capitolo 11:sfoghi di un passato tormentato

48 6 1
                                    

Sabato,di nuovo sabato
Io ho sempre paura del sabato
Poi oggi c'è la prima uscita in discoteca con gli alexani
Che è anche la mia prima uscita in discoteca in assoluto
Sarò costretto a bere di nuovo alcolici...ho giurato a me stesso di non farlo dopo che la prima e l'unica volta in cui mi sono ubriacato ho distrutto una casa e mandato undici persone all'ospedale.
Da allora ho giurato solennemente di non bere alcolici,mai mai più.
E c'è un altro motivo per cui non bevo alcolici:mio padre era un alcolista super sfegatato
Appunto,era.
Tornava a casa sbronzo e vedevo scene orribili.
Mia madre era costantemente coperta di sangue.
Continuai a vedere ogni sera mio padre colpire mia madre con forza,con qualunque oggetto,solo per il piacere di farlo. Solo perché era sbronzo.
Finché venne quel giorno
3 dicembre 2007
Mio padre quel giorno aveva bevuto molto più del solito. Cominciò a picchiare violentemente mia madre. Abitavamo in un condominio newyorkese,su al decimo piano. Mio padre prese mia madre e la legò ad una sedia,cosicché non potesse fuggire. Avevo voglia di picchiarlo,ma mia zia mi fermò,e la ringrazierò eternamente per questo. Se non mi avesse fermato probabilmente mi sarebbe toccata la stessa fine che toccò a mia madre,scaraventata dalla finestra del decimo piano e passata così a miglior vita.
Subito dopo questo sfogo mio padre riprese il controllo della ragione. E si lanciò anche lui. In dieci minuti ero rimasto orfano. Non riuscivo a piangere,il dolore era troppo per riuscire a esprimerlo.
In quella stessa giornata io,mia zia e mia nonna facemmo le valigie. Mia nonna stava male da mesi,e a guardarla restava solo mia zia,quindi non potevano tenermi loro.
Valigie fatte,presa la nave per l'Italia,verso la casa di mio zio,che viveva lì. All'arrivo in Italia però ci arrivò una notizia sconcertante:mio zio era stato ucciso. Da chi ancora non si sa,fatto sta che io passai due anni della mia vita in un orfanotrofio di Milano. Poi i miei attuali genitori mi adottarono,e il resto della mia vita è storia nota.
Ed ecco perché non bevo alcolici,non voglio diventare come mio padre. Anzi,non mio padre.
Come quel mostro.
Era solo e soltanto un mostro.
Nulla di più.
*driiiin*
Hanno suonato il campanello
"Chi è?"
"Sono Alessandra,è ora di andare!"
Lascio un biglietto sul tavolo per i miei genitori,che sono fuori.
"Vado in discoteca con alcuni miei amici. Telefonatemi appena volete che torni a casa"
Intanto i miei mi avrebbero lasciato anche fino al mattino dopo. L'importante per loro era che socializzassi con qualcuno,non era importante come e fino a quanto stavo.
Scendo di sotto e Ale mi accoglie con un abbraccio. E che abbraccio. Il migliore che io abbia mai ricevuto in tutta la mia vita. Dio quanto bene voglio a quella ragazza.

come un'onda del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora