare in una stanza in presenza di Blaze cercando di contenersi, cosa che ho notato più volte con dispiacere nel corso di questi sette giorni.

«Darling, fai un giro su te stessa.»

Mi ridesto da questi pensieri non appena sento la voce di Victoria, di fronte a me, intenta ad osservare ogni minuzia dell'abito che ho addosso.

«Oh, sì.» Faccio come dice, voltandomi lentamente su quel piano rialzato, per poi ritornare nella stessa posizione precedente ed osservare il sorriso convinto della donna.

«Ogni volta, questi vestiti ce li fate provare così tante volte prima della sfilata come se temeste che potessimo crescere o ingrassare all'istante.» Sento Chayra lamentarsi a pochi metri da me all'interno di questo camerini.

«E voi che ne sapete? Potrebbe succedere.» La incalza zia Moira, mentre è intenta a sistemare alla ragazza un dettaglio del suo vestiario.

«No, mamma, purtroppo temo che non è il nostro caso.» la contraddice Alysha, dall'altra parte della stanza. «Almeno, purtroppo, di sicuro non sarà mai il mio.» Alysha si indica chiaramente, sottolineando la sua bassa altezza che, a differenza di molti altri, io non le faccio mai notare per dispetto e nemmeno per riderci su.

«Che esagerata.» zia Moira si volta verso sua figlia. «Sei tu che non mangi mai niente, quindi non ti lamentare.» La redarguisce, con una nota seria e di rimprovero nella voce.

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