2.2

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La sera andai a dormire, con Calum vicino, e la sua mano stretta nella mia. La mattina arrivò presto e con lei l'ansia per l'arrivo di Luke. Decisi velocemente di non svegliare il moro, e con addosso una sua felpa che mi arrivava a metà coscia mi diressi verso la cucina, con l'intenzione di preparare una buona colazione per Calum. Questo scese quando ormai i pancake erano pronti. Finimmo il pasto, per poi rintanarci nelle rispettive camere. Quello stupido campanello suonò, segnando il suo arrivo. Scesi con cautela le scale.
-10 passi...
-9
-8
-7
-6. La nostra distanza era sempre più accorciata e breve.
-5
-4
-3
-2. Ora c'era solo la porta a dividerci. Presi un bel respiro e la aprii.
-1.
"Luke.." Sussurrai flebilmente.

Stockholm syndrome || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora