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~Anastasia Davis~

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~Anastasia Davis~

LA SERA PRIMA DI TORNARE IN ITALIA:

Era la terza volta che vedevo Elle avere un esaurimento mentale, questa volta su un ragazzo. Alexander. Pensavo che dovessero esserlo, e ci credo ancora. Entrambi operano allo stesso modo, come assassini crudeli e senza cuore. Era prevedibile, ma non voglio mai più rivederla così.

Mattia ci ha informato che saremmo tornati in Italia il giorno seguente. Io e lui siamo cresciuti molto vicini; non ho mai avuto un fidanzato, nonostante io sia un assassina con occasionali stand di una notte. Penso che mi piaccia, ma non sono sicura che potrei mai stare con loro dopo quello che ho fatto a Elle. Sto preparando i miei effetti personali in questo momento perché è mezzanotte e non volevo svegliarmi la mattina presto e rovinare il mio prezioso sonno.

Il mio telefono ha squillato e interrompo quello che sto facendo e cammino verso il comodino e prendo il telefono per vedere chi è stato il mio peggior fottuto incubo.

GRASSETTO:ANA/ CORSIVO:SCONOSCIUTO

Sconosciuto: Ciao, mia cara figlia!

Che cazzo vuoi adesso? : Ana

Sconosciuto: è così che parli a tuo padre? E mi piace quanto sei diventata coraggiosa, mio uccellino. È che il mio animale domestico ti insegna tutte le cose, eh?

Vladimir, non sei e non sarai mai mio padre! : Ana

Sconosciuto: *risata malvagia* Ascolta, uccellino, ti suggerisco di tenere basso quell'atteggiamento e fare quello che ti ho detto di fare.

Cosa?! Non posso! Domani parto per l'Italia! : Ana

Sconosciuto: Fallo, ho bisogno di sapere quando quel bastardo Diego sta ricevendo la sua spedizione, o dire addio al tuo piccolo amante e alla tua cara madre Anastasia.

Poi appende il telefono. Odio davvero sentirmi impotente. Disprezzo dover tradire Diego e, cosa più importante, il mio migliore amico, che è l'unica vera famiglia che ho oltre a mia madre. Sì, mia madre. Elle non ha idea di avere una madre in effetti, non sa nulla di me se non il fatto che lavoro per Diego e sono orfana. Non sappiamo molto del passato l'una dell'altra, crede, tranne che so già cosa le è successo. È successo il mio patrigno.

Il mio patrigno è Vladimir Smirnoff. Quando il mio vero padre morì, mia madre Annabelle lo sposò. Ha iniziato ad abusare di me e di mia madre quando avevo nove anni. Mi ha addestrato ad essere una macchina per uccidere, proprio come Elle, ma per un motivo diverso.

Mi ha mandato via quando avevo undici anni per spiare la mafia spagnola; spio ancora per lui, ma non tanto quanto una volta solo perché ha mia madre tenuta in ostaggio da qualche parte nel mondo.

Devils Killer Queen di "Metanoiagiselle" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora