• 14° Capitolo:

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*Sarah's Pov*

«È là dentro da stamattina!» Chayra incrocia le braccia sotto il petto, sbattendo ripetutamente il piede al suolo, con evidente nervosismo.

«Entro quanto vorrebbero inviate le foto?» Chiede Alysha, provando a bussare nuovamente.

Sospiro, poggiandomi alla parete del corridoio, stanca di aspettare così come loro. «Per stasera.» Rispondo, osservando l'ora dall'orologio al polso.

«Se aspettiamo lei, nemmeno domani avremmo fatto.» Sbuffa Chayra.

«Ma almeno siamo sicure che ci sia? Neanche risponde. Che ne so, potrebbe essere caduta, svenuta... morta.» Ipotizza Clarity con la sua solita calma, alzando il viso dal cellulare.

«Io la faccio diventare morta, se non si decide di aprire questa dannata porta.» Chayra sbatte la mano con forza su quest'ultima, ma ancora niente. «Dove sono le chiavi di riserva?»

«Penso all'ingresso.» Mi approdo a bussare ancora, però più piano della mia amica, sperando che il leggero suono delle attrezzature fotografiche smetta di scattare.

Cinque minuti dopo, Chayra ritorna con la chiave apposita della stanza, cercata sicuramente tra tutti gli altri doppioni che ci siamo fatti copiare per sicurezza. «Sto prendendo in considerazione di bandirla seriamente da questa parte della villa. Non se ne può più, non è la prima volta.» Afferma nervosa. Dopo un secondo, Chayra fa scattare la serratura e spalanca successivamente la porta della sala shooting.

«Ma che cazzo fate? Non avete visto che la stanza era occupata?» Da dietro le mie amiche, sento Beatrix sbraitare con tono seccato, mentre la sua figura stante in intimo si innalza al centro della stanza, all'interno del telo bianco apposito per le foto che era intenta a scattarsi.

«Sì, occupata da fin troppo.» Ribatte prontamente Chayra al modo scortese con cui lei ci si è rivolta. «Sarà almeno da dieci minuti che aspettiamo qui fuori.»

Beatrix inarca un sopracciglio. «E allora? Potevate benissimo continuare ad attendere, invece che irrompere qui in questo modo.»

Sento Alysha tratte un grande respiro. «Ieri avevamo avvisato che oggi a quest'ora la sala sarebbe servita a noi per almeno un'ora.» Le ricorda con calma quest'ultima, cercando di non far trapelare il fastidio che le ha provocato questo suo comportamento.

Beatrix svolta gli occhi con aria annoiata, sistemandosi i capelli corvini dietro le spalle. «Oh, immagino dobbiate fare qualcosa di tanto importante... come sempre, giusto?» Il finto sorriso che ci rivolge successivamente, è capace di infastidire pure me, ma evito di farlo presente per non alzare alcuna polemica; non sarebbe da me.

Traggo anch'io un sospiro. «Ci metteremo poco, poi ti avvertiremo quando avremo finito.» Il sorriso che abbozzo viene sciupato via dallo strano sguardo con cui lei mi contraccambia. Fingo di non esserci rimasta un po' male per questo fatto ed ignoro la negazione che intravedo nelle occhiate che mi lanciano le mie amiche alle mie parole, dette più che altro per cercare di andare d'accordo.

«Almeno mi potete dare il tempo di farmi rivestire oppure non potete più aspettare oltre?» Ci chiede con un altro falso sorriso ed un tono palesemente sarcastico.

Però, prima che una di noi risponda o si diriga verso l'uscita per darle cinque minuti, nel caso voglia ugualmente quella privacy che non mi è mai parso lei tenesse particolarmente, un'altra voce cattura la nostra attenzione. «Ma no, prego, continuate. Mi piace l'aria caotica.» Josh fa la sua comparsa, entrando tranquillamente all'interno della sala, fermandosi con quel suo tipico sorrisetto malizioso in volto non appena i suoi occhi verdi incontrano la figura seminuda della ragazza.

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