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Calum mi prese per mano, corsimo verso il taxi. A quel contatto non sentii nulla che non era ciò che sentii con Luke. 'Perché continuo a pensare a lui?' Mi rimproverai mentalmente.
Salimmo insieme e dettai al tassista la via e il numero civico. Presto ci trovammo davanti alla villetta di mia zia.
"Wow!" Esclamò Calum appena scesi.
"Vivremo seriamente qua?" Chiese in preda all'euforia. Annuì ridendo, estrassi dalla borsa le chiavi, gentilmente 'donatami' da mia madre e aprii la porta. Lasciammo le valigie sulla soglia all' esterno, per fiondarci poi a vedere tutte le camere. Scelsimo le nostre e realizzai solo quando feci tutto il giro della casa, quanto questa fosse gigante.

Stockholm syndrome || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora